testo a cura di Davide Cattaneo

Centrale di cogenerazione
testo a cura di Davide Cattaneo

Località: Bressanone, Bolzano
Italy
Committente: Azienda Servizi Municipalizzati di
Bressanone SpA
Progettista: Modus architects  scagnol -
attia
Progettazione impianti e direzione lavori: EUT srl,
Roberto Carminati - Francesco Beretta
Direzione lavori
architettonici:
Arch. Matteo Scagnol
Impresa di
costruzione:
Pana Spa
Impianti di
teleriscaldamento:
Schmidhammer srl
Impianti
elettrici:
Profax srl
Carpenteria metallica: Lanz
Metall sas, Kreithner srl
Data di realizzazione:

Progetto preliminare, definitivo, esecutivo: 2005
Realizzazione:
2006
Superficie complessiva: 490 mq
Costo
Complessivo:
4.500.000 Euro
Fotografie: Jürgen
Eheim; Matteo Scagnol

Vedi la SCHEDA
ARCHITETTO

Il contesto urbano

La centrale di cogenerazione di Bressanone emerge come figura insolita
all'interno del tessuto urbano della città. Il volume si inserisce nelle
vicinanze del fiume Isarco in prossimità del ponte Mozart, in un area
strettamente connessa ad un campo giochi ed alla scuola.
L'impostazione del
progetto prevede che l'edificio possa diventare un "nuovo luogo urbano"; non un
semplice manufatto architettonico quindi, ma un vero progetto a scala urbana,
attraverso il quale generare uno spazio pubblico fruibile da tutti, soprattutto
dai più giovani, attraverso una struttura destinata ad una funzione specifica di
tutt'altro tipo.
Attraverso una rampa esterna che si inerpica sull'edificio,
è possibile salire infatti sulla copertura ed utilizzare questo spazio come
campo da gioco, pista da skate o luogo di incontro. La rampa costituisce inoltre
il naturale prolungamento della passeggiata lungo il fiume, un percorso nuovo
per appropriarsi di uno spazio protetto ma libero, anche per le acrobazie degli
skaters.

La centrale

Compatto nelle forme e nei volumi, contenuto nelle dimensioni per non rubare
eccessiva superficie al verde della scuola. L'intero edificio si propone sia
formalmente sia funzionalmente come continuazione del parco giochi antistante,
come naturale sbocco dell'area verde ma anche come elemento di ricucitura tra lo
spazio verde e il tracciato stradale.
Salti di quota e variazioni
altimetriche rendono il complesso movimentato e organizzato su differenti
livelli, con rampe di collegamento e superfici inclinate. L'ingresso principale
dell'edificio avviene dalla nuova piazza che vi si apre davanti collocata ad una
quota inferiore rispetto al strada.
La struttura dal carattere prettamente
industriale si piega ad accogliere altre funzioni e a trasformarsi in un oggetto
effimero dalle linee squadrate e dai tagli diagonali. Il corpo principale in
cemento armato contiene tutti gli impianti necessari alla generazione combinata
di energia elettrica e calore che vengono immesse nella rete per l'alimentazione
delle utenze. In parte interrato, il volume emerge di 4,5m. lasciando a vista
poche aperture per la ventilazione. Tutte le aperture dell'involucro sono
caratterizzate da un disegno pulito ed essenziale, veri e propri riquadri
minimali che definiscono le superfici trasparenti all'interno di un comparto
murario compatto.
La pianta si adatta alle dimensioni contenute del lotto,
dalla forma rettangolare dettata inizialmente ad una razionalità impiantistica,
a quella trapezoidale dove gli spazi di risulta divengono cavedi di aerazione e
spazi di controllo.
Il mondo delle macchine, motori di cogenerazione,
caldaie, pompe e trasformatori, è evidenziato sia da una grande finestra aperta
sulla pista ciclabile, che dalle ciminiere raccolte tutte in un angolo.

Materiali e Illuminazione

Esternamente il volume è caratterizzato da una doppia cortina di reti a
maglie metalliche dai profili irregolari che avvolge in una sequenza
spiraliforme l'involucro cementizio, trasformando l'edificio in una gabbia
trasparente che si erge fino a dieci metri dal terreno.
Nelle ore serali la
centrale si illumina, l'edificio diventa una sorta di scultura urbana, un
involucro etereo che lascia trasparire attraverso ampie vetrate gli impianti
collocati al suo interno.
Un sistema perimetrale di luci LED a tricromia,
consentono al volume di cambiare colore secondo la produzione di energia
elettrica dei motori: rosso, verde, giallo o blu. La cromia intensa e la
lucentezza dei riflessi metallici accentuano il carattere iconico dell'edificio
che si propone simbolicamente come "generatore di energia" positiva per la
città, nel senso più esteso del termine.

Impianti di cogenerazione

La cogenerazione è la produzione combinata di energia elettrica con recupero
dell'energia termica di scarto. Quest'ultima viene utilizzata per il
teleriscaldamento e per processi produttivi a bassa temperatura (il
teleriscaldamento è un sistema di riscaldamento centralizzato di centri abitati,
basato generalmente sul recupero del calore residuo di una centrale
termoelettrica o un impianto industriale). Il componente principale è un motore
primo (normalmente del tipo a combustione interna) nel quale l'energia meccanica
viene trasformata in energia elettrica tramite un alternatore azionato dal
motore stesso. Per ciò che riguarda i sistemi di cogenerazione interessanti ai
fini pratici sono soprattutto le applicazioni della microcogenerazione diffusa
rispetto a quelle del teleriscaldamento: mentre con quest' ultimo l'energia
elettrica viene immessa direttamente nella rete elettrica ed il calore viene
trasportato nelle reti di distribuzione presso le utenze cittadine, nella
microcogenerazione, invece, il calore viene prodotto ed utilizzato direttamente
presso gli utenti che hanno installato la centrale di cogenerazione, che
normalmente consumano anche tutta l'energia elettrica auto-prodotta.