Appartamenti in via Piacentina  
Progettista: Leonardo Savioli
Collaboratori: D. Santi
Progetto architettonico: Leonardo Savioli
Località: Firenze
Datazione del progetto: 1964-65
Datazione realizzazione: 1965-67
Struttura portante: calcestruzzo armato a pareti portanti (di 15 cm)
Finiture interne: calcestruzzo a vista e pannelli di gesso
Finiture esterne: calcestruzzo a vista
Infissi: in calcestruzzo la parte fissa, in legno naturale quella mobile

Il progetto per un edificio di appartamenti nella città di Firenze, lungo la via Piagentina, nasce per Leonardo Savioli dal rapporto che esso avrà col luogo, con un'area semiperiferica dove coesistono villini ottocenteschi ed edifici residenziali del dopoguerra.
Per comprendere meglio l'edificio riportiamo di seguito la relazione redatta dallo stesso Savioli durante i lavori di esecuzione dell'opera:
"[...] I criteri fondamentali che hanno uniformato la progettazione sono i seguenti:
1- L'edificio deve sorgere in un area non molto lontana dal centro storico, e più precisamente in prossimità dell'anello di circonvallazione del Poggi. E' una zona che conserva i caratteri della edilizia compatta, severa, rigorosa, nella quale si avverte ancora la presenza, in un certo senso, del nucleo storico monumentale. Per questa ragione e per altre che verranno esposte, l'edificio si conforma in modo articolato, tuttavia con forma che possono in parte trarre il loro motivo plastico dal ricordo delle vecchie torri, delle altane, delle sporgenze nelle case fiorentine tradizionali.
2- La particolare conformazione dell'area, disposta all'incrocio di due vie importanti, ha in parte determinato, trattandosi di un crocevia, un nodo plastico di una certa consistenza. Per questo l'edificio presenta proprio all'incrocio delle due strade, in modo pronunciato, gli elementi delle scale, ascensore, ingresso che vengono a formare un "disegno" evidente non dimenticabile. Si trattava in sostanza di denunciare un incrocio.
3- L'edificio ha funzione residenziale, con appartamenti da vendersi o da affittarsi. Nonostante il tema necessariamente generico, dato l'utente generico, il progetto tende ugualmente a caratterizzarsi. Alcuni quartieri occupano per intero l'area costruita, altri, più economici, ne occupano la metà. In tutti i casa è stata preoccupazione di conferire un carattere differenziato da appartamento ad appartamento. La pianta interna tende a risolvere una certa continuità spaziale anche mediante l'uso di pareti scorrevoli.
4- il fabbricato è realizzato in cemento armato. Le pareti di 15 cm (5 cm di cemento, 5 cm di frigolit, 5 cm di cemento) rimangono in materiale faccia a vista tanto nell'interno che all'esterno. La coibenza termica di una parete così formata è uguale a quella di una parete di mattoni pieni di 50 cm. Nell'interno, solo in alcune zone (a fianco dei letti, del tavolo da pranzo o in altri punti) vengono disposti pannelli a stucco. I condotti della luce e del riscaldamento passano in scatolari che hanno funzione di battiscopa. Le curve delle pareti di cemento sono di due raggi soltanto in modo che con due casseformi si realizza l'opera di carpenteria.
5- Gli infissi sono in cemento per la parte fissa, e legno naturale per la parte mobile. QUelli di cemento sono prefabbricati e modulari in modo che con gli stessi elementi si possano ottenere combinazioni numerose [...].
La parziale prefabbricazione, il sistema costruttivo rapido ed elementare, l'uso del materiale, il mezzo termologico messo in evidenza piuttosto che nascosto od arricchito da rifiniture, dovrebbe essere steso, costituire motivo di espressione."

Bibliografia:
Catalogo mostra, Leonardo Savioli - il segno generatore di forma-spazio, Perugia 1995, pp.120-218
Catalogo mostra, Leonardo Savioli - grafico e architetto, Faenza 1982

A cura di Simone Scortecci

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