Ardesia

Autore testo e dsiegno: Laura Buonanno e Pietro Copani

La copertura con lastre di ardesia è caratteristica delle zone montuose europee (Alpi, Pirenei, Galles, Belgio e Germania in particolare) e costituisce il principale tipo edilizio in parecchie delle zone sopra indicate.
Questa diffusione nelle aree montagnose deriva dalla frequente indisponibilità di argille e, al contrario, dalla facile reperibilità di materiali lapidei adatti allo scopo: una larga serie di materiali scistosi sono caratterizzati da una vocazione alla divisibilità in lastre sottili e piane, da buona impermeabilità e da scarsissima gelività, per cui ben si sposano ai requisiti di un efficace elemento di tenuta. I materiali frequentemente usati sono:
- gneiss (beola, Pietra di Lucerna);
- porfiroidi;
- alcune arenarie micacee;
- ardesie.
In particolare queste ultime sono le più idonee allo scopo, vista la possibilità di ricavarne lastre sottili fino a 4-5 mm; grazie a queste caratteristiche nell'edilizia si trovano lastre più o meno squadrate (è facile riscontrare a presenza di pezzi appena sbozzati nelle case rurali alpine), ma sempre disposte secondo filari regolari, allo scopo di sovrapporre comunque due o tre lastre sul manto di copertura.
Il peso considerevole del materiale lapideo, aggiunto ai carichi accidentali della neve (spesso presenti, visto che tetti del genere si trovano quasi esclusivamente ad alte quote), ha sempre richiesto robuste strutture per sopportare il carico di tali coperture; di conseguenza non si trovano nell'edilizia tradizionale grandi luci a meno che non siano supportate da travi lignee di grande spessore.
 
Riguardo alle manifestazioni più spartane della copertura di ardesia, la soluzione classica prevede anche maggiori oneri di carico per la struttura portante, vista la grossolanità del taglio che porta le lastre a spessori tra 2 e 4 cm. I materiali impiegati in questi tetti rurali generano tipologie che, differenti anche dal punto di vista cromatico, individuano zone ben precise; nel nostro paese, in particolare, alcune delle coperture tipiche sono derivate da questi materiali:
- gneiss di Pregia, Domodossola e Beura (colore grigio);
- gneiss di Villa d'Ossola e Vigogna (colore bianco);
- micascisti cristallini di Val Sesia (colore biancastro, grigio e verdognolo);
- quarzocisti di Barge (colore giallognolo o azzurrognolo).
 
La presenza di coperture di ardesia è anche tipica della città di Genova, dove il manto in ardesia alla genovese è costituito in genere da elementi lavorati in forma quadrata o rettangolare ('abbadini' nel gergo locale), montati in filari paralleli alla linea di gronda, anche se non sono rare le disposizioni in diagonale. Le lastre qui sono assai più sottili (5 mm di solito), e prodotte nelle dimensioni standard di 59 x 59 cm; il fissaggio degli elementi avviene per mezzo di chiodi posti in apposite forature agli spigoli della lastra, in modo da fissarle ad un tavolato su cui poggia lo stesso manto di copertura; una tale soluzione arriva a pendenze mai inferiori al 30%.

Fonte testo:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, vol. 4, Milano 1999.
AA. VV., Grande Atlante di Architettura-Atlante dei Tetti, vol. 4, Torino 1998.
 
Fonte disegno:
AA. VV., Grande Atlante di Architettura-Atlante dei Tetti, vol. 4, Torino 1998.