post evento – La situazione degli ospedali italiani dal punto di vista del risparmio energetico e di una sempre crescente richiesta di automazione ed efficienza organizzativa. Come sarà possibile intervenire nei prossimi anni per ottenere un risparmio reale e mirato.

Lo scorso marzo il Gruppo 24 ORE ha organizzato il secondo Forum Architetture per la Sanità, un appuntamento rivolto a tutti coloro che operano nel settore delle infrastrutture sanitarie, con l'obiettivo di analizzare azioni e strategie per migliorare l'efficienza e aumentare il risparmio energetico delle strutture sanitarie.
Il forum è stato un'occasione per creare un ampio confronto tra i rappresentanti delle istituzioni e gli operatori di riferimento del settore.

Gli interventi hanno affrontato il tema della sostenibilità energetica ed economica e quali potrebbero essere gli accorgimenti per limitare le spese nel settore ospedaliero, sia per i nuovi impianti che per gli interventi di retrofit. Progresso e ottimizzazione dal punto di vista logistico sono state le parole chiave.


Sergio La Mura, Coordinatore Comitato Tecnico Sanità, AiCARR
"La richiesta di spending review è forte e noi vogliamo dimostrare che i servizi possono essere erogati in ogni caso, ritoccando puntualmente alcuni aspetti del settore della climatizzazione: portata dell'aria, temperatura interna e livello d'umidità per iniziare.
Gli ospedali funzionano ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, ma nella notte per esempio ci sono orari di lavoro ridotto. È proprio in questi orari che potremmo intervenire abbassando la portata dell'aria e la temperatura, risparmiando ma senza incidere sul comfort dei ricoverati o degli operatori.
Ci aspettiamo un forte segnale dal punto di vista giuridico amministrativo. Il ministro Balduzzi ha lanciato un segnale d'apertura per discutere di questi parametri, che per ora sono obsoleti e indicano valori che hanno più di vent'anni. Ci mettiamo in gioco quindi per adeguare i servizi, tenendo conto il comfort del paziente
..."
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Ilmo Lanza, Responsabile manutenzione patrimoniale e impiantistica IRCCS - Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino IST Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro
"…la necessità di contenere i consumi energetici ci porta ad inventarci sempre nuove soluzioni in questa direzione, tenendo sempre presenti le le norme e le questioni igienico-sanitarie da rispettare. Abbiamo fatto delle sperimentazioni nell'ultimo anno e i risultati indicano un risparmio del 3-4% della spesa ospedaliera. Questo valore è in realtà ancora più piccolo se consideriamo in termini generali che il nostro settore rappresenta mediamente il 3-4% della spesa complessiva ospedaliera. Quindi una fetta minima.
Dobbiamo tentare - ed abbiamo già iniziato - a interloquire con i gestori elettrici per effettuare interventi tecnologici mirati, sistemi di controllo creati ad hoc, per raggiungere percentuali più elevate di risparmi e senza incidere sulla qualità di vita del paziente
..."
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Carlo Rafele, Dipartimento Ingegneria Gestionale e Sistemi di Produzione, Politecnico di Torino
"La logistica a basso impatto è un tema venuto alla ribalta soprattutto negli ultimi anni, perché si è capito che ha un impatto su tutto il settore sanitario. Un ambito sicuramente ancora da indagare nelle strutture esistenti, sia dal punto di vista della riorganizzazione del flusso logistico e dell'impatto sul settore edilizio.
Per i nuovi impianti, l'automazione e la logistica possono dare un notevole impulso alla riduzione dei costi con un conseguente innalzamento dell'efficienza e consentire agli operatori per la cura del malato di essere sgravati di una serie di attività che non dovrebbero rientrare nelle loro mansioni...
"
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Alberto Beretta, Amministratore Delegato, Oppent
"Il contesto dell'automazione e della logistica della sanità italiana, ha avuto una forte accelerazione negli ultimi anni per colmare il gap creatosi con molte realtà internazionali dagli anni '70 ad oggi.
Per logistica intendiamo una serie di tecnologie e soluzioni volte ad automatizzare la movimentazione interna dei prodotti, senza intaccare il lavoro umano. Negli USA gli investimenti annuali sono dieci volte superiori a quelli italiani, certamente grazie alla privatizzazione delle strutture sanitarie. In Italia stiamo recuperando e abbiamo una situazione nel nord Italia che vede una sempre maggiore automatizzazione degli ospedali attraverso l'uso di nuove tecnologie (70-80% dei nuovi ospedali). Nel centro e sud Italia siamo ancora fermi al 7-8%.
È importante che anche le figure amministrative e di gestione delle strutture sanitarie conoscano le opportunità date dall'automazione e inseriscano i nuovi standard nei prossimi bandi di gara per le nuove strutture...
"
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