Biblioteca Comunale  
Progettista: Toni Follina.
Committente: Comune di Montebelluna
Localizzazione: Via Dante Alighieri, 18 ' Montebelluna (TV)
Destinazione d'uso: biblioteca comunale pubblica
Tipologia d'intervento: nuova costruzione
Superficie complessiva: mq. 3.269, di cui:
- spazi per la biblioteca: mq.2.103
- spazi per altri servizi: mq. 1.166
Posti a sedere: 250
Postazioni informatiche: 30
Patrimonio librario: 51.000 volumi, 220 periodici, 4.000 audiovisivi, 500 giochi
Fine lavori: 2002
Materiali: mattoni facciavista, acciaio, vetro, c.a., rame.

Opera di notevole impatto, urbanistico e dimensionale, la Biblioteca Comunale di Montebelluna si trova in posizione limitrofa al corso principale della ricca cittadina veneta, importante centro prima agricolo e poi industriale, specializzato nella produzione di calzature sportive.
Situata in posizione leggermente sopraelevata, la biblioteca deve la sua particolare configurazione planimetrica ' un 'ferro di cavallo' aperto verso il parco Colesanti ' all'impianto ottocentesco determinato dal Dell'Armi: l'ingresso principale, infatti, è posto a concludere l'asse visivo che, partendo dal campanile della chiesa di Santa Maria del Colle, attraversa il monumento ai Caduti per terminare con via Dante Alighieri.
Strutturata su tre livelli ' di cui uno parzialmente interrato ' l'opera dell'architetto trevigiano Toni Follina orienta le proprie sale di lettura verso il parco, facendole affacciare su di una corte interna ' in parte coperta ' che costituisce anche il foyer dell'auditorium e della sala espositiva posti nel piano interrato, oltre che una sorta di grande lucernario con valenza di piccola piazza.
La complessità dell'opera ' che si riflette su di uno specchio d'acqua in direzione del parco, ad accentuarne prestigio e importanza ' diventa tema fondante anche delle scelte formali e stilistiche, che vedono nell'uso del mattone facciavista la base ideale per unificare, con impatto sobrio e cromaticamente 'caldo', la varietà dei prospetti, in cui l'architetto dosa sapientemente un linguaggio figurativo dalle molteplici citazioni.
Infatti, mentre le coperture e la pensilina 'osano' arditamente un richiamo alle architetture 'funzionaliste' di stazioni ed aeroporti - ulteriormente sottolineato dall'uso del colore bianco e dallo 'stacco' rispetto alla facciata, permesso da un alto cornicione in rame situato in posizione arretrata, e come tale non evidente -, gli ampi portali affacciati sull'acqua rimandano ad analoghe soluzioni, ad esempio, di Tadao Ando, mentre la morbida, sensuale curvatura delle terminazioni del 'ferro di cavallo' non è lontana da memorie portoghesiane.
La compatta massa muraria delle facciate è, poi, alleggerita dal ritmo e dalla varietà delle aperture - presenti sia come finestre dal tipico formato quadrato, che come gelosie o singolari 'bow-windows', posti a smussare gli angoli dell'edificio ' mentre la complessità dell'andamento volumetrico è accentuata dall'aggetto della copertura, a cui si deve un denso e variegato effetto chiaroscurale.
Dal punto di vista tecnologico, proprio la presenza di elementi così anomali ed eterogenei - come curve, tagli e disassamenti - ha imposto l'uso di mattoni speciali lavorati a mano ' prodotti dalla San Marco Laterizi - nonché una posa in opera particolarmente attenta ed accurata.

A cura di Elena Franzoia

prospetto laterale dettaglio esterno