L'esposizione Art of Many and the Right to Space è il contributo della Danimarca alla 15. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. La mostra vuole illustrare in che modo gli architetti danesi riescano a creare un'architettura di alta qualità in grado di portare un vantaggio a tutta la comunità nel suo complesso e non solo a una minoranza selezionata. La mostra ospita l'opera non di un singolo architetto, bensì di oltre 70 studi di architettura che insieme danno prova di un profondo impegno sociale e di un approccio umanistico in grado di rendere l'architettura danese qualcosa di realmente speciale.

Padiglione Danimarca

La mostra ospita oltre 130 progetti, esempi del fatto che l'obiettivo non deve essere creare vetrine architettoniche e progetti prestigiosi per una minoranza e un'edilizia in serie per la maggioranza. Tutt'altro. Gli architetti danesi lavorano per creare spazi pubblici, ospedali, edilizia popolare, scuole, posti di lavoro ecc. che vadano a vantaggio della comunità, con interpretazioni spaziali nuove della democrazia e della società danese.

"Desideriamo che questa esposizione mostri l'impegno quotidiano che gli architetti danesi pongono in ogni sorta di piccole battaglie per aumentare il livello della buona architettura e migliorare la qualità della vita dei cittadini della Danimarca in generale. Per riuscirci mettono costantemente in discussione se stessi e il loro ambiente non semplicemente risolvendo compiti, ma anche trasformandoli in qualcosa di speciale. Ciò che contraddistingue gli architetti in Danimarca è la loro insistenza sull'espansione del potenziale e del campo d'azione di ogni singolo progetto. Questo è il fronte danese" hanno commentato l'architetto Boris Brorman Jensen e il filosofo Kristoffer Lindhardt Weiss, che hanno curato insieme la mostra e hanno vagliato la miriade di progetti.

Padiglione Danimarca

La mostra e la pubblicazione di accompagnamento descrivono e discutono l'eredità delle grandi visioni del welfare danese e l'attuale tendenza umanista che caratterizza l'architettura della Danimarca. Il trend affonda le proprie radici negli ideali affini del movimento collaborativo, nella vita associativa e nelle ambizioni del movimento per la casa per garantire un pari accesso a un'edilizia a prezzi ragionevoli. Ma il presente non trasmette lo stesso grado di ottimismo. Le sfide climatiche, le difficili situazioni che le comunità devono fronteggiare e la ghettizzazione sono solo alcune delle problematiche che gli architetti di oggi devono affrontare. Devono riuscire a mantenere un livello alto in un contesto caratterizzato da scarsità di risorse e da tagli di budget.

Padiglione Danimarca

Uno degli spazi principali nel padiglione della biennale è intitolato The Right to Space. Qui i visitatori troveranno un'installazione video dedicata al Professore Jan Gehl. L'opera di 50 anni del Professor Gehl in qualità di critico e sostenitore del rispetto dell'essere umano in architettura costituisce la base per una discussione sul diritto allo spazio urbano. Jan Gehl ha contributo a inserire la visione umanitaria nell'ordine del giorno, non solo in Danimarca, ma anche in progetti come Times Square a New York, Market Street a San Francisco e in progetti di sviluppo urbano quali quelli di Città del Messico e San Paolo. L'altro grande ambiente sarà un ampio gabinetto delle curiosità contenente 130 modelli che occuperanno l'intero spazio dal pavimento al soffitto in un sistema compatto di scaffalature attraverso le quali i visitatori potranno spostarsi. L'abbondanza e la natura variegata dei modelli con la loro incredibile varietà di materiali creerà un'esperienza della diversità nell'odierna architettura danese che sarà travolgente e capace di dare ispirazione.