news – Uno dei temi affrontati durante la Biennale di Venezia, è "Gli elementi dell'architettura", ovvero l'esplorazione degli elementi base dell'architettura e come tali componenti vengono assemblati per creare un edificio.

L'azienda sponsorizza due mostre architettoniche presso il padiglione Americano e quello Austriaco con due diverse prospettive che rispondono a questo importante quesito.  Inoltre, Autodesk terrà per 3 giorni una serie di workshop su come gli strumenti digitali e le norme stiano impattando sull'accesso, sul patrimonio e sulle opportunità nel lavoro dell'architetto.  
 
La mostra presso il padiglione americano è OfficeUS e analizza l'impatto della pratica architettonica americana sulla progettazione e costruzione degli edifici da due punti di vista - un'ambiziosa collezione di oltre 1.000 progetti realizzati dagli architetti americani dal 1914 a oggi, e uno spazio ufficio funzionale dove 8 designer internazionali affrontano le più pressanti problematiche del futuro. Autodesk sponsorizza la mostra OfficeUS, curata da Storefront for Art & Architecture, MIT e la Knowlton School of Architecture dell'Ohio, con una consistente donazione in denaro e software da parte dell'Autodesk Foundation Technology Impact Program. La mostra e la partecipazione di Autodesk supportano l'esplorazione di nuovi modelli  architetturali e delle problematiche legate alla pratiche di progettazione. Quest'anno, il padiglione austriaco analizza come l'architettura degli edifici del parlamento abbiano agito come espressioni fisiche dei sistemi politici e delle identità nazionali degli ultimi due secoli. La mostra è composta da modelli in scala 1:5000 di questi edifici di tutto il mondo. Autodesk ha contribuito con le proprie competenze e con la tecnologia alla realizzazione dei modelli 3D e delle stampa 3D degli edifici. Autodesk ha inoltre fornito l'applicazione FormIt, che ha permesso sia la stampa 3D dei modelli fisici così come la visualizzazione online dei modelli digitali. Dal 18 al 20 settembre presso il padiglione americano, Autodesk terrà una serie di dibattiti, workshop, incontri e un'esclusiva tavola rotonda durante la quale si analizzerà come gli strumenti digitali influenzino le norme per la pratica dell'architetto.  
 
Phil Bernstein, Autodesk Vice President for Strategic Industry Relations e membro della facoltà della Yale School of Architecture, aprirà l'evento con un intervento intitolato "La visione del futuro dell'AEC", a cui parteciperanno i partner e gli invitati alla mostra OfficeUS. Bernstein ripercorrerà gli ultimi 100 anni di tecnologia e si focalizzerà su tre ere tecnologiche degli ultimi 10 anni, passando da rappresentazioni CAD, a modelli BIM, fino all'epoca emergente segnata dal cloud e dal mobile computing. Nei giorni seguenti, nel panel organizzato si cercherà di dare risposta alle domande sul lavoro dell'architetto nell'era digitale: le aspirazioni sociali, economiche, architetturali e tecnologiche possono essere codificate in indici e processi per la progettazione? I sistemi misurabili per la progettazione possono migliorare la sostenibilità della società e la situazione delle persone che creano, utilizzano e mantengono l'ambiente fisico? In che modo questi cambiamenti influenzano il lavoro dell'architetto?
 
I partecipanti al panel includono noti intellettuali esperti del futuro digitale tra cui Patrick MacLeamy di HOK, Mario Carpo dell'University College London; Steve Brittan di Sasaki Associates; Sierra Bainbridge di MASS Design Group; Raul Pantaleo di TAMassociati; Peggy Deamer della Yale University; e Mario Giaccone dell'Università di Torino. L'ultimo giorno, sarà dedicata alla discussione con l'obiettivo di identificare gli strumenti e le norme necessarie per il lavoro dell'architetto nell'era digitale e i percorsi e gli approcci per il futuro. Per saperne di più su Phil Bernstein e sull'"Era of Connection" nella progettazione e creazione digitale, è possibile consultare il saggio.