testo e immagini a cura di Carlotta Eco




'Brutalista', ecologica e moderna: la casa in terra battuta
testo e immagini a cura di Carlotta Eco

SCHEDA PROGETTO

Luogo: Schlins, Austria
Committente: Lehm Ton Erde GmBH, Schlins
Progettisti: Roger Boltshauser, Martin Rauch
Team: Thomas Kamm (project leader), Ariane Wilson, Andreas Skambas
Progetto strutturale: Josef Tomaselli
Impresa: in autocostruzione Martin Rauch con i suoi collaboratori
Lucidatura:Johannes Moll
Falegnameria: Manfred Bischof
Lavori di ceramica: marta Rauch-Devebec, Sebastian Rauch
Tempi di progetto: 1 anno e mezzo
Tempi di realizzazione: metà 2005 -2008 con interruzioni invernali
e secondo la disponibilità
Superficie costruita: 140 mq
Volume di terra battuta: 120 mc
Fotografie: Beat Bühler www.beatbuehler.ch

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Intro

La casa in terra battuta progettata dall'architetto Roger Boltshauser e dall'artista scultore Martin Rauch a Schlins (Austria) reinterpreta in chiave contemporanea un'antichissima tecnica costruttiva. Le costruzioni in terra pressata, vantano illustri antenati. Per citare solo alcuni esempi, oltre alla Muraglia cinese, in Europa si fa riferimento a un edificio tedesco del 1270 che ancora oggi ospita una biblioteca di libri antichi, alloggiati lì proprio per le ideali caratteristiche microclimatriche della costruzione.
Il metodo di lavorazione, diffuso in tutto il mondo, viene oggi definito a seconda dei paesi "terra cruda", "pisé de terre" in Francia o "rammed earth" nei paesi anglosassoni. Si tratta di una tecnica che offre le medesime prestazioni statiche di un muro portante costruito in mattoni ma si pregia di essere una pratica altamente ecologica, ecosostenibile, durevole e, non per ultimo, dotata di quelle caratteristiche estetiche di "matericità" tanto ricercate dall'architettura contemporanea.

la casa in terra battuta (1,2) modello dell'edificio in argilla e in cartone (3,4)

L'esperienza di Rauch

Schlins è anche la sede del laboratorio dello scultore Martin Rauch, il quale vi ha sperimentato e sviluppato il metodo della terra cruda nel corso degli ultimi vent'anni. Oltre ad aver realizzato parecchi edifici per abitazione, pubblici e diversi cimiteri, operando sempre in collaborazione con architetti diversi - come nel caso del progetto sviluppato con Boltshauser - oggi Rauch viene spesso chiamato come consulente esperto all'interno di progetti di cooperazione nei paesi in via di sviluppo che prevedono costruzioni di case con tecnologie a basso costo. In Africa come certe zone dell'India, la scelta della "terra cruda" è associata a molti vantaggi: la reperibilità sul posto della "materia prima", l'impiego di mano d'opera del luogo che lavora senza l'ausilio di macchinari (troppo costosi per l'economia locale) e, infine, la costruzione di ambienti climaticamente confortevoli.

le tavelle in argilla in facciata preservano dal dilavamento (1,2)
interni con pavimenti in terra battuta (3) soffitti in tavellle di laterizio (4) 

viste interne (1,2,3) vista notturna (4)

La materia prima

Quando si parla di terra utilizzata per la realizzazione di muri, in genere, si fa riferimento a quel substrato del sottosuolo ottenuto scavando al di sotto di quei primi 30 cm di terra ricchi di humus e, quindi, passibili di fenomeni di marcescenza. La composizione ideale della terra da impiegare è costituita da argilla, silt (un sedimento sabbioso a granulometria molto fine che va dai 1/16 e 1/256 di mm) e sabbia grossa. La diversa proporzione fra queste componenti, e in particolare la percentuale di argilla, determina un materiale più o meno adatto per le strutture portanti, quando è magro di argilla; mentre nel caso in cui la terra sia "grassa" di argilla, esso è impiegato come elemento di tamponamento o di finitura. In questo caso, si allenta la sostanza con l'aggiunta di inerti, come la sabbia, o di fibre vegetali, come ad esempio la paglia. Nel progetto qui in esame, il terreno locale del cantiere di Schlins è risultato molto adatto perché composto da roccia dolomitica sedimentata e, quindi, perfetto per l'utilizzo della terra pressata.

Prestazioni della casa in terra cruda

La tecnica della terra pressata ha diverse prestazioni che la collocano fra le lavorazioni del costruire eco-sostenibile e le biotecnologie. Prima di tutto si parla di capacità di regolazione del clima interno grazie alla sua inerzia termica: il calore assorbito durante il giorno si distribuisce nella parete molto lentamente in modo da essere rilasciato negli ambienti interni durante la notte. Un altro elemento è la capacità fonoassorbente dei setti in terra che, grazie all'elevata massa, misurano 50 decibel di abbattimento sonoro di una parete di 50 centimetri di spessore. La terra pressata, inoltre, è malleabile, atossica, antifuoco e del tutto riciclabile; soprattutto recuperare il materiale comporta un basso consumo di energia.

La materia ottenuta dallo scavo

La casa unifamiliare di Schlins, dove lo stesso Rauch prevede di abitare, è stata realizzata interamente utilizzando la terra ricavata dallo scavo di fondazione. Questa è una delle principali caratteristiche a favore dell'ecosostenibilità della terra pressata: il materiale principale da costruzione, infatti, si ricava localmente, non necessita di mezzi di trasporto per l'approvvigionamento ed è riciclabile (se utilizzato in modo puro e non mescolato con altre sostanze, come ad esempio il cemento). Unico materiale aggiunto alla terra per solidificare le fondamenta è stata una calce naturale idraulica proveniente dalla Renania.

compressori pneumatici (1,2) le fondamenta della casa e i pavimenti
in terra battuta (3,4) 

I casseri e la terra pressata

Una volta operato lo scavo e realizzate le fondamenta della casa, sono stati creati i casseri in legno per iniziare la stratificazione dei muri portanti. Anche i casseri vengono realizzati a strati. Costruito il primo, alto circa un metro e largo 45 cm, si procede con la pressatura ottenuta con apparecchi a battitura meccanica - dei compressori pneumatici - che schiacciano la terra: ogni 4 centimetri si ottiene uno strato compatto della misura di un centimetro. A questo punto è necessario attendere alcune settimane l'essicazione del primo tratto. Solo una volta esiccata, infatti, la terra raggiunge la resistenza necessaria a sopportare i carichi e le vibrazioni determinati dalle compattazioni sovrastanti. Per la buona riuscita del lavoro, sono determinanti sia i fattori climatici locali, come l'umidità dell'aria, la pioggia e la presenza di vento, sia gli accorgimenti progettuali sull'ombra e l'orientamento dei muri realizzati. Una volta asciutto il primo strato, è possibile procedere allo scasseramento e utilizzare gli stessi pannelli di legno per procedere con la battitura della parte superiore. Anche questo particolare aspetto della tecnica fa sì che vi sia un gran risparmio di materiale per la creazione dei casseri.

i muri in terra battuta vengono realizzati a strati, i casseri passano di strato
in strato (1,2,3) telai in legno per le aperture (4)

Pavimenti e solette

L'uso della terra battuta per i pavimenti è consigliato in corrispondenza di locali che poggino direttamente al suolo. Anche nella casa di Schlins ai piani inferiori sono stati creati pavimenti in terra battuta. Essi sono stati creati attraverso strati di granulometrie differenti, sempre più fini, di cui l'ultimo miscelato è stato ottenuto con olio di lino per renderlo più elastico. Per completare la resistenza all'abrasione e l'effetto idrorepellente si è poi finito il tutto con cera d'api. Le solette dei piani superiori e della copertura sono state realizzate con travi in legno e travi in acciaio, sulle quali poggiano le tavelle in laterizio - cotte nei forni del laboratorio - che creano un soffitto con volte dall'effetto di piccole greche.

Composizione dei muri e rivestimenti

La stratificazione delle pareti è stata esternamente intervallata con pianelle, mattoni piatti (sempre costruiti in terra pressata), che hanno la funzione principale di impedire il dilavamento. Da un punto di vista estetico, le pianelle esprimono e sottolineano il principio della stratificazione della terra sul quale si basa la tecnica. Spesso lo scultore austriaco aggiunge materiali, ad esempio polvere di carbone o argille, all'interno degli strati per creare sottili striature colorate. Internamente, invece, i muri sono stati isolati con una camera d'aria di 10 cm costituita con canne, poi cosolidate con miscele argillose, all'interno delle quali passano gli impianti e i canali del riscaldamento ad aria. L'isolamento scongiura il rischio di condensa, difetto principale dei muri in terra pressata. Le pareti, poi, sono state finite con un intonaco di argilla di tre centimetri e, infine, imbiancate. Per quanto concerne il colore, lo scultore, all'interno dell'abitazione, ha trattato le superfici alternando diverse tonalità e declinazione del bianco, creando un gioco di sfumature cromatiche "naturali".

gli scavi visti dall'alto (1,2) la roccia dolomitica del sottosuolo
e i muri della casa (3,4)

Il progetto è vincitore del Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo 2008