Inserito nel paesaggio tipico delle coste siciliane, il nuovo complesso riprende e riassume la sacralità di un territorio carico di storia, proiettandolo verso una nuova prospettiva di valorizzazione attraverso un gesto che fa dell’intervento architettonico l’anello di riconciliazione tra le epoche, le culture e le tracce delle civiltà mediterranee.

Il complesso di San Gregorio sorge nella pianura costiera di Agrigento, tra la Valle dei Templi e un sito archeologico di origine cretese. Il corpo principale della chiesa è costituito da un possente parallelepipedo frammentato, rivestito in travertino e ruotato rispetto alla strada secondo la classica direzione est-ovest, da dove svetta un grande setto rivestito in acciaio corten che simboleggia una porta sempre aperta alla comunità, tra due torri inclinate verso il centro e di diversa altezza, crescente verso il campanile. Il fronte laterale verso la Valle è scandito da un colonnato di sette elementi, quanti sono i Vescovi agrigentini Santi o Beati; il fronte opposto, è scandito da bucature che richiamano le note dell’Ave Maria gregoriana. All’interno, l’area presbiterale è segnata da un lucernario costituito da un parallelepipedo cavo, ruotato e ben visibile dall’esterno, come il proseguimento di un elemento basamentale che incardina tutta la chiesa. In sommità vi è sospeso un grande Cristo in bronzo nell’atto della resurrezione, sotto un velario inclinato, come la lapide del sepolcro che si scoperchia, lambita ai lati da fasci di luce provenienti dall’alto.

Il campanile, in prossimità della strada, è uno snello e alto parallelepipedo, rivestito pure in travertino, tagliato in diagonale. La casa canonica, immediatamente dietro, è allineata alla strada e si caratterizza come una modesta unità residenziale urbana sullo sfondo. A fianco si apre una sorta di chiostro scavato rispetto al sagrato, al quale si accede attraverso una gradonata, che diventa anche una cavea; il chiostro è scandito dal ritmo dei pilastri che inquadrano le aule per la catechesi, il salone parrocchiale e la cappella feriale. Questa è accessibile direttamente dal centro del chiostro, passando in penombra sotto l’imponente sbalzo della chiesa sovrastante, aggettante dalla cavità del parallelepipedo basamentale, dove, perfettamente in asse col presbiterio e il velario superiori, si trova una cripta che accoglie una cappella e che si apre solo lateralmente a un piccolo giardino triangolare.