Casa doppia  
Località: Utrecht, Koningslaan
Committente: privato
Progettista: MVRDV & De Architectengroep
Strutture: ABT Velp
Datazione progetto: 1995-1997
Destinazione d'uso originaria: Casa per due famiglie proprietarie di un unico lotto (Famiglie Koek - Wesseling).
Sistema e materiali costruttivi: Superfici trasparenti vetrate si alternano a superfici opache di legno compensato.
Superficie occupata: 'scatola' di legno e vetro - 3x7x12m
 
L'abitazione è situata lungo un fronte di case isolate, al margine del Wilhelminapark.
La casa rivela già nel prospetto la suddivisione, l'intersezione e la complessità dello spazio che racchiude, presentando come facciata una struttura grafica che ricorda le geometrie di Theo van Doesburg, in una disposizione apparentemente arbitraria, paragone di un'architettura libera.
La superficie esterna in un gioco di trasparenze e opacità è composta da differenti tipi di vetro e da pannelli di compensato dipinto scuro, usati per nascondere quel che il vetro avrebbe invece mostrato: gli ambienti più privati.
Ogni abitazione, se ad un piano cede volume a quella accanto, ad altro piano lo recupera. Solo la sezione esprime appieno la particolarità del progetto composto come un puzzle per far 'combaciare' i diversi 'pezzi di spazio' incastrati per ricondurre il tutto ad un'unica forma compiuta sulla cui facciata, come in quella del primo progetto per la Villa a Cartagine di Le Corbusier, si proietta il continuum spaziale dell'interno.
L'appartamento più piccolo, quello a sinistra sulla via, ha al piano terra la cucina e la zona pranzo divise dalla scala; al piano superiore un piccolo mezzanino si affaccia al di sotto ed introduce più in alto nel soggiorno. Salendo ancora si trovano le stanze da letto, unici ambienti chiusi assieme alla sala da bagno all'ultimo piano dalla quale si accede ad un piccolo terrazzo nascosto in copertura. L'appartamento accanto, più grande, ha a terra ingresso, garage e stanza ospiti; il primo livello, tutto libero, è dedicato a soggiorno e cucina; il secondo piano, dove si trovano le due stanze da letto, si riduce notevolmente. Di sopra altri ambienti di ampiezza diversa recuperano spazio invadendo di nuovo la casa accanto. Al terrazzo sovrastante si accede tramite una scala a scomparsa.
Questo progetto è nato in sezione. Dapprima si è prevista una semplice suddivisione verticale del volume sul lotto; poi, passaggio dopo passaggio le due case si sono intersecate, annodate quasi in una scatola di vetro e legno. Gli spazi, alla fine, si sono intrecciati senza confondersi, i confini si sono spostati piano per piano, gli allineamenti si sono scambiati fino ad arrivare alla soluzione definitiva.
 
'Quasi priva di sostegni e apparentemente non soggetta alle leggi di gravità, la parete divisoria tra i due appartamenti attraversa l'edificio come un serpente; ...abilmente nascosti i controventamenti, le possibilità di impiego del cemento armato sono state sfruttate fino all'estremo' [Hubertus Adam, Bauwelt, 1998, p.3]
'Superficie è una parola spigolosa. La superficie contempla la possibilità di unire continuità e libertà.... Ma è anche uno strumento per disconnettere, ... è una sorta di membrana che divide due forze, due famiglie, un attimo pietrificato, congelato, l'attimo in cui l'ottimismo delle possibilità apparentemente senza fine, si trasforma in realtà...'
'Pietrificazione: noi amiamo questa parola, perché ha a che fare con il modo i cui le idee diventano realtà, diventano oggetti, cose ....non intendiamo l'architettura come una molteplicità di sole superfici, quanto anche di spazi. Neo-neoplasticismo, neoplasticismo dentro e fuori' [dall'intervista di L. M. Mansilla e E. Tunon ad MVRDV, 'el Croquis' n, 86, 1997]

G.D.

Prospettiva Schema dell'evoluzione del progetto Schema dell'evoluzione del progetto Piante Vista interna
Vista interna Vista esterna Particolare della facciata Particolare facciata Vista esterna