Atsushi Imai Memorial Gymnasium  

Località Odate, Akita, Giappone
Progetto Shigeru Ban Architects
Gruppo di progetto Shigeru Ban, Nobutaka Hiraga, Soichiro Hiyoshi, Keita Sugai
Strutture TIS & Partners-Norihide Imagawa, Yuuki Ozawa
Ingegneria meccanica ES Associates
Appaltatore diretto Obayashi Gumi
Data di progetto Febbraio 2000 - Agosto 2001
Data di costruzione Agosto 2001 - Agosto 2002
Superficie lotto 2041.9 m2
Superficie costruita 940.6 m2
Superficie calpestabile 980.9 m2

Atsushi Imai Memorial Gymnasium è un edificio per l'educazione che sintetizza i segni classici del purismo tecnico giapponese per mezzo di un metodo costruttivo caratteristico di un processo di "globalizzazione" tecnologica. L'architettura contemporanea giapponese è notoriamente sostenuta, in conformità con le linee della critica internazionale, dall'ascendenza formale che fu per i moderni occidentali ispiratrice dell'architettura neoplastica del XX secolo. L'architettura del liceo è coerente con l'immediatezza del linguaggio monumentale poiché favorita dallo stesso trattamento tecnico astrattivo abituale degli architetti giapponesi, però la costruzione è tradotta alla forma pura della cupola, che riferisce alla dimensione organica, diversamente dall'astrazione neoplastica. La bellezza del ginnasio è il risultato della sintesi tra perfezionismo tecnico e integrità del segno formale che risolve l'intera architettura.
Per ottenere questo risultato è stata realizzata una copertura paraboloidica intelaiata composta da elementi prefabbricati in legno compensato, tesi, per forma e tessitura, al minimalismo strutturale che rimanda ad un origami giapponese. La tessitura della volta paraboloide è il risultato dell'intersezione di meridiani e paralleli che degradano secondo le generatrici matematiche della superficie. Le compensazioni, tra calcolo dimensionale della forma voltata e riporti del sistema prefabbricato nella combinazione degli elementi strutturali curvi, sono chiarite mediante il raffinato controllo dei dettagli del montaggio dei componenti. L'atto risolutivo del progettista è nella programmazione di un sistema strutturale in legno compensato che si comporta come lo scheletro di un vertebrato, costituito dall'ossatura e dai legamenti.
Il carico si distribuisce lungo la continuità geometrica della superficie curva dove trova la risposta elastica delle giunzioni che armonizzano la distribuzione dei picchi di tensione. L'incastellatura si basa sull'orditura di quelle che potremmo chiamare "vertebre" dell'arco longitudinale che, in combinazione con le centine continue dell'arco trasversale, si vincolano agli archi vertebrati. Gli elementi di giunzione sono metallici, ma le vertebre, connesse dai giunti, hanno una specificità elastica aggiuntiva, connotata da un elemento in lattice che provvede alla coesione e alla resistenza allo schiacciamento di ogni unità elementare. La composizione strutturale dell'arco longitudinale è un integrale che reagisce come somma di ogni prestazione unitaria, allineata e trattenuta nella relativa posizione dalle centine trasversali che sfruttano la continuità delle fasciature in legno compensato. A questa complicata spiegazione testuale della copertura si oppone l'immediatezza dell'immagine architettonica, che uno sguardo intuitivo, anche se non sostenuto dalla perizia tecnica, può tradurre agilmente. Il funzionamento statico del paraboloide è evidenziato dalla luce che pacatamente attraversando la volta, filtra tra le losanghe della trama. La copertura illumina l'intero ambito della palestra e degli ambienti attigui, trattati come lo sviluppo organico che avvolge la grande aula voltata. Anche il vano della piscina, interrata come la maggioranza del complesso, trae luce zenitale da fincature disposte a soffitto che tracciano linee allusive alle generatrici del paraboloide di copertura. La soluzione delle pensiline d'accesso s'inserisce per frammentare la composizione sull'orizzonte del terreno, forse unica concessione al gusto insieme alle scintillanti finiture, che distolgono l'attenzione dal centro concettuale della composizione rimasto chiuso al di sotto della vibrante cupola di legno.

testo di Fabrizio Carloncelli
Estratto da Materia n. 42

Vedi i dettagli costruttivi e tecnologici

Pianta Sezione trasversale Sezione longitudinale