mostra – Il 12 febbraio, alle ore 12.00, nella sala espositiva dell'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia, verrà inaugurata la mostra "Ai limiti. Immagini d'architettura dall'archivio di Aldo Andreani".

È la prima delle mostre programmate per il 2014 dall'Archivio Progetti, il centro dell'Università Iuav di Venezia destinato alla raccolta, alla conservazione e allo studio degli archivi di architetti, designer e urbanisti. L'inaugurazione della mostra prevede i saluti di Serena Maffioletti, responsabile scientifico dell'Archivio Progetti, da lei condotto, dall'inizio del proprio incarico, a una intensificazione dell'attività espositiva, e gli interventi di Alberto Ferlenga, direttore della Scuola di dottorato dell'Università Iuav, e Mario Lupano, che ha curato la mostra con la collaborazione di Riccardo Dirindin.

L'iniziativa è volta a presentare una delle ultime acquisizioni dell'Archivio Progetti, il fondo documentario dell'architetto mantovano Aldo Andreani (1887-1971), figura originalissima nel panorama dell'eclettismo italiano della prima metà del Novecento. La mostra è anzitutto occasione per ringraziare la signora Carla Andreani Menozzi, figlia dell'architetto, per aver depositato all'Archivio Progetti il patrimonio documentario da lei custodito, ora in corso di ordinamento e, contemporaneamente, base di un nuovo progetto di ricerca complessiva sull'opera del progettista lombardo, oggetto finora di attenzioni discontinue da parte della storiografia. Il nucleo principale del fondo Andreani è costituito da un migliaio di disegni che documentano circa novanta progetti di edificazione, di restauro monumentale e di pianificazione urbana.

Aldo Andreani emerse giovanissimo già negli anni anteriori alla prima guerra mondiale quale progettista di alcune residenze rurali e urbane e soprattutto grazie all'incarico per la progettazione della sede della Camera di commercio di Mantova, tuttora nota come uno dei suoi capolavori, opera caratterizzata da un'intensissima vivacità creativa nella reinvenzione e nell'associazione di elementi e motivi formali tratti dalla storia degli stili. Dopo la guerra, l'ascesa professionale coincise con il trasferimento a Milano: importanti incarichi (in particolare quello per l'edificazione del giardino Sola Busca) produssero realizzazioni notevoli, tra cui il celebre, parossistico palazzo Fidia, ma soprattutto molti impegni progettuali privi di esito costruttivo. In meno di trent'anni dal precocissimo esordio, la fortuna professionale di Andreani declinò rapidamente, segnando l'ultimo episodio rilevante con i restauri del palazzo della Ragione di Mantova e dell'abbazia di San Francesco nella stessa città, all'inizio degli anni Quaranta. Negli anni Trenta aveva intanto preso rilievo artistico e professionale l'attività parallela di scultore, dopo che alla fine del decennio precedente, già quarantenne, Andreani era stato allievo di Adolfo Wildt all'Accademia di belle arti di Milano.

Con il titolo "Ai limiti", la mostra intende dare rilievo a un duplice, determinante carattere nella parabola professionale e nella vicenda espressiva dell'architetto. Andreani svolse la propria carriera ai limiti del sistema professionale dell'architettura: per aristocratica separatezza, ostinatamente concentrato sul dare forma alla propria poetica, ma anche, dalla metà degli anni Trenta, in conseguenza degli insuccessi professionali nella fase e nella metropoli, Milano, in cui la sua affermazione avrebbe dovuto invece consolidarsi e perpetuarsi. La diversione, pur parziale, verso la scultura ribadisce un posizionamento marginale, da outsider: un colto e talentuoso progettista estraneo, per scelta e per destino, ai centri della professione. Il suo archivio mostra oggi la dimensione estesa e rimasta perlopiù nascosta della produzione di Andreani, mentre rivela in modo altrettanto esteso, oltre che diversificato, anche la natura delle sue scelte formali, spesso ai limiti della visionarietà e delle aberrazioni.

La chiusura della mostra coinciderà con una giornata di studi sull'architetto mantovano, che si terrà il 6 marzo, nell'auditorium della sede Iuav dell'ex Cotonificio veneziano. Sono previsti gli interventi di Amedeo Belluzzi, Riccardo Dirindin, Roberto Dulio, Fulvio Irace, Mario Lupano, Giulia Marocchi e Angelo Torricelli. Integrando l'operazione espositiva, la giornata di studi presenterà i primi esiti delle nuove indagini su Andreani e le porrà in relazione con le ricerche degli anni Ottanta, il decennio che, per ragioni anche di consonanza culturale, ha rivolto la più intensa attenzione all'opera dell'architetto mantovano. Accanto a nuovi studiosi di Andreani, interverranno infatti alcuni dei più autorevoli protagonisti di quella stagione di ricerche.

Appuntamento
Ai limiti
Immagini d'Architettura dall'Archivio di Aldo Andreani
mostra
a cura di Mario Lupano
con Riccardo Dirindin
inaugurazione
12 febbraio 2014, ore 12.00
saluti
Serena Maffioletti, responsabile scientifico Archivio Progetti
interventi
Alberto Ferlenga, Mario Lupano
apertura
dal 12 febbraio al 7 marzo 2014
Archivio Progetti, sala espositiva
Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio
orario
dal lunedì al venerdì - dalle 9.30 alle 13.30
giovedì - dalle 15.00 alle 17.30
chiuso sabato e festivi
ingresso libero
giornata di studi
6 marzo 2014
dalle ore 14.30 alle 18.30
Cotonificio, auditorium
Dorsoduro 2196 Venezia
presentazione
Serena Maffioletti
interventi
Amedeo Belluzzi, Riccardo Dirindin, Roberto Dulio, Fulvio Irace,  Mario Lupano,
Giulia Marocchi, Angelo Torricelli

Info
SBD Archivio Progetti
+ 39 0412571011/1012
archivioprogetti@iuav.it
www.iuav.it/archivioprogetti