Architetture tessili

Le tensostrutture appartengono ad una tecnologia innovativa e "leggera" che, coniugando le membrane pretese con strutture metalliche leggere, sfruttano al meglio i nuovi materiali, impiegando la minor quantità di materiale con il massimo rendimento possibile; in esse la struttura portante e l'elemento di copertura costituiscono una sola entità, nella quale la trama del tessuto è paragonabile ad una fitta rete di funi; nel momento in cui quest'ultima non riesce più a sopportare gli sforzi vengono introdotti dei supporti al fine di assorbire parte delle sollecitazioni.

La membrana è composta da una struttura interna fibrosa (fibre polimeriche, di vetro ecc.) e da uno strato superficiale di rivestimento che serve ad assicurare la resistenza delle fibre e a proteggerle dagli agenti atmosferici e dalle aggressioni incendiarie. I supporti, complementari alla membrana, hanno lo scopo di sorreggerla e di metterla in tensione determinandone la configurazione; sono dei componenti rigidi (puntoni, travi, archi), in acciaio, legno, c.a., composti, dalla forma lineare o puntuale, interni od esterni al sistema.

Tali strutture possiedono inoltre un elevato potenziale geometrico - spaziale: le forme architettoniche che si possono ottenere sono determinate dalle "condizioni al contorno" ossia dalla posizione dei bordi, degli ancoraggi, dei supporti interni ed esterni che sorreggono la membrana e la mettono in tensione; in tal modo esse possono assumere configurazioni il più possibile compatibili con il sito in cui vengono inserite.

La qualità, la quantità e il calore dell'illuminazione dipendono dal tipo di materiale adottato. Le molteplici possibilità offerte dai materiali tessili permettono di creare grandi effetti di illuminazione se le membrane traslucide vengono retro-illuminate. Relativamente all'isolamento termico la domanda energetica è certamente superiore rispetto a quella di una struttura convenzionale in quanto la resistenza termica della membrana è bassa; però l'utilizzo di un doppio strato con isolante interposto ne aumenta la resistenza, anche se si riduce al contempo la capacità di illuminazione naturale.

La manutenzione di tali membrane dipende dalla scelta del materiale: per esempio il Teflon è più vantaggioso rispetto al PVC per la durata (più di 20 anni), per l'autopulibilità, la protezione dall'inquinamento, la tenuta tensionale, anche se è molto costoso; la scelta del PVC può riguardare strutture semimoventi o dopo aver valutato che i costi di manutenzione (controllo tensioni, pulitura, sostituzione del telo dopo 20 anni) rientrano nelle previsioni. Tali membrane offrono alta sicurezza contro il pericolo d'incendio, dato il lento collasso della membrana alle alte temperature e sono particolarmente adatte nelle zone sismiche, adattandosi immediatamente ai cedimenti differenziali dei sostegni.

Tratto da "Il manto di copertura", supplemento di AREA n. 65, Federico Motta Editore

M. Hopkins, Centro di ricerca Schlumberger, Cambridge

M. Hopkins, Centro di ricerca Schlumberger, Cambridge

Birds - Portchmouth - Russum Architects, ponte pedonale, Londra

Birds - Portchmouth - Russum Architects, ponte pedonale, Londra