(Photo by Moreno Maggi)

In un’ottica di integrazione avanzata tra architettura e ambiente, che vada in qualche modo a risanare le ferite legate alla speculazione edilizia che lo straordinario panorama italiano ha dovuto subire negli ultimi cinquant'anni, la ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi, che si sovrappongono all’uso di più avanzate tecnologie costruttive, costituiscono elementi fondamentali alla base del pensiero progettuale interpretato dell’architetto siciliano Mario Cucinella. Ed è proprio in un’area periferica della città di Ferrara che è stato recentemente sperimentato dallo studio MCA, vincitore nel 2009 del Premio MIPIM per la categoria Sustainability - Future projects, un modello di edilizia che affonda le proprie radici nella conservazione delle caratteristiche morfologiche del luogo, nell’uso attento di materiali da costruzione a basso impatto ambientale e nello sfruttamento delle risorse naturali al fine di limitare i consumi energetici in fase d’uso.

(Photo by Moreno Maggi)

L’edificio per la nuova sede dell’ARPA, Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente, è, infatti, stato progettato per rispondere ai più elevati standard di qualità energetica e ambientale, in linea con la filosofia more with less che caratterizza il pensiero delle architetture di Cucinella.
Il progetto, recentemente ultimato, è destinato a uffici e laboratori di ricerca e si estende su un’area di 5.000 metri quadrati. Alla leggerezza e regolarità del basamento trasparente, totalmente aperto verso l’esterno proprio a voler creare un contatto con la natura circostante, si contrappone la gravità del coronamento, un’imponente copertura realizzata con una struttura di legno aggettante su tutti e quattro i lati interamente e rivestita con listelli di legno a sezione variabile, capace di donare movimento e dinamicità all’intero organismo edilizio.

(Photo by Moreno Maggi)

Il nucleo del complesso è costituito da due cortili verdi centrali interamente vetrati; attorno a questi si articolano gli spazi di lavoro creando così un'alternanza di microambienti interni ed esterni, pieni e vuoti, che articolano e definiscono i volumi dell’edificio. Sebbene la pianta sia piuttosto compatta, la distribuzione interna degli spazi è stata studiata in modo da garantire un apporto di luce naturale ottimale, al fine di contribuire in maniera significativa al risparmio energetico e consentire un’illuminazione naturale ottimale sui piani di lavoro. Ed è proprio quest’ultimo requisito che ha indirizzato la progettazione verso una sperimentazione avanzata per l’integrazione di dispositivi di captazione della luce zenitale, rendendo la copertura l’elemento architettonico più caratterizzante dell’intero progetto.

(Photo by Moreno Maggi)

Il tetto, la “quinta facciata” dell’edificio, è stato dotato di 113 condotti di captazione zenitale, di altezza diversa, alcuni provvisti in sommità di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria ed energia elettrica. La particolare forma tronco prismatica dei condotti favorisce l’ingresso della luce naturale nelle varie stagioni, oltre a permettere il ricambio d’aria per effetto camino e generare una ventilazione naturale degli spazi interni in grado di garantire un raffrescamento naturale limitando, nel periodo estivo l’uso, del condizionamento meccanico.

(Photo by Moreno Maggi)

Assecondando le richieste della committenza, che, già dal primo briefing di progetto, richiedeva un’architettura che rispondesse ai più alti standard di qualità ambientale e fosse caratterizzata da un livello massimo di sostenibilità, la struttura, così come tutte le parti di tamponamento opaco, è stata interamente realizzata in legno. L’uso intensivo di elementi costruttivi prefabbricati di legno proveniente da foreste europee certificate, capaci di rigenerarsi in cicli di crescita forestale estremamente ridotti, ha permesso una significativa riduzione delle emissioni di gas-serra durante le fasi di produzione, assemblaggio e messa in opera.

La struttura in elevazione è composta interamente da pilastri di legno a sezione rettangolare distribuiti secondo una maglia rigida rettangolare che definisce la distribuzione interna e scandisce la facciata e collegati superiormente da una travatura principale binata di legno lamellare alla quale sono connesse, a loro volta, una serie di travi secondarie. Anche gli imponenti camini solari sovrastanti sono stati realizzati interamente in legno, adottando un sistema costruttivo prefabbricato modulare composto di una sottostruttura a montanti e traversi sulla quale sono stati fissati, su entrambi i lati, pannelli d’irrigidimento di OSB. In tutte le intercapedini, sia quelle delle pareti interne che degli elementi di copertura, sono stati utilizzati isolanti a base di fibre di legno, al fine di incrementare l’uso di materiali eco-compatibili che scongiurano il rilascio di sostanze nocive durante la vita utile e siano facilmente smaltibili a fine vita.

(Photo by Moreno Maggi)