Chapel of St. Ignatius  

Località Seattle University, Washington, USA
Committente Seattle University
Progettazione Steven Holl Architects
Capo progetto Timothy Bade
Collaboratori Justin Korhammer, Jan Kinsbergen, Audra Tuskes
Architetti associati Olson/Sundberg Architects
Realizzazione 1994-1997
Ingegneria strutturale Datum Engineers (schematic), Monte Clark Engineering
Ingegneria tecnica Abacus Engineered Systems
Consulenze Bill Brown, AIA P.C. (liturgical), L'Observatoire International (lighting), Peter George and Associates (acoustical)
Superficie 6100 m2

Il progetto trae origine e forza dalla sfida di concretizzare in una forma sensibile il messaggio ed i significati concettuali della tradizione gesuitica.
Questa si presenta ad Holl come l'ennesima dimensione da indagare attraverso l'architettura, da rileggere e interpretare e rendere a sua volta interpretabile. Un nuovo testo da scrivere e da esporre al mondo intrecciando con esso la naturale rete di relazioni che ne determina la stessa definizione. L'opera, come una poesia, si va ad arricchire di significati nel confronto con le realtà individuali.
La poetica del progetto scaturisce dal confronto con le esigenze dei Gesuiti e con la situazione reale: la cappella si organizza intorno alla "raccolta di luci differenti" che sviluppano un duplice livello tematico. Da un lato si rivolgono agli utenti, agli studenti dell'università che provengono da molti paesi diversi, con l'apporto di svariati bagagli culturali, e dall'altro agli elementi liturgici propri della cerimonia gesuita. Tutto ciò si concretizza nelle sette bottiglie di luce che si immettono in una scatola di pietra, con ritmo serrato ed intenso - dato dal successivo restringimento della scatola - che contribuisce a generare pathos. La luce ed il colore, protagonisti dell'interno e dell'esterno dell'edificio, penetrano dall'alto ricollegandosi alle parole di Sant'Ignazio ("una luce deve scendere dall'alto") ma ciascun elemento ne propone una natura singolare investendo con colori diversi i vari ambienti funzionali e simbolici (lo spazio per la processione, il nartece, la navata centrale, la cappella del Santissimo, il coro, l'altare ed il campanile).
È qui che trova spazio la poetica del colore - dove sono evidenti i riferimenti alla Teoria del Colore di Goethe - e l'esperienza cromatica diviene strumento di lettura e definizione mistica dell'ambiente, un modo di ripensare la quotidiana esperienza e percezione spaziale. Gli effetti cromatici sono ottenuti sulle pareti di intonaco bianco graffiato tramite l'inserimento di pannelli colorati sul retro che riflettono la luce proveniente dall'esterno e l'uso di una lente di vetro - anch'essa colorata - inserita in ogni vetrata.
I campi colorati contrapposti alle lenti determinano uno strumento che, tramite le coppie di colori complementari riflessi, informa e costruisce uno spazio ricco di suggestioni mistiche.
Prende forma l'idea della parte per il tutto, in cui la diversità di ogni elemento contribuisce a creare l'unità e la peculiarità dell'organismo architettonico.
Questo messaggio si rilegge in pianta dove tramite un'abile fusione tra la tipologia a pianta longitudinale con quella a pianta centrale si risponde alle esigenze sia del rito processionale, che della centralità dell'assemblea e dell'inserimento della cappella nel campus. Il medesimo tema si ritrova, infine, nel sistema costruttivo: le pareti della scatola sono state realizzate in pannelli di calcestruzzo precompresso che sono andati ad incastrarsi come gli elementi di un puzzle; nei punti di giuntura sono state inserite le finestre. I pannelli sono stati realizzati in posizione orizzontale e poi sollevati e posti in opera con l'utilizzo di gru. Le lastre, considerato il peso ingente - circa trentasei tonnellate - sono state realizzate a faccia in su per evitare che l'arco d'inflessione della lastra potesse essere percepito sulla parte inferiore; sono state necessariamente dotate di barre d'acciaio di rinforzo capaci di resistere alle sollecitazioni a cui sono state sottoposte le pareti durante il sollevamento.
A testimoniare il processo produttivo, sono stati lasciati i segni degli ancoraggi degli uncini d'acciaio collegati alle barre (pick-pocketpoints) necessari al sollevamento. Questi sono stati in seguito rivestiti con borchie in bronzo - presentandosi così a guisa di tiranti - lasciati esclusivamente nei punti calcolati a testimoniare non solo il processo di trasformazione della materia ma anche le forze che agiscono ed hanno agito al suo interno. Al costruttore sono state fornite tutte le sagome di cartone delle pareti da realizzare per semplificare e organizzare cronologicamente il montaggio in cantiere.
Al di sopra della scatola muraria si sviluppano i volumi della copertura le cui struttura è realizzata in tubi d'acciaio ritorti per induzione magnetica.
Il procedimento utilizzato, guidato da un apposito software, risulta semplice e consente di ottenere curvature anche complesse.
Tale struttura è stata rivestita con manto in fogli di zinco.
Grande cura si ritrova anche nell'arredo interno dove spicca l'uso del legno di acero dell'Alaska e del bronzo. Ritmano la sala le luci racchiuse in delicate ampolle di vetro soffiato che insieme ai colori contribuiscono a smaterializzare e a ridefinire lo spazio. I disegni simbolici riportati sulle vetrate e sul tappeto del nartece, conferiscono un carattere narrativo e didattico all'ambiente religioso.
Il campanile e la vasca d'acqua posti di fronte all'ingresso principale sono segni determinanti per il dialogo della cappella con il contesto ambientale.
Si configurano come elemento che enfatizza il rapporto esterno/interno. La vasca all'imbrunire diviene lo specchio dei colori e delle luci che provengono dall'interno della chiesa e del campanile che si diffondono nell'ambiente circostante sino a dissolversi nell'oscurità.

Testo di Pietro Carlo Pellegrini
Estratto da Materia n. 38

Informazioni
Impresa di costruzione Baugh Construction
Renderings Steven Holl
Modelli Timothy Bade, Jan Kinsbergen
Elementi murari prefabbricati in calcestruzzo Baugh Construction
Elementi strutturali in acciaio per la copertura United Iron Works, MKE Detailing
Tintura colorante penetrante L.M. Scofield
Coperture Carlisle Syntec Systems, Rheinzink
Finestre Fleetwood, EverGreenHouse, Kawneer
Vetrate Northwest Industries, Doug Hansen, Spectrum Art Glass
Porte Salmon Bay Millwork, W.W. Wells, Kawneer
Ferramenta Schlage, Rixon, LCN, Von Duprin, SHA, David Gulassa & Co.
Finiture interne O' Malley Brothers', Plastering Co., W.W. Wells, David Gulassa & Co., Emil's Concrete, Construction Co., V' Soske, Betsy Eby
Arredamento SHA, Salmon Bay Millwork, David Gulassa & Co., Solid Visions Inc, Marshall
Illuminazione Halo, Leviton, SHA, David Gulassa & Co., Preston Singletary, Norman Courtney, Bega, McPhilben, Belfer
Artisti Linda Beaumont, Dora Nikolova Bittau

Pianta Prospetti est e ovest