L’edificio per uffici SNBR (Societé Nouvelle Batimant Regional) è stato progettato per l’omonima società francese di Saint-Savine, Troyes, specializzata nel restauro e nella realizzazione di manufatti in pietra attraverso lavorazione con macchine a controllo numerico. La richiesta del committente era di realizzare un edificio dal carattere rappresentativo ed eloquente dell’identità della società, che lavora la pietra, materiale antichissimo con tecniche fortemente innovative. Dal rapporto, quindi, tra tradizione e innovazione è stata condivisa l’idea di costruire una struttura in pietra portante concepita e realizzata secondo le più moderne tecnologie di lavorazione del materiale.

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Il progetto è stato sviluppato da New Fundamentals Research Group, gruppo di architetti e ricercatori universitari (Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Bari) attivi principalmente nel settore dell'aggiornamento dell'architettura in pietra.
La volontà di realizzare la forma-struttura dell’arco come solido “ponte” tra passato e futuro rappresentava una sfida molto complessa, ovvero intraprendere un confronto diretto con l’architettura del passato provando a dire nel frattempo qualcosa di nuovo. L’edificio SNBR è concepito come una grande copertura, sotto cui organizzare liberamente il programma funzionale, in sintonia con il genius loci della campagna francese disseminata di tetti a doppia falda inclinata, utilizzando la logica degli archi diaframma disposti su piani paralleli.

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L’idea di realizzare un tetto coincidente con lo spazio interno dell’edificio è un archetipo dell’architettura, legata al concetto di appropriazione e protezione dello spazio dell’uomo dall’ambiente esterno, in sostanza un gesto unico per creare uno spazio architettonico. A sostenere la grande copertura sono presenti quattro archi in pietra, con luce pari a 16 metri e un’altezza in chiave di 6 metri (intradosso), quindi dalle proporzioni molto ribassate. Gli archi si impostano su otto piedritti in cemento armato, che li sollevano dal piano di calpestio di circa 1,8 metri, rendendo così fruibile l’area sottostante.
 Lo sviluppo della forma architettonica dell’arco si è articolata intorno all’ottimizzazione della forma strutturale, al fine di ridurre al minimo gli spessori della pietra per motivi di carattere economico ma soprattutto di carattere estetico, legato ad un concetto di sperimentazione estrema delle potenzialità del materiale lapideo.
 Gli archi sono realizzati in pietra calcarea pierre de Valanges, utilizzando 29 maxi conci per ciascun arco. La linea di intradosso è parabolica mentre quella di estradosso è retta, i giunti tra i vari maxi conci sono realizzati con curve sinusoidali.

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La curva parabolica d’intradosso “segue” la curva ideale delle pressioni a cui l’arco è soggetto, le linee rette superiori a doppia pendenza sono pensate per sostenere direttamente la struttura in legno del tetto e, infine, la modellazione delle articolazioni dei giunti curvilinei aumenta la superficie di contatto tra i conci e di conseguenza il loro attrito, oltre a scongiurare fenomeni di fratturazione della pietra. L’arco si ripete parallelo a se stesso con una distanza di 4,5 metri costituendo tre campate interne fino a coprire una superficie di circa 300 metri quadri.

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La distribuzione funzionale dell’interno è organizzata intorno al grande vano centrale a tutt’altezza, delle dimensioni di 11 x 8 metri, destinato a spazio polifunzionale in cui organizzare mostre, esposizioni ed eventi di ricerca dell’azienda. Questo grande spazio è illuminato dalla vetrata posta sul lato sud, concepita come uno squarcio a tutt’altezza del muro esterno. Lungo i lati est ed ovest sono presenti sei uffici con accesso direttamente dal vano centrale; l’organizzazione delle tramezzature degli uffici segue la campata degli archi, mentre sul lato nord è presente un area funzionale dedicata ai servizi (bagni, deposito, archivio) in cui si trova una scala da cui si accede al mezzanino superiore destinato a sala riunioni. Questo spazio elevato di circa 2,80 metri permette di godere di un punto di vista privilegiato della spazialità interna dell’edificio, facendo sfiorare la massività degli archi all’osservatore. Tra lo spazio polifunzionale centrale e lo spazio dei servizi è realizzata una parete diaframmata in pietra, che funge da filtro visivo tra i due spazi.

Gli aspetti legati ai temi della sostenibilità ambientale dell’edificio hanno rivestito sin dal principio un aspetto determinante, la volontà era di realizzare un edificio HQE (Haute QualitéEnvironmentale) secondo gli standard energetici francesi, utilizzando prevalentemente materiali naturali, in particolare pietra e legno. Gli aspetti salienti del comportamento “eco-consapevole” dell’edificio SNBR sono rappresentanti in prima istanza da questioni strettamente legate alla progettazione del comportamento passivo dell’edificio.
Innanzitutto la forma e la tipologia dell’organismo architettonico influenzano in modo decisivo le sue prestazioni energetiche. L’edificio ha una pianta rettangolare (20 x 15 metri) che permette di avere una buona compattezza (minor superficie disperdente), garantendo allo stesso tempo sufficienti standard di illuminazione e di aerazione in tutti gli ambienti.
 L’edificio sfrutta un orientamento ottimale rispetto alla sua latitudine, la differenziazione di soleggiamento dei fronti, nei diversi periodi dell’anno, ha portato a soluzioni architettoniche che sfruttano o correggono il comportamento passivo dell’edificio.
 L’esposizione a sud della grande vetrata consente una maggiore captazione dell’energia solare in inverno, in quanto i raggi solari, essendo più bassi, penetrano direttamente nell’edificio, mentre nel periodo estivo, essendo il sole più alto, i raggi solari si infrangono sullo sbalzo della copertura creando un cono d’ombra.

SCHEDA progetto
Capo progetto: Giuseppe Fallacara
Progettisti: Giuseppe Fallacara, Marco Stigliano
Collaboratori: Maurizio Barberio, Micaela Colella
Ingegneri strutturali: Edificio: Giuseppe Fallacara, Anatech, Frédéric Fajot. HyparGate: Nicola Rizzi, Valerio Varano, Daniele Malomo
Progettazione ambientale: Giuseppe Fallacara, Marco Stigliano
Committente: Societé Nouvelle Batimant Regional (SNBR)
Imprese esecutrici: Societé Nouvelle Batimant Regional (SNBR)
Città: Sainte-Savine, Troyes (France)
Periodo di progettazione: 2008-2009
Periodo di realizzazione: 2010-2016
Dimensioni: 300 mq
Pietra impiegata: pierre de Valanges, travertino armeno
Fotografie: GaZ Blanco