Completamente ristrutturato dallo studio deamicisarchitetti, Borgo Merlassino è un complesso agricolo del 1800 situato nella campagna piemontese di Novi Ligure. Inserito nell’azienda agricola La Raia, il nuovo spazio è stato progettato per divenire un Bed&Breakfast eco-chic, con quattro appartamenti dai romantici nomi che richiamano diverse varietà di miele prodotto in loco (Acacia, Ape Regina, Bosco e Millefiori). Borgo Merlassino è stato riqualificato mantenendo tutte le testimonianze del mondo contadino dell’epoca ottocentesca: case, fienili, grandi portici e cisterne sono tutti elementi sapientemente recuperati, oggi in equilibrio con nuovo pezzi ricercati di design e oggetti realizzati con materiali di recupero.
L’atmosfera è suggestiva: “Il senso del tempo, la misura, l’equilibrismo tra vecchio e nuovo è il vero tema del progetto - ha commentato l’architetto Giacomo De Amicis -. Un progetto che è in realtà un processo di trasformazione che oggi continua per opera della proprietà”.
Il complesso è formato da quattro appartamenti ma non solo; la riqualificazione comprende anche una residenza per il personale dell’azienda agricola, uno spazio conferenze estive, un deposito, i laboratori della scuola steineriana, una sala lettura e il laboratorio di produzione di marmellate. Il progetto di deamicisarchitetti è partito con l’obiettivo di riappropriarsi del luogo. L’intervento ha come fulcro la “valorizzazione dello spazio tra le cose”, per ampliarne la fruibilità, amplificando la diversità e la bellezza del contesto storico e naturale in cui la struttura è inserita.

Borgo Merlassino (photo by Lugi Bartoli, Gabriele Leo, Fondazione La Raia)
Borgo Merlassino (photo by Lugi Bartoli, Gabriele Leo, Fondazione La Raia)

Prima dell’intervento di recupero, gli spazi e le funzioni presenti nel complesso agricolo (fienile, stalla, porcilaia, pollaio, deposito, cisterna, letamaia, aia, tettoia, residenza agricola) si trovavano in completo stato di abbandono e degrado ma presentavano un elevato potenziale per il contesto in cui erano inseriti. Per ritrovare un rapporto con il paesaggio circostante, lo studio deamicisarchitetti ha deciso prima di tutto di demolire la vecchia stalla esterna, elemento d’interferenza con il panorama, ottenendo un’apertura visiva verso il bosco, la valle e i vigneti. Accanto agli elementi già esistenti sono stati ridefiniti gli spazi aperti, quali i gradoni verdi, il porticato, il prato e l’aia, consentendo di mettere in relazione con una nuova logica tutti i volumi preesistenti. In questo modo è nata una nuova configurazione “a borgo”, da cui ha origine il nome, ricco di spazi aperti eterogenei e pensati per varie attività.

Questo lavoro non nasce da scelte precostituite e preformate ma è il risultato di una progettazione in itinere durante i lavori in cantiere - ha spiegato De Amicis -. Man mano che l’impresa metteva mano ai singoli manufatti o singole porzioni di spazi aperti, improvvise e inaspettate scoperte hanno reindirizzato le scelte progettuali”.

Borgo Merlassino (photo by Lugi Bartoli, Gabriele Leo, Fondazione La Raia)
Borgo Merlassino (photo by Lugi Bartoli, Gabriele Leo, Fondazione La Raia)

Il ritrovamento della vecchia cisterna dell’acqua interrata nella collina antistante l’aia ha permesso di valorizzare un nuovo spazio aperto, diventato il cortile del laboratorio della scuola steineriana presente all’interno del complesso. La scoperta che il corpo centrale del Borgo (dove si trova il vero e proprio B&B oggi) era stato costruito con l’antica tecnica del “pisé”, tipica della zona (che prevede l’uso della terra costipata come struttura portante), ha orientato la scelta del progettista nel mettere in risalto, dove possibile, questa caratteristica per esaltare il valore estetico contemporaneo della trama materica. Le texture più belle di queste superfici sono state incorniciate da bordature di intonaco come fossero quadri preziosi.
Le integrazioni volumetriche proposte, da una parte vanno ad arricchire il repertorio di soluzioni architettoniche e formali individuate per questo luogo, dall’altra si integrano con naturalezza all’interno della struttura preesistente. Anche i colori utilizzati, varie tonalità che vanno dal rosso all’ocra della terra cruda, e le variazioni cromatiche di tipo decorativo, come le losanghe del solaio principale, rappresentano un ulteriore piano di lettura del rapporto tra il vecchio e nuovo.

Borgo Merlassino (photo by Lugi Bartoli, Gabriele Leo, Fondazione La Raia)
Borgo Merlassino (photo by Lugi Bartoli, Gabriele Leo, Fondazione La Raia)

Un ulteriore elemento distintivo del progetto è il tema della sostenibilità, un elemento imprescindibile per la proprietà dell’azienda agricola, che lo studio deamicisarchitetti ha voluto sottolineare sia nelle scelte impiantistiche, per ottenere elevate performance in termini di requisiti energetici, sia nell’utilizzo di materiali naturali e riciclabili. Inoltre l’intera filiera di produzione  è stata basata sulla politica del “kilometro zero” per il  reperimento dei materiali di costruzione e di finitura, provenienti da aziende del territorio, e per la scelta di fornitori e mano d’opera locale con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo economico del territorio.

Il processo di rinascita del borgo non è ancora terminato ma in evoluzione. Alcune porzioni tra cui il vecchio fienile e la stalla (oggi adibita a sala conferenze estiva e archivio/deposito) sono destinate a cambiare forma e carattere in futuro attraverso un loro pieno recupero edilizio e funzionale.