Nuove opere – La forma di compensazione più significativa dell'autostrada è costituita da un parco lineare di 90 km, la Greenway, che corre in parallelo al percorso autostradale.

Via libera per l'Autostrada Pedemontana Lombarda. Recentemente il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha sbloccato i finanziamenti previsti a favore di una serie di grandi lavori infrastrutturali: fra questi, rientra appunto il progetto per la Pedemontana. Entro il mese di Aprile è prevista la “pubblicazione” del Progetto Definitivo che, al termine dell'iter di approvazione, permetterà di dichiarare di pubblica utilità le aree da espropriare ai fini della costruzione dell'infrastruttura.
Entrato in fase operativa dal 2007, il processo di pianificazione della Pedemontana, di cui si parla già da più di vent'anni, si tradurrà forse già a fine 2009 nelle attività di cantierizzazione del primo lotto. Entro il 2015 l'intero tratto autostradale che a nord di Milano collegherà Malpensa a Bergamo sarà percorribile in 60 min. Nonostante si tratti di un'opera dal forte impatto ambientale, l'intervento si distingue per diversi elementi innovativi fra cui un progetto che pone in primo piano gli aspetti architettonici ed estetici dell'infrastruttura in favore del paesaggio.


Il territorio della Pedemontana


Il progetto della Autostrada Pedemontana Lombarda interessa una porzione di territorio compreso nel triangolo formato da Varese - Brescia - Milano. Ci troviamo in un'area che più volte è stata definita “città infinita”, cioè una commistione di tipologie d'insediamento differenti dove le comunità locali si intrecciano con piccole e grandi imprese, con i centri commerciali o grandi insediamenti di aziende multinazionali. Si tratta di un territorio nel quale il paesaggio e le bellezze naturali sono già stati fortemente compromessi dagli sviluppi urbanistici incontrollati degli ultimi cinquant'anni. La realizzazione di questa nuova autostrada vorrebbe, pur all'interno di un intervento di grandi dimensioni, essere una opportunità per ricucire, il rapporto con il paesaggio esistente attuata attraverso la progettazione di un percorso ciclabile e pedonale parallelo: una vera e propria Greenway che collega un sistema di aree verdi per tutta la lunghezza della Pedemontana.
Il progetto dell'autostrada si articola in 3 percorsi autostradali: la Tangenziale di Varese, la Tangenziale di Como e il grande tratto trasversale che collega Malpensa a Bergamo.
Espresso in cifre, nel complesso, stiamo parlando di una zona che interessa cinque province e 85 comuni, in tutto quattro milioni di abitanti. Sono coinvolte 300 mila imprese, 87 sono i chilometri di nuova autostrada e tangenziali e 70 quelli di viabilità connessa. La complessità dell'opera e le scelte operate implicano naturalmente diverse tipologie di tracciato, privilegiando le trincee: su 67 km di autostrada, 31 km in trincea, 11 galleria artificiale, 3 galleria, naturale, 17 in rilevato, 5 tra ponti e viadotti. e diversi ponti per una spesa complessiva di 4 miliardi e 700 milioni di euro.


Procedure di affidamento


Dato che si tratta di un'opera di grande complessità, è opportuno ripercorrere brevemente la storia degli aspetti tecnico-gestionali.
Nel 2007 nasce la società di Concessioni Autostradali Lombarde (CAL) - costituita dalla Regione Lombardia e da Anas - con il compito di gestire le procedure di affidamento, realizzazione e gestione delle autostrade regionali. La CAL affida così alla società Autostrada Pedemontana Lombarda il compito di realizzare il nuovo sistema viabilistico attraverso una Convenzione Unica di Concessione insieme a un primo contributo economico dello Stato. In cambio dello sfruttamento dell'infrastruttura in vigore per 30 anni dalla data di apertura al traffico, la Autostrada Pedemontana Lombarda ha il compito di occuparsi direttamente della  progettazione, della realizzazione, del piano di finanziamento (in parte pubblico, in parte societario e con una porzione a debito).


Il gruppo di progettazione


La società autostradale ha coinvolto nel progetto del Masterplan e nelle fasi seguenti diversi professionisti legati al mondo accademico. Le linee guida nella progettazione degli elementi tipologici sono state sviluppate da Aurelio Galfetti (Professore all' Accademia di architettura di Mendriso) e Fabio Nocentini (del Politecnico di Milano).
Il progetto della Greenway è stato poi sviluppato da un gruppo di progettisti e ricercatori del DiAP (il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del politecnico di Milano) guidato da Arturo Lanzani, in stretto contatto con le strutture tecniche di Pedemontana Lombarda. Oltre a creare valore aggiunto attraverso gli interventi di tipo ambientale, obbiettivo principale dei progettisti è stato quello di creare un'immagine unitaria della strada e dare un'impronta riconoscibile all'infrastruttura. I principi compositivi seguiti sono stati: l'attenzione ai dettagli, la tipizzazione di elementi ripetuti, la qualità e unitarietà dei materiali ma soprattutto l'integrazione il più armoniosa possibile con i contesti ambientali e urbani. Si tratta di accorgimenti progettuali non comuni nella progettazione infrastrutturale italiana ma che in Germania, Olanda, Francia e Stati Uniti sono pratica consolidata ormai da decenni.


La Greenway  e le opere di compensazione


Uno degli elementi più importanti del progetto è costituito dai 100 milioni di euro destinati alle opere ambientali progettate per “compensare” le molteplici forme di impatto con il territorio create dalla costruzione della nuova infrastruttura autostradale: la strada toglie inevitabilmente territorio ai Comuni, ma in cambio la società costruttrice - ed è questa la compensazione - offre il progetto, il finanziamento e la realizzazione di opere ambientali. La realizzazione di queste opere avverrà parallelamente alla realizzazione dell'autostrada (e non in seguito come succede spesso nei casi in cui una nuova costruzione è compensata dalla realizzazione di  aree a verde).
La forma di compensazione più significativa è costituita da un parco lineare di oltre 100 km, la Greenway, che corre in parallelo al percorso autostradale. Composta da una pista ciclabile e da percorsi pedonali affiancati da siepi e filari di alberi, la Greenway lega ben 45 interventi di compensazione ambientale. Dal Brembo al Ticino, sino ai confini svizzeri di Varese e di Como, la nuova “dorsale verde” unirà il sistema dei parchi esistenti (fra cui 5 parchi regionali e 8 di interesse sovracomunale) creando e aggiungendo nuovi boschi urbani, parchi agricoli e reti ecologiche. Inoltre, è previsto che la Greenway funzionerà come elemento di connessione fra le città, le aree di servizio autostradali e le stazioni ferroviarie.


Altre innovazioni: free flow, energia fotovoltaica, infomobilità


Fra gli altri aspetti innovativi e moderni dell'infrastruttura autostradale ricordiamo l'introduzione dell'infomobilità (il sistema di comunicazione tra strada e veicoli) e l'eliminazione dei caselli. L'esazione sarà, infatti, free flow, il sistema di rilevamento completamente elettronico basato sulle tecnologie elettroniche già utilizzato nelle più moderne autostrade del Nord America e in Germania. Il consumo di suolo normalmente determinato dai caselli tradizionali è stato ridotto in questo modo di 500.000 mq. Altro obbiettivo del progetto autostradale è quello di perseguire l'autosufficienza energetica, per esempio installando 60.000 mq di pannelli fotovoltaici per un valore di 9 mWH di potenza.


La costruzione sociale del progetto


Come tutti i progetti a scala urbana, anche quello della Pedemontana necessita di una partecipazione sociale alla pianificazione. La comunicazione e la “costruzione sociale di un progetto” il più possibile condiviso dalle comunità del territorio, sono aspetti fondamentali per il suo successo realizzativo.
Il Masterplan, ma soprattutto lo sviluppo dei singoli progetti locali e delle opere di compensazione, sono stati attuati di pari passo con incontri sul territorio in una vera e propria forma di coinvolgimento partecipativo di cittadini e istituzioni. Per un intero anno si sono svolti incontri esplicativi (Road Show) con le istituzioni (Comuni, Province, Enti Parco), con le parti sociali (associazioni culturali e ambientali, sindacati) e con i cittadini interessati. La volontà da parte della società autostradale di avvalersi di una forma di comunicazione “trasparente” è messa in pratica, inoltre, con la creazione di un sito che documenta le attività in corso. 


La cantierizzazione.


L'inizio dei lavori è previsto per il 2010 ma il lavoro di cantierizzazione è partito parallelamente allo sviluppo del Masterplan. Si tratta di pianificare gli spazi per le aree di cantiere, una vera e propria mappatura del territorio, e prevedere modalità e tempi di ripristino della aree stesse. L'aspetto più complesso della cantierizzazione riguarda tuttavia l'interferenza con la viabilità esistente durante i lavori. Per citare un solo un esempio, il trasporto di grandi quantità di terra e la circolazione di mezzi pesanti (ma anche la presenza di cantieri nei punti di intersezione fra nuove strade e quelle esistenti), rendono necessario lo studio preventivo di un sistema viabilistico alternativo temporaneo. 







Scheda progetto

Luogo: Lombardia

Committente: Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A

Progettisti 1: Tratta da Cassano Magnago (A8) a Lomazzo (A9) e primo lotto delle Tangenziali di Como e di Varese : Pedelombarda Scpa

Progettisti 2: Tratta da Lomazzo (A9) a Osio Sotto (A4) e secondo lotto delle Tangenziali di Como e Varese: Consorzio Italiano per le Infrastrutture Lombarde Spa

Consulenza architettonica:: Aurelio Galfetti e Fabio Nocentini

Masterplan opere di compensazione territoriale e sociale: DiAP Arturo Lanzani, Antonio Longo (coordinamento), Alessando Alì, Christian Novak, Paolo Pileri, Paola Pucci, Daniela Gambino, Alessandro Giacomel, Guglielmo Caretti, Valentina Mazza, Cecilia Rusconi

Imprese di costruzione: per la tratta A e il primo lotto delle Tangenziali di Como e Varese: Pedelombarda Scpa

Tempi di progetto: 2008 -2009

Costo: 4 miliardi e 115 milioni di Euro