uffici – Studio Bradaschia e Oxsimoro Architetti firmano il progetto della nuova sede MIDJ che riesce a far coesistere il nuovo magazzino di ampie dimensioni con le grandi vetrare che definiscono lo spazio degli uffici e lo showroom.

Un'ampia sede tutta nuova, situata nel cuore pulsante del distretto del mobile pordenonese, fucina di idee che prendono forma nella produzione di tavoli e sedie all'insegna del made in Italy, fiore all'occhiello della famiglia Vernier: tutto questo è MIDJ, 20.000 mq di superficie, stabilimento produttivo compreso, di cui 3.200 mq racchiusi in un parallelepipedo di design suddiviso in due piani, realizzato con il minimo impatto ambientale e sistemi finalizzati al risparmio energetico.

Inserita in un contesto di grande pregio, la realizzazione è stata ultimata di recente e porta la firma degli studi di architettura "Studio Bradaschia" di Trieste e "Oxsimoro Architetti" di Udine. L'avveniristico progetto comprende, al piano terra, un ampio e funzionale magazzino semiautomatico alto undici metri, fondamentale supporto che consente all'azienda di consegnare il prodotto finito in tempi rapidi mentre, al primo piano, luminosi e moderni uffici open space affiancano uno showroom di circa 1.000 mq di area espositiva. Spazi aperti, luce e minimalismo esprimono l'anima dell'azienda attraverso un design essenziale e senza tempo.

Concept e progetto
Disegnare, progettare una "fabbrica" rappresenta una sfida non usuale. Luogo per il lavoro, rappresentazione simbolica, possibile immagine per un'azienda, suo punto fermo. Tanti i possibili riferimenti a partire dal "tempio" del lavoro di Behrens per AEG o le Officine Fagus di Gropius e Meyer, per proseguire con il Lingotto di Mattè Trucco e le eccellenti opere di Gino Valle, anche nella nostra Regione, come dimostrano le realizzazioni per Fantoni e Stratex. Architetture, queste citate, tutte straordinarie, capaci insieme di rappresentare alla perfezione concetti, di esprimere simbolicamente, in grande evidenza, i luoghi e i temi interpretati. Tutto ciò è alla base dell'ampliamento di MIDJ, azienda produttrice di mobili del pordenonese, orientata al contemporaneo e aperta al mondo. Il tema da affrontare, il problema da risolvere era quello di realizzare un edificio capace di fare coesistere un nuovo magazzino di ampie dimensioni con uffici e showroom. Di rappresentare, inoltre, l'azienda e i prodotti da questa realizzati, evidenziandone il carattere, certamente votato al nuovo, alla sperimentazione, ma non allo stupore. L'edificio doveva cioè esprimere il concetto della qualità costruttiva, della sapienza e della tecnologia di MIDJ, senza porre però l'accento su sperimentazioni azzardate o eccessivamente "formaliste" improprie per il marchio da rappresentare. L'ingombro, la sagoma dell'edificio era data: un parallelepipedo con altezze interne predefinite. Così la disposizione: magazzino al piano terra e uffici showroom al livello superiore. Dato anche il sistema costruttivo: prefabbricazione industriale. L'idea fu quella di evidenziare la produzione da chi percorreva in automobile la viabilità antistante l'azienda attraverso la realizzazione di ampie vetrate che potessero consentire l'esposizione dei prodotti durante l'intero arco della giornata, illuminandoli la sera. Ampie finestrature (l'ampiezza era predeterminata dalle altezze interpiano) vennero disegnate in due posizioni strategiche del fabbricato, su due dei quattro lati. Finestre a nastro di raccordo concludevano la composizione. Un segno verticale, l'elemento contenente il vano ascensore e le scale, venne adottato come insegna MIDJ. Colorato di rosso era destinato a portare, in grande evidenza, il nome dell'azienda a caratteri cubitali di colore bianco. L'edificio granitico, solido, fu disegnato da subito di colore grigio scuro, caratterizzato da una texture dinamica su cui furono disposte delle luci secondo una geometria random, a enfatizzarne la dinamicità e segnalare la presenza dell'azienda con il buio. La struttura è stata realizzata seguendo esattamente l'impostazione progettuale e si pone oggi come elemento qualificante dell'intorno residenziale, per rinnovare la presenza di MIDJ sul territorio, un nuovo recapito urbano di grande efficacia architettonica.
(Maurizio Bradaschia, Studio Bradaschia)

MIDJ. Spazi open space e showroom
Il progetto di Oxsimoro Architetti nasce dalla necessità di dare un'identità e un'immagine forte agli uffici e allo showroom della nuova sede di MIDJ. L'idea era di creare uno spazio liquido, dove per liquido s'intende un ambiente trasparente, privo di ostacoli, all'interno del quale la "fluidità" ne è l'essenza stessa: libertà di movimento, percezione a 360 gradi dello spazio da ogni punto, morbidezza e continuità dei percorsi immersi in un'atmosfera rarefatta. I 1.600 mq a disposizione sono stati affrontati come un unico ambiente, pubblico e privato, pur nel rispetto di due esigenze diverse, tanto da permettere di "controllare" lo spazio interno dall'angolo più remoto degli uffici fino all'angolo più estremo dello showroom. L'impluvium è il cardine che snoda la zona "chiara" da quella "scura": l'ingresso, gli uffici, la cucina, appartenenti alla prima, e la sala mostre al negativo. Questo spazio "a cielo aperto" garantisce un flusso di luce naturale nel centro del volume e accoglie con il suo gioco di sedute immerse nel verde. È una sorta di giardino sospeso, luogo di riflessione, di piacere e occasione di pausa dalle normali attività lavorative. Gli uffici, completamente bianchi, sono pensati al contrario: le grandi aree di lavoro collettive sono in open-air e occupano le intercapedini di risulta dalle "stanze" di vetro che proteggono e conservano l'intimità della conversazione. Queste scatole "morbide" di vetro sembrano mantenersi in superficie e gli arredi un'estrusione del pavimento. La luce artificiale è studiata in modo da sembrare naturale ed è diffusa ovunque a compensare la luce perimetrale possibile. Nella zona espositiva l'illuminazione è enfatizzata, volutamente teatrale, tale da permettere l'identificazione immediata delle aree di prodotto. Lo showroom color antracite, è un unico spazio dove il sistema espositivo deve cambiare e modificarsi. I grandi cilindri nomadi consentono di giocare di continuo con le collezioni esposte. Una parete morbida, rossa e trasparente, distingue e separa le sedie storiche dell'azienda. I punti d'incontro e di sosta si susseguono lungo il percorso: la reception di accoglienza, la "piazza rossa", area d'attesa degli uffici, la cucina, con tavolone in teak e fuochi a vista e la stanza degli oblò per i bimbi. Gli oblò ritornano anche nel ponte rosso sospeso che immette al piano, inquadrando dall'alto viste obbligate degli esterni. La ricerca della nuova immagine MIDJ si conclude con l'intervento sull'accesso a terra dell'edificio. La torre rossa delle scale, che galleggia in una grande vasca anch'essa rossa, nasconde il portone d'ingresso, sempre in teak come la doppia passerella a pelo d'acqua che la circonda. Un pioppo bianco, per contrapporsi al volume nero dell'edificio, emerge dalla vasca e come nume tutelare lo protegge.
(Silvia Pedron e Nicola Nanut, Oxsimoro Architetti)



Scheda progetto

luogo: Cordovado (PN)

cliente: MIDJ

progetto architettonico: Maurizio Bradaschia - Studio Bradaschia (progetto architettonico); Nicola Nanut e Silvia Pedron - Studio Oxsimoro (progetto spazi interni. Uffici/showroom)

impresa di costruzione: Impresa Edile Danelon &Alfenore Srl; Zanette Prefabbricati Srl

tempi di progettazione: 2009

tempi di realizzazione: gennaio 2010-ottobre 2011

superficie costruita mq: Sup. coperta: 3.200 mq: Sup. complessiva: 20.000 mq

Scheda studio – Studio Bradaschia

Studio: Studio Bradaschia Srl

Indirizzo: via Ponchielli, 3

Città: 34122 Trieste

Telefono: 040 364510

Fax: 040 364510

e-mail: studiobradaschia@studiobradaschia.it

www: www.studiobradaschia.it

Architetto Maurizio Bradaschia, società unipersonale

Scheda studio – Oximoro Architetti

Studio: Oxsimoro Architetti

Indirizzo: via Mercatovecchio, 4

Città: 33100 Udine

Telefono: 0432 26272

Fax: 0432 25577

e-mail: oxsimoro@yahoo.it

www: www.oxsimoro.it

Architetto Nicola Nanut, architetto Silvia Pedron