itinerario d'architettura – Appunti di un viaggio nella realtà e nell'architettura del SudAmerica, sospesi tra storia e futuro.

Di nuovo emergenza, le nuove favelas accolgono a bordo della città, con le loro casette colorate costruite con materiali di fortuna, ma ad un occhio attento rivelano molto di più. Sono città nella città, con negozi, ed ordine, le antenne sui tetti insieme alle cisterne dell'acqua mostrano un certo benessere.
Sono le città dell'immigrazione da Bolivia, Paraguay, Colombia, Perù. L'Argentina nonostante la recente crisi finanziaria ed il default del 2006 rappresenta ancora una meta ambita. I contrasti non finiscono qui, Buenos Aires è la più europea delle città visitate, grazie proprio alla forte impronta che gli immigrati italiani e spagnoli le hanno dato nel tempo.

La città è caratterizzata dal fiume, che ne segna la pianta e la mette in comunicazione con il mondo. Il centro si sviluppa nelle vie attorno l'avenida 9 de Julio che sono e potrebbero essere senza sfigurare le vie di Barcellona, Parigi o Madrid. Tra i vari quartieri, Palermo è il quartiere storicamente più esclusivo a Nord lungo il fiume e ricorda i Parioli con le abitazioni signorili e le dometiche che si recano al lavoro nei loro grembiulini. Al suo interno il Planetario (E.Jan, 1961) con la forma di astronave e cupola in calcestruzzo alleggerito.
La Recoleta, con i suoi teatri di tango e il cimitero monumentale è un'altro contrasto cittadino: di giorno i visitatori offrono un omaggio alla Morte ed alle sue tombe abbandonate, trionfo di decadenza di una società borghese che molte crisi economiche e politiche hanno spazzato via.  Di notte i locali notturni affollati inneggiano alla vita.
La Biblioteca  Nacionàl, esempio di brutalismo degli anni 60 (C.Testa, 1961),  l'edificio costruito su un piedistallo naturale in un trentennio ed inaugurata nel 1992,  assale fisicamente il visitatore, e caratterizza in modo forte con i suoi volumi in calcestruzzo armato la piazza ed il giardino su cui insiste. Poco distante la tenue facciata in pietra arenaria e vetro del MALBA, museo d'arte latino americano, progettato dallo studio AFT nel 2001.
La Boca, il quartiere del porto vecchio, rappresenta l'omaggio all'immigrazione di fine ottocento ed inizio novecento. Qui spicca il centro culturale Auditorio, ospitato in una costruzione recuperata da una delle costruzioni originarie.
Il quartiere, con le sue casette colorate e le vie gremite di ballerini di strada, è però solo un retaggio del passato per i turisti. Bisogna addentrarvisi per capire il quartiere ed i suoi problemi attuali di povertà e degrado. Tra questi spicca sgargiante l'omaggio all'argentino più famoso, icona della riscossa popolare, Maradona che campeggia dai murales intorno alla Bombonera, lo stadio del Boca Junior (J.L.Delpini, 1940), prima squadra di Maradona.
Puerto Madero, è il nuovo quartiere che sta nascendo nell'area del porto fluviale. Residenze in grattacielo in stile nordamericano affiancano le palazzine signorili più basse mentre il nuovo spazio a verde pubblico del Parque Mujeres Argentinas (2007), con arredi urbani di design rende interessante tutto l'intervento di recupero della zona.
Edifici di Cesar Pelli, l'hotel Faena ristrutturato da Philippe Stark, ed il Puente de la Mujer (Calatrava, 2001) costellano l'area compresa tra il fiume e i docks.
Lunfìgo il Mar del Plata una riserva ecologica creata nel 1980 serve da area di ripopolamento per le specie avicole protette. Lo stile e l'architettura moderni del quartiere però, devono anche fare i conti con la qualità del costruire. Il ponte di Calatrava ne è un esempio con le cuffie dei cavi bruciate dal sole e fermate con semplici fascette da elettricisti.