American Air Museum  

Committente: Imperial War Museum at Duxford, American Air Museum in Britain
Progettista: Foster and Partners
Consulenti: Davis Langdon and Everest, Roger Preston & Partners, Aerospace Structural and Mechanical Engineering, Hanna Reed and Associates, Rutherford Consultants
Strutture: Ove Arup & Partners
Impresa di costruzione: J. Sisk and Sons
Destinazione d'uso: museo

L'aeroporto di Duxford, a dodici chilometri di distanza da Cambridge, fu costruito nel 1918 ed è stato sede, sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, oltre che della britannica Royal Air Force anche di alcuni distaccamenti dell'aviazione americana. Dismesso nel 1961, venne acquisito dall'Imperial War Museum di Londra e aperto al pubblico nel 1976 come sede staccata del museo dell'aviazione. Oggi gli storici hangar accolgono l'esposizione di una ricca collezione di vecchi aerei che, di tanto in tanto, prendono il volo dalla pista tuttora funzionante dell'aeroporto per la gioia degli appassionati.
Il padiglione realizzato da Sir Norman Foster, che si aggiunge a quelli esistenti, è dunque parte di un vero e proprio "museo vivente", sorta di open air museum che si propone come "parco tematico" per il turismo domenicale dei cultori dell'argomento o per gli interessati alle forme e alle tecnologie aeronautiche, e accoglie una ventina di aerei tutti facenti parte della storia dell'aviazione militare americana. Fra questi il più grande e memorabile è il famoso B52, la Fortezza volante, larga 61 metri e alta 16, che evoca memorie sinistre della guerra in Vietnam e sulle cui misure il museo è stato inevitabilmente modellato.
L'edificio consiste di una copertura (la cui geometria curva deriva dalla sezione enticolare di una superficie toroidale) che si interra parzialmente sul retro, dove si trova l'ingresso, e di una grande vetrata aperta verso la pista dell'aeroporto a mostrare anche all'esterno il proprio contenuto, vetrata che è amovibile per permettere lo spostamento degli aerei. La sezione in cemento armato della volta ad arco ribassato, progettata dallo studio Ove Arup come un doppio guscio di pannelli curvi prefabbricati, definisce lo spazio di una grande sala larga 90 metri e alta 18 nelle sue misure massime. Vista dall'esterno la copertura vuole ricordare le superfici curve tese delle ali degli aeroplani, un effetto che è sottolineato dalla finitura superficiale di color argento che tende anche a confondersi, riflettendolo, con il cielo.
L'ingresso allo spazio espositivo è a un livello più alto del piano della sala, a cui si scende tramite una rampa poco inclinata, illuminata da lucernari che ne seguono la curvatura. Lungo questa, il percorso di visita permette la visione degli aerei sospesi al soffitto voltato, di girare attorno a quelli più grandi collocati sul pavimento della sala, mentre attraverso l'immensa vetrata (quasi ci trovassimo di fronte a una proiezione cinematografica) si può continuare ad assistere ai decolli e agli atterraggi degli altri velivoli sulla pista dell'aeroporto.

Estratto da: MUSEI - architetture 1990-2000

									pianta del livello inferiore sezione longitudinale