Budapest Ferihegy Airport  

Località Ferihegy I., Budapest, Ungheria
Cliente Budapest Airport Rt
Progettisti Zsolt Szécsi, State Center For The Restoration And Conservation Of Histroric Monuments, Hungary; Ervin Jaklics, Lakóterv Ltd.
Architetti partners István Obermayer, Ober-Art Ltd., László Takács Lakóterv Ltd.
Coordinatore László Háklár, Budapest Airport Rt.
Direzione lavori Antal Németh, Budapest Airport Rt.
Strutture András Vándor, Emese Olosz
Impianti Zsolt Kámán, Kámán & Partenrs Ltd.
Impresa di costruzione Magyar Építö Rt
Facciate Zsolt Szécsi Architekt
Realizzazione 2005
Superficie costruita 23.000mq

L'aeroporto Ferihegy di Budapest rappresenta un monumento nazionale testimone dei grandi passaggi della storia dell'Ungheria nel XX secolo. L'aeronautica civile ungherese, dopo la prima guerra mondiale, cominciò un difficile sviluppo che, alla fine degli anni Trenta, evidenziò la necessità di una struttura più adatta del piccolo aeroporto di Budaörs. L'importanza del progetto suggerì al Ministero del Commercio e dei Trasporti di affidarne la redazione tramite bando di concorso.
Nel 1939, l'architetto Dávid Károly si aggiudicò il primo premio e l'affidamento del progetto esecutivo che compilò insieme al secondo classificato, Szabó Márton.
Nel 1942 fu posata la prima pietra ma i lavori subirono un arresto due anni più tardi, quando le truppe di occupazione tedesche assunsero, a scopi militari, la direzione della struttura fino alla fine del conflitto. L'edificio superò i bombardamenti degli alleati con gravi danni e i lavori ripresero nel 1947 secondo un piano triennale del Ministero dei Trasporti. L'inaugurazione ufficiale avvenne nel maggio del 1950, ma il cantiere rimase attivo fino al 1959, anno in cui furono ultimate le due ali laterali.
L'edificio storico, basato su un solido impianto simmetrico, consisteva in un corpo centrale completato lateralmente da due ali. L'organismo, se pur legato ad uno schema distributivo classico, nelle intenzioni dei progettisti intendeva richiamare le forme di un velivolo. L'edificio, anche se stretto in una rigida monumentalità, presentava spazi ben congegnati ed interessanti effetti negli ambienti interni dovuti ad un sapiente uso della luce naturale.
Di particolare suggestione erano le pareti laterali della grande sala centrale dalle quali, attraverso ampie tamponature in vetrocemento, filtrava una luce diffusa ed intensa che sosteneva i rapporti dei vuoti e dei pieni creati dai grandi volumi verticali. Negli anni Settanta, a seguito di un aumento del traffico aereo civile, l'aeroporto di Ferihegy necessitò di un ampliamento. La nuova distribuzione del flusso dei passeggeri comportò la costruzione di una lunga tettoia sul fronte principale e di due pensiline ai lati della sala centrale. La prima interferì nei rapporti reciproci dei volumi esterni, mentre le seconde danneggiarono fortemente gli spazi della sala interna, che perse parte della luce filtrata dalle pareti laterali.
Gli interventi recenti sono nati dall'esigenza di adeguare la struttura ai nuovi flussi di traffico che si sono modificati soprattutto in seguito al boom internazionale dei voli lowcost. I nuovi spazi, parzialmente realizzati nell'edificio storico, si sono concentrati sulle zone poste lateralmente alla sala centrale, intervenendo sul progetto di ampliamento degli anni Settanta.
Gli spazi precedenti sono stati sostituiti con due gallerie per i passeggeri caratterizzate da elementi in acciaio e vetro ispirati alle strutture aeronautiche. Nelle intenzioni dei progettisti, questo tentativo di smaterializzazione dei nuovi volumi agevolerebbe il loro rapporto con quelli esistenti. La struttura doveva necessariamente adeguarsi ai rigidi standard internazionali e la normativa di sicurezza e protezione ha avuto un ruolo di grande rilevanza nella redazione del progetto.
Ogni questione espressiva si è scontrata con le prescrizioni normative che hanno fortemente influenzato il risultato. L'alta tecnologia convive con le geometrie severe del monumento industriale. Interventi di questo genere vedono, solitamente, preferire una completa sostituzione della struttura al dialogo con il corpo esistente. Quest'ultimo approccio progetttuale, frequente nelle stazioni ferroviarie di molte città europee, è più raro nei nuovi aeroporti che generalmente perdono ogni elemento che possa testimoniare il proprio passato.
L'adeguamento alle norme di sicurezza ha coinvolto ogni impianto, ogni zona del fabbricato, ogni elemento. L'illuminazione artificiale, alla quale è stata dedicata grande attenzione anche nel progetto degli anni Quaranta, ha impegnato molto i progettisti al fine di ottenere un perfetto bilanciamento con quella naturale. I rivestimenti sono stati eseguiti con le stesse pietre del progetto storico (travertino di Süttó e marmo verde di Siklós) mentre per i pavimenti, che richiedevano caratteristiche tecniche elevate, è stato impiegato grès porcellanato GranitiFiandre che ha consentito di ritrovare affinità estetiche e cromatiche con l'originale marmo rosso di Tardos.

Testo di Jacopo Giagnoni
Estratto da Materia n°49

Informazioni
Ascensori Otis
Cancelli Dorma
Controsoffittature Rigipsz
Elementi d'illuminazione Erco and Thorn
Elementi in acciaio Vortex Ltd.
Elementi in pietra naturale Reneszansz Rt.
Elementi in vetro Alba Glas Ltd.
Facciate Magyar Építö Rt.; Reneszánsz Rt.
Fondazioni Magyar Építö Rt.
Impianto antincendio Hi-Fog / Ventor Ltd.
Illuminazione ERCO System and THORN
Impianto di climatizzazione Resonator Rt.
Impianto elettrico Viv Rt.
Imprese di costruzione Magyar Építö Rt.; HÉROSZ Rt.; Reneszánsz RT.; VIV RT.
Pavimenti in grès GranitiFiandre
Porte Dorma and Lean Team Ltd.
Posa pavimenti in grès Majolika Kft.
Rivestimenti Lawaplan
Soffittature Rigipsz

Prospetto principale Pianta piano terra Sezione trasversale