europarlamento24 – La Commissione europea propone un nuovo quadro normativo per chi lavora all'estero: un milione di persone. La logica è sempre quella di fare il mercato unico. Interessa in particolare il settore delle costruzioni.

Mentre in Italia è acceso il dibattito sull'Articolo 18 e la riforma del mercato del lavoro, la Commissione europea ha proposto un nuovo quadro normativo finalizzato a migliorare la tutela dei lavoratori distaccati temporaneamente all'estero. La tutela e una concorrenza leale, infatti, sono due aspetti strettamente legati del mercato unico dell'Ue. Ma si è constatato che le condizioni di lavoro minime non sono sempre rispettate nell'Ue per quanto concerne i lavoratori distaccati, circa un milione.

Per porre fine agli abusi di cui questi lavoratori sono vittime, non godendo appieno dei diritti per quanto riguarda salari o ferie, in particolare nel settore delle costruzioni, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva che precisa le modalità di applicazione pratica delle norme che disciplinano il distacco dei lavoratori e rafforza le misure di vigilanza. Ciò consentirà di creare condizioni di concorrenza eque tra le imprese e di estromettere dal mercato quelle che non rispettano le norme.

Per tutelare la libertà di sciopero dei lavoratori, la Commissione ha proposto un nuovo regolamento che tiene conto della giurisprudenza esistente, importante nel contesto della prestazione transfrontaliera dei servizi come nel caso dei lavoratori distaccati.

Le due proposte mirano a favorire la creazione di posti di lavoro di qualità e a incrementare la competitività dell'Ue, adeguando e migliorando il funzionamento del mercato unico e salvaguardando al contempo i diritti dei lavoratori.

La nuova direttiva fissa standard più elevati per l'informazione dei lavoratori e delle imprese sui rispettivi diritti e doveri; stabilisce regole chiare riguardo alla cooperazione tra le autorità nazionali competenti in materia di distacco; contiene disposizioni che permettono di migliorare l'applicazione della nozione di distacco e di intensificarne i controlli al fine di evitare la proliferazione di società fittizie che ricorrono al distacco dei lavoratori per eludere le norme nel campo della legislazione del lavoro; definisce l'ambito di vigilanza e le responsabilità delle autorità nazionali competenti; migliora la difesa dei diritti dei lavoratori, tra l'altro introducendo nel settore della costruzione il principio della responsabilità solidale relativamente alla retribuzione dei lavoratori distaccati e disposizioni sul trattamento delle denunce.

Qui si accede alla proposta di direttiva sull'applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi.

Qui si accede alla proposta di regolamento sull'esercizio del diritto di promuovere azioni collettive nel quadro della libertà di stabilimento e della libera prestazione di servizi.