testo a cura di Davide Cattaneo

Biblioteca San Giorgio - Riqualificazione dell'edificio industriale ex Breda
testo a cura di Davide Cattaneo

Località: Pistoia
Progettista: Pica
Ciamarra Associati  (Massimo Pica Ciamarra, Luciana de Rosa, Claudio De
Martino
Collaboratori: Federico Calabrese, Angelo Verderosa,
Franco Archidiacono
Progettazione strutturale: Giampiero
Martuscelli
Progettazione impianti: Antonio
Dori
Progettazione arredo: Antonio
Sullo
Direzione lavori: ing.Giampiero
Martuscelli
Responsabile di Cantiere: Geom. Santillo 

Impresa di costruzione: Edil Atellana
Data di
realizzzione:

Progetto preliminare: Gennaio 2001
Progetto
definitivo ed esecutivo: Aprile 2001
Realizzazione: Giugno 2005 - Aprile
2007
Costo Complessivo: 10.500.000 euro

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

Storia e contesto

Collocata nella zona sud occidentale della città, accanto al Centro Fiere in
via Pertini, la nuova biblioteca riqualifica uno dei vecchi capannoni della
fabbrica San Giorgio dove fino al 1973 venivano realizzati quei treni costruiti
oggi nello stabilimento di AnsaldoBreda. L'intervento consente di recuperare il
legame con il centro storico, dal quale l'area risultava separata per la
presenza dell'impianto industriale realizzato nel primi del 900
Un progetto
complesso e articolato che indaga in modo approfondito molti temi sensibili
dell'architettura contemporanea: la memoria dei luoghi, il recupero del
patrimonio edilizio, la sostenibilità del costruire e la dimensione umana
dell'architettura. In particolare le caratteristiche del contesto e del tipo di
intervento contribuiscono ad alimentare il dibattito sul ruolo dello spazio
pubblico come generatore didentità urbana attraverso il dialogo fra vuoto e
costruito.
Non solo un edificio quindi, non solo una biblioteca: il recupero
dell'area ex Breda diventa uno strumento per riqualificare il volto della città
riordinando sul territorio le funzioni pubbliche e integrando le nuove attività
che l'area potrà ospitare.
L'idea guida del progetto è stata pertanto quella
di preservare il legame tra fabbrica come luogo di produzione e di biblioteca
come fabbrica di cultura conservando alcune caratteristiche architettoniche
della vecchia fabbrica. In questo senso acquista maggior significato l'utilizzo
delle strutture verticali dei vecchi capannoni, l'impiego del mattone rosso per
le pavimentazioni interne e l'innesto nelle volte di copertura del soffitto dei
grandi "camini di luce", con la funzione di  illuminare e ventilare gli
spazi interni richiamando anche visivamente il profilo delle ciminiere.

Il progetto

Innovazione, passato e natura per un modo nuovo e innovativo di intendere la
cultura. La struttura si basa su tre navate voltate che coprono circa 4.000 mq.
con un copro di fabbrica dello spessore di circa 40 metri trasformate in spazi
per una biblioteca con circa 350.000 volumi, di cui oltre 50.000 a scaffale
aperto, 600 posti lettura, 100 punti multimediali, una biblioteca dei ragazzi,
una sala conferenze, uffici ed accessori per complessivi 7.000 mq. circa.
Il
progetto riutilizza le strutture verticali esistenti, introducendo solai
orizzontali di grande luce e  ridisegnando le coperture a volta con
nervature in legno lamellare. Il risultatato è una figura compatta che si
arretra nelle parti terminali nord e sud, riportando in luce come in uno
scheletro i segni preesistenti, smaterializzandoli.
Lo schema generale di
impostazione dei flussi e degli spazi della biblioteca è organizzato secondo tre
livelli di servizio: servizi di orientamento e di informazione generale, servizi
di lettura e consultazione di base e servizi specialistici, destinati ad un
pubblico più selezionato.
L'ingresso è collocato sul lato nord della
biblioteca, ben evidenziato dalla pensilina che comprende anche una superficie
espositiva. Da qui si accede in sequenza all'atrio coperto, usufruibile anche
indipendentemente dall'attività della biblioteca, al bookshop, al bar, al
guardaroba e alla sala conferenze. Un grande spazio destinato all'accoglienza,
all'orientamento generale e ai servizi di prestito-fornitura documenti, accoglie
i visitatori. Vi sono ospitati  un grande schermo per informazioni sulle
attività della biblioteca, due banconi, realizzati in mattoni faccia a vista e
legno, vetrine novità, postazioni per consultazione cataloghi in linea e di
postazioni multimediali.
La navata centrale a tutta altezza è l'elemento
regolatore di tutto l'impianto planimetrico del piano terra, spazio di
riferimento nonché centro vitale del nuovo organismo. Dalla galleria centrale è
possibile accedere all'auditorium (una sala multifunzionale utilizzabile per
convegni, proiezioni e spazio eventi, con novantanove posti a sedere), al
bar-caffetteria e alla sezione della biblioteca dedicata ai ragazzi da uno a
quindici anni di età. Emeroteca e sala-letture, disposta su due livelli e
articolata differenziando le aree per la visione e l'ascolto dei supporti
digitali da quelle per i volumi cartacei, si trovano in fondo a questo
spazio.
La scala aperta consente di accedere al primo piano dove si apre la
sala lettura a scaffali aperti che mette a disposizione dell'utente gran parte
del patrimonio documentario della biblioteca. Volumi, periodici e supporti
digitali sono esposti secondo ambiti tematici o d'interesse più graditi al
pubblico. L'illuminazione della sala è garantita dalle grandi vetrate, aperte
sia verso l'esterno sia verso la corte centrale, e da una serie di "alberi
metallici" che consentono di illuminare sia il soffitto a volta sia i posti di
lettura. Dalle estremità della sala lettura si arriva alla sala "narrativa",
direttamente collegata con la terrazza per la lettura all'aperto.
Fondi
particolari e fondi speciali possono essere consultati nel magazzino con
scaffali meccanizzati, al quale si affiancano salette di lettura e servizi per
l'utenza universitaria. Al secondo piano sono collocati l'home theatre
insonorizzato con un'ampia raccolta di cd, vhs e dvd con cinque postazioni
audiovideo, il centro documentazione e gli uffici di gestione della biblioteca.
e concretizzano. L'idea di multimedialità che ha guidato fin dall'inizio il
programma progettuale viene amplificata dalle aree coperte da segnale wireless
che consentono di ascoltare in cuffia, grazie ad un palmare che viene fornito,
fino a 1.000 brani musicali preselezionati, ascoltare un film o un documentario
proiettati in parete.
Nelle volte di copertura sono stati realizzati 26
"camini di sole" di grande diametro ed a doppia pelle in acciaio inox, che
favoriscono l'illuminazione degli ambienti più profondi e consentono la
ventilazione naturale nell'intero edificio: l'aria esterna entra negli ambienti
alle quote più basse e viene estratta attraverso l'intercapedine dei camini, per
naturale differenza di pressione.
Quando la pressione del vento è
insufficiente, un sistema di controllo attiva i ventilatori disposti all'interno
delle intercapedini dei camini, garantendo la corretta estrazione. L'aria
esausta degli spazi non serviti dai camini viene estratta dalla galleria
centrale caratterizzata da un albero di grande altezza, un piccolo specchio
d'acqua ed un patio che, oltre alla luce, consente l'ingresso dell'aria nella
galleria e l'estrazione dagli spazi adiacenti. La galleria centrale, l'atrio, la
mediateca e tutti gli spazi al piano terra sono dotati di impianto di
riscaldamento con serpentine a pavimento, particolarmente indicato in ambienti
di notevole altezza.
Il legame tra l'esterno della biblioteca e gli ambienti
interni, la continuità spaziale interno/esterno è sottolineata dalla scelta di
utilizzare il cotto, un materiale legato alla terra e riproporlo sia per
l'involucro esterno che per i rivestimenti degli interni, pavimentazione e
muro.

Ecologia e risparmio energetico

Ridurre il consumo di energia e di ottenere un maggiore comfort interno.
Nella progettazione della biblioteca di Pistoia sono state adottate numerose
soluzioni in materia di risparmio energetico: dai "camini di sole" per
l'illuminazione alla ventilazione naturale degli spazi a grande profondità, fino
alla scelta di materiali ecocompatibili, naturali e duraturi come il laterizio
per rivestire l'involucro esterno dell'edificio ma anche per il rivestimento
degli interni.
Grande attenzione è stata inoltre dedicata al trattamento
delle acque piovane; l'acqua proveniente dalla coperture verrà accumulata e
riutilizzata per alimentare il sistema antincendio, l'irrigazione di alberature
e prato e verrà impiegata per esigenze di servizio interne all'edificio. Inoltre
la vasca all'esterno favorirà il sistema di raffrescamento naturale
ventilato.
Materiali riciclati e di recupero sono invece stati impiegati per
la realizzazione dei vespai (elementi in pvc di scarto), e degli spazi a verde
situati all'esterno (materiali provenienti da scavi e demolizioni).
L'impostazione generale dello spazio che prevede la galleria centrale a
tutt'altezza, consente una ventilazione naturale assistita nelle sale di lettura
adiacenti. I camini di sole che si aprono sulla copertura permettono di
illuminare naturalmente le superfici più lontane dagli infissi perimetrali; le
lamelle esterne assicurano la rifrazione della luce solare garantendo il comfort
illuminotecnico e ambientale interno alle sale lettura. L'apporto dei camini si
somma a quello del riscaldamento a serpentina della pavimentazione istallata al
di sotto della pavimentazione in cotto.

Posa della pavimentazione in cotto

Dopo una verifica delle diverse tipologie di messa in opera si è optato per
una posa a giunto rigido della pavimentazione con Cottobloc, un materiale
prodotto dall'azienda Solava di Arezzo, garantito e certificato per la sua
ingelività.
La preparazione del sottofondo ha seguito i criteri per una
corretta stesura del manto; dopo averlo compattata è stato realizzato un
massetto semiduro livellato con una pendenza di 1,5% che permette il regolare
deflusso delle acque piovane. Grande controllo è stato riservato alla perfetta
linearità, ortogonalità e planarità fra i singoli mattoni o listelli, nonché
all'uniformità della larghezza delle fughe di 3-4 mm.
Dopo la stesura del
manto, la supericie viene bagnata per consentire all'acqua, penetrando nelle
fughe, di consolidare il massetto unitamente alla pavimentazione soprastante.
Segue l'operazione di mmboiaccatura, ossia il riempimento delle fughe attraverso
una boiacca che, applicata con rastrello/spatola di gomma, penetra nelle fughe.

Giunti di dilatazione sono stati previsti per far fronte alle dilatazioni
termiche e di umidità che generano il movimento dei vari materiali.