Architetture in dettaglio – Un'abitazione di calcestruzzo armato a vista e doghe di legno rielabora i caratteri distributivi comuni: l'ingresso avviene al primo piano da un'esile passerella di acciaio che sorvola il giardino interno sottostante; al piano terra, le camere si affacciano con ampie vetrate al paesaggio

In un piccolo lotto edificabile dalla pronunciata forma allungata rimasto vuoto per molti anni a causa di aspetti morfologici e normativi che lo rendevano di fatto inospitale per un intervento residenziale, l'architetto Franck Nolesini ha saputo costruire una casa unifamigliare trasformando i vincoli in un'occasione di riflessione sul rapporto interno-esterno in relazione all'impianto distributivo.
Essendo il sito posto sotto il livello stradale della provinciale che da Como porta a Varese, un'esile passerella, costituita da due travi di acciaio e un assito di doghe di Ipè, definisce l'accesso pedonale, collegando la strada a un patio in posizione intermedia fra l'abitazione e un piccolo studio indipendente. Questo spazio-soglia, parzialmente protetto alla vista da una ritmica dogatura verticale di cedro rosso, interrompe la severa cortina muraria di calcestruzzo armato del lato verso strada, anticipando la panoramica vista verso i boschi del Parco della Valle del Lanza.
Tema dominante dell'edificio è il deciso contrasto tra la rigorosa struttura di calcestruzzo armato a vista e le ampie campiture di doghe orizzontali di cedro rosso lungo il fronte ovest. L'amena visione della cortina boschiva prossima all'edificio suggerisce al progettista di articolare un fronte libero, dove grandi e scenografiche vetrate protette da pannelli scorrevoli di legno sono ordinate da un frontone di copertura che rimanda alla struttura di calcestruzzo. La facciata si comporta quindi come una sorta di diaframma separatore che gestisce il delicato rapporto tra interno ed esterno selezionando inquadrature preferenziali ed esclusive verso l'ambiente naturale circostante.
Il tema del contrasto si legge anche in pianta, dove il parallelismo rigoroso tra struttura principale e strada è interrotto dall'introduzione di una rotazione che agisce sul lungo muro che accompagna l'andito di ingresso, entro il quale avviene la distribuzione orizzontale e verticale dell'abitazione. Quest'ultimo diventa uno spazio prospettico in cui la luce diafana, proveniente da un lucernario rettilineo posto in copertura, esalta le superfici murarie a doppia altezza. Una leggera passerella di ferro e legno distribuisce alla cucina e alla sala da pranzo e si conclude in una scala che porta al grande spazio del soggiorno. Da qui, ripercorrendo a ritroso il corridoio di ingresso, si raggiungono le camere da letto, i servizi e le aree tecniche poste al piano terra.
Si assiste quindi a un'inversione di una consuetudine progettuale, avendo, di fatto, la zona giorno pranzo-cucina al piano primo, mentre la zona notte si trova al piano terra. Il soggiorno a doppia altezza, posto sulla testata sud e dotato di una grande vetrata protetta da frangisole a scomparsa meccanizzati, funge da elemento di connessione spaziale tra i due livelli. Questa scelta consente di mantenere l'accesso principale all'edificio a quota strada, definisce una serie di viste panoramiche sul Parco del Lanza e garantisce un maggiore comfort termico.
Un sistema di ventilazione naturale basato sul posizionamento di aperture contrapposte su livelli differenti (nord-sud) consente un efficace raffrescamento nel periodo estivo. L'architetto ha posto, poi, particolare attenzione alla diminuzione del consumo energetico proveniente da fonti non rinnovabili. Le partizioni esterne sono stratificate: il fronte est è costituito da un muro di calcestruzzo armato a vista, spesso 25 cm e isolato sul lato interno con pannelli di polistirene estruso da 6 cm rivestiti con una contro-parete di cartongesso, entro il cui spessore è inserito un secondo pannello di lana minerale ad alta densità di 6 cm; le facciate nord, sud e ovest, maggiormente soggette alle variazioni di temperatura, sono, invece, caratterizzate da una parete ventilata composta da blocchi di calcestruzzo cellulare da 25 cm, doppio strato di pannelli isolanti di polistirene estruso (6+6 cm), camera di ventilazione e doghe di cedro rosso fissate a una struttura verticale di larice.
La copertura piana, caratterizzata da un sistema a verde estensivo, adotta una tecnologia ad alto risparmio energetico basata sull'utilizzo di vaschette di polistirene estruso per l'accumulo delle piogge. Le acque piovane in eccesso sono, invece, raccolte nei pluviali e vengono accumulate in una cisterna per poi essere riutilizzate.
Le partizioni finestrate hanno telaio di alluminio anodizzato naturale a taglio termico con specchiature vetrate bassoemissive e doppia camera con interposto gas argon, dotato di proprietà isolanti più elevate rispetto alla comune aria disidratata (U = 1,2 W/m2K).
La schermatura solare e la protezione dall'effrazione dei serramenti avvengono mediante l'utilizzo di frangisole, con lamelle di alluminio orientabili, meccanizzati e a scomparsa nella parete ventilata di legno, oppure con ante di legno scorrevoli, con lo stesso disegno del rivestimento che, chiudendosi, ricompongono l'unitarietà della facciata ovest.
In copertura, una serie di collettori solari viene utilizzata per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, mentre il riscaldamento dell'edificio è garantito da un impianto a pannelli radianti a pavimento, alimentato da una caldaia a condensazione ad elevata resa termica con sistema di gestione digitale delle temperature delle diverse zone.

Texture modulare
Per ottenere una trama modulare sulle chiusure perimetrali esterne, lo studio di architettura ha definito, in fase progettuale, il posizionamento delle casseforme, le diverse crono-fasi di lavoro, i punti di ripresa dei getti, oltre al posizionamento dei passaggi impiantistici.
Sono state utilizzate casseforme di legno con struttura metallica perimetrale per consentire un efficace fissaggio tra i diversi moduli, riducendo il rischio di fughe di acqua durante la fase di getto. Il lato interno di esse è stato rivestito con olio disarmante a base minerale per garantire un facile distaccamento dal calcestruzzo. Il getto è stato effettuato con conglomerato cementizio Rck 30 N/mm2, classe di lavorabilità S4, con additivo fluidificante e inerti aggregati fini (diametro medio 0,8 mm) di colore chiaro.
Prima di effettuare il getto, si è intervenuti sigillando sia i punti di contatto tra le diverse casseforme sia gli appoggi sulla fondazione delle stesse per evitare che si producessero fuoriuscite di acqua con trascinamento del materiale minuto e conseguente formazione dei cosiddetti “nidi di ghiaia” sulla superficie della parete. La fase di vibrazione del calcestruzzo è stata prolungata di circa tre volte rispetto alla media, effettuata con vibratore fine, in modo da poter raggiungere anche le aree in cui la concentrazione di ferri di armatura era maggiore, e conclusa con una battitura manuale delle casseforme. A maturazione e asciugatura avvenute, si è provveduto alla sigillatura dei giunti e alla posa, sulla superficie esterna, di un impregnante idrorepellente incolore a base di resine silossaniche.
I fori lasciati dai tiranti delle casseforme sono stati chiusi inserendo delle borchie di acciaio inossidabile, prodotte su disegno, la cui lucidità contrasta con la superficie opaca della muratura esaltandone la modularità della trama.

Copertura verde
La copertura dell'edificio utilizza una tecnologia ad alto risparmio energetico con un sistema a verde estensivo che, oltre a fornire delle buone prestazioni di isolamento termico e acustico, consente il recupero e il riutilizzo delle acque piovane.
La struttura portante di laterocemento della soletta è rivestita con un doppio strato di pannelli di schiuma poliuretanica espansa (6+6 cm) che costituiscono il primo strato di isolamento termico; l'impermeabilizzazione è garantita da un manto sintetico di lega di poliolefine flessibile (FPO) con spessore di 2 mm, armato in velo di vetro e resistente ai raggi UV. Sopra la barriera impermeabile è posta una membrana protettiva “di scorrimento” sulla quale sono poi posizionati, lungo l'intera copertura, dei supporti bugnati di polistirene espanso, utilizzati per l'immagazzinamento dell'acqua piovana con funzione di riserva idrica per le radici del sovrastrato vegetale.
Questi elementi di polistirene espanso costituiscono il secondo strato di isolamento termico della copertura che raggiunge così uno spessore totale pari a 18 cm.
Sopra i moduli bugnati è posto un feltro imputrescibile (30% polietilene e 70% polipropilene), strutturato per il passaggio controllato delle radici.
Lo strato finale della copertura è formato da 8 cm di substrato terroso per coperture, ad alta capacità di ritenzione idrica, arricchito di sostanza organica; su questo viene poi insediato lo strato vegetazionale composto da sedum, una miscela costituita da erbe perenni tappezzanti a bassa manutenzione.
Il drenaggio delle acque in eccesso (la portata massima è di 180 litri/ora) avviene attraverso fori posizionati nella parte superiore dei supporti bugnati; da questi l'acqua ricade sul manto impermeabile e viene canalizzata nei pluviali di PVC posizionati all'interno della parete ventilata di legno.
Le acque pluviali residue vengono, infine, accumulate in un serbatoio interrato con capacità di 5000 litri per poi essere riutilizzate.
Il sistema di copertura a verde estensivo garantisce un elevato grado di protezione dal surriscaldamento estivo e la riduzione delle escursioni termiche.
Evitando la formazione di aree surriscaldate in copertura, riduce inoltre la formazione di onde di calore che trasportano le polveri in sospensione.
Questa soluzione tecnologica fornisce anche buone prestazioni di isolamento acustico impedendo il fenomeno di riflessione diretta delle onde sonore a beneficio non solo dell'edificio, ma anche dell'ambiente circostante.


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sezione est

Sezione lungo il fronte est

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sezione sud

Sezione lungo il fronte sud

Scheda progetto

Luogo: Cagno (CO)

Committente: Privato

Progettista: Franck Nolesini Architetto (ARCOQUATTRO)

Tempi progetto: 2005

Tempi di realizzazione: 2006 - 2007

Superficie costruita mq: 1150 mq (lotto) - 250 mq (abitazione)