Casserature

Autore testo, disegno e fotografie: Caterina Ricciardi Calderaro

Le cassaforme possono essere definite come un insieme di elementi piani e/o curvi, in legno o ferro, e di dispositivi per l'assemblaggio e la movimentazione atti a contenere l'armatura metallica ed il getto di conglomerato cementizio durante il periodo della presa, fino a quando la struttura non è in grado di assumere la sua funzione statica.
Requisito fondamentale cui debbono rispondere detti elementi è quello di non deformarsi durante il getto o la pilonatura del calcestruzzo, poiché potrebbe compromettere la stabilità della struttura.
In caso di opere molto importanti e particolari, le cassaforme dovranno essere progettate espressamente, considerando ogni minimo dettaglio.
Gli elementi che contengono il getto, sono definiti casseri, mentre quelli di sostegno, a questi ultimi, prendono il nome di banchinaggio.
I casseri devono riprodurre fedelmente la forma della struttura, devono essere rigidi e facilmente scomponibili durante il disarmo; se quest'ultimo è previsto in due tempi come nel caso delle travi di sostegno dei solai, i casseri dovranno consentire l'asportazione delle fiancate delle travi, lasciando però al loro posto i puntelli di sostegno.
L'esigenza fondamentale di comprimere i costi e ridurre i tempi di costruzione, negli ultimi 30 anni, ha portato ad una maggiore razionalizzazione dei sistemi di cassaforme, soprattutto per opere edilizie quali fognature, condotti, gallerie, silos, ma anche per l'edilizia residenziale.
Le tradizionali tavole di legno sono state sostituite da grandi pannellature di legno o in lamiera dalle dimensioni prefissate e dai dispositivi di giunzione, studiati per una maggiore sicurezza e agilità nelle operazioni di montaggio e smontaggio.
 
Le caratteristiche generali dei sistemi di cassaforme possono riassumersi nei seguenti punti:
- sicurezza delle lavorazioni;
- affidabilità, i sistemi di cassaforme devono garantire , per tutti i cicli di reimpiego a cui sono destinati, agevoli condizioni di impiego (permanenza dei livelli di semplificazione nelle operazioni di armo, getto, disarmo);
- mobilità, s'intende  la velocità di impiego e/o reimpiego dei sistemi di cassaforme, in funzione degli spostamenti ammissibili, secondo tre assi cartesiani;
- curabilità, esprime il numero di reimpieghi delle cassaforme;
- adattabilità, esprime la possibilità di questi sistemi di essere impiegati per la fabbricazione di elementi edilizi con morfologia e dimensioni diverse, mediante semplici operazioni di modifica.
 
Da alcune di queste caratteristiche discendono alcune classificazioni dei sistemi di cassaforme, infatti la durabilità di detti sistemi li distingue in due gruppi fondamentali:
- cassaforme a 'perdere';
- cassaforme reimpiegabili.
 
Altre classificazioni possono esser fatte in base ai materiali, agli elementi costituenti, alla morfologia che realizzano (elementi lineari, piani e tridimensionali) o sul grado di complessità di detti sistemi:
- costituite da elementi semplici coordinabili;
- costituite da sistemi di elementi complessi
che realizzano procedimenti costruttivi completi 
 
Fonte testo:
M. Zaffagnini, Progettare nel processo edilizio, Tecnologie dell'Architettura.
 
Fonte disegno:
Chiostri,Furiozzi, Pilati, Sestini, Tecnologia dell'Architettura.

Sistemi di cassaforme

Sistemi di cassaforme