Caffè San Colombano  

Località Lucca, Italia
Cliente Carmafrigor
Progettisti Archea Associati: Laura Andreini, Marco Casamonti, Silvia Fabi, Massimiliano Giberti, Gianna Parisse, Giovanni Polazzi
Collaboratori Cosimo D'Aprile, Giuseppe Pezzano
Direzione dei lavori Giovanni Polazzi
Impianti elettrici P. I. Luca Pollastrini
Impresa di costruzione Michele Bianchi Srl.
Progetto 2002 > 2003
Realizzazione  2003 > 2004
Superficie intervento 200mq
Costo complessivo Euro 600.000

Le mura cinquecentesche di Lucca, per circa quattro chilometri, sono il limite architettonico tra la città antica e quella moderna. Nel gergo popolare dividono i suoi abitanti tra "quelli di Lucca dentro" e "quelli di Lucca fora". Mura possenti, monumentali, ma per i lucchesi domestiche, così da poterle vivere quotidianamente per passeggiare, correre, giocare, incontrarsi e discutere. Sulle mura esistono le "casermette", piccoli edifici che per molti anni sono stati laboratori per scultori e pittori, artisti che avevano attrezzato questi piccoli monumenti come veri e propri atelier. Con il passare del tempo, le mura sono state sempre più identificate come lo spazio pubblico per eccellenza della città e da qui è nata l'esigenza di recuperare alcuni edifici da destinare a spazi collettivi per la cultura, le mostre e la ricettività. Esempio per tutti è l'Antico Caffè delle Mura: situato sotto i platani delle mura, in posizione bellissima, presso il Bastione di Santa Maria, progettato nel 1839 dall'architetto Lazzarini in stile neoclassico con belle colonne doriche. Ospitò nelle sue sale Verdi e Puccini, Pascoli e Carducci, Catalani e Viani, Verga, Mascagni, Ungaretti ed Enrico Pea. Nel 2004 il Comune di Lucca, proprietario delle mura, bandisce un concorso di project financing, per il restauro e la trasformazione in uno spazio ricettivo (caffè-ristorante), del baluardo San Colombano. Il progetto vincitore è quello dello studio Archea Associati di Firenze, un progetto di restauro ed allestimento di raffinata lettura dello spazio esistente attraverso interventi di recupero e di nuovi inserimenti contemporanei. L'intento è far leggere la "nuova architettura", non in contrapposizione con la storia del Baluardo, ma come un'integrazione "sottotono" della composizione dei nuovi spazi interni dettati dalle funzioni ed esigenze della struttura ricettiva. La tematica dell'intervento è chiara, comprensibile e generata da un'efficace stratificazione moderna dettata dall'utilizzo di dettagli costruttivi esemplari, come i nuovi infissi scorrevoli in ferro trattato a ruggine frenata, o il pavimento galleggiante in legno di rovere a listoni che vuole simulare l'orizzontalità del pavimento come un grande palcoscenico teatrale, dove i rumori del materiale indicano i movimenti ed i cambiamenti di scena. Allo stesso modo si vuole far sentire il passaggio e la frequenza dei clienti che vivono il caffè ed il ristorante in trasparenza, con le mura urbane ed il Duomo di San Martino, collegando l'esterno all'interno, in una scenografia necessaria e suggestiva per accogliere le persone in tutte le stagioni dell'anno. Lo studio Archea Associati, non si è voluto fermare solo a questi dettagli, non ha voluto lasciare nulla al caso, ha disegnato ogni componente, dalle sedie, ai tavoli, alle luci, al grande banco del bar. È proprio quest'ultimo l'elemento caratterizzante dello spazio, non solo per la sua notevole dimensione, ma la per cura dei particolari e della costruzione. È realizzato, infatti, attraverso una sovrapposizione irregolare ed organica di listelli in legno di rovere di diverse dimensioni che, nella forma curvilinea, ricordano alcune opere di Mario Ceroli, ma soprattutto il progetto di Archea Associati per l' installazione Lonely Living della Biennale di Venezia del 2002.
Le pareti interne che dividono gli spazi dell'accoglienza da quelli dei servizi - cucina, ripostigli e servizi igienici - sono state costruite anch'esse in ferro trattato, un materiale povero che si accosta in modo morbido e rispettoso sia al legno del pavimento che all'orditura lignea della struttura del tetto. Da menzionare il progetto misurato dei nuovi servizi igienici, dove lo studio Archea ha creato un luogo quasi mistico, per i rapporti con la luce ed il materiale, la pietra Santa Fiora dei grandi lavabi, dove l'assenza di orpelli impiantistici, fa pensare all'essenzialità e purezza dell'acqua che sgorga dalla fonte.

Testo di Pietro Carlo Pellegrini
Estratto da Materia n°49

Informazioni
Allestimenti Carmafrigor
Elementi di arredo Rossi di Albizzate
Illuminazione Martini S.p.a.

Pianta piano terra
Sezione