Controsoffitti chiusi ispezionabili

Autore testo e disegno: Laura Buonanno e Pietro Copani

Per questa categoria di controsoffitto è disponibile una vasta varietà di soluzioni tecniche, classificabili in base alla tipologia del tamponamento e al materiale costituente tale elemento:
- pannelli: in gesso rivestito; in gesso fibrorinforzato; in fibra; in fibra a matrice cementizia; in lamierino d'acciaio (profilati); in alluminio (stampati).
- doghe: in lamierino d'acciaio (profilati); in lamierino d'alluminio(profilati); in PVC e/o altre materie plastiche.
 
Pannelli in gesso rivestito
Il controsoffitto con tamponamento di gesso rivestito rappresenta una variante più evoluta di quello in lastre di gesso. I pannelli hanno una larghezza modulare, in genere 120 cm, e raggiungono la lunghezza di 330 cm; sono, in ogni caso, facilmente tagliabili a misura per realizzare elementi di raccordo al fine di compensare le differenze fra la maglia modulare produttiva e le dimensioni reali degli spazi d'intervento. Il peso, per spessori standard di 12,5 mm, è di circa 10 - 12 kg/m2. In commercio esistono lastre semplici o a prestazioni migliorate come lastre doppie, o lastre con applicato, sulla faccia superiore, uno strato coibente di polistirene o poliuretano espanso. La resistenza al fuoco, per soffitti a lastra semplice, è scarsa (REI 15). Il comportamento acustico del controsoffitto in gesso rivestito è simile al comportamento dei controsoffitto in gesso; anche in questo caso è sconsigliato l'uso di tale soluzione in ambienti con valori d'umidità relativa dell'aria alti.
Per la messa in opera si fa uso di una struttura metallica, sospesa al solaio ad altezza regolabile (che può variare tra un minimo di 10 cm e un massimo di 120 cm), realizzato con profili ad U; i pannelli sono fissati ai profili con viti auto filettanti speciali. La finitura prevede che i giunti siano sigillati con adesivo a base di gesso, chiusi con apposite strisce di carta speciale e successivamente rasati; analoga finitura si applica ai giunti fra controsoffitto e parete perimetrale. Questo tipo di pannelli sono impiegabili anche nel caso in cui si voglia realizzare controsoffitti ispezionabili. In questo caso la struttura è costituita da profili a T rovescia sulle cui ali si posano le lastre, si tratta, tuttavia, di una soluzione economica ma di non elevata qualità estetica.
 
Pannelli in gesso fibrorinforzato
Con l'introduzione di fibre minerali o vegetali nell'impasto a base di gesso è possibile ottenere un materiale con migliore resistenza meccanica e lavorabilità, è possibile, infatti, realizzare pannelli più sottili rispetto a quelli tradizionali di gesso e che offrono migliori prestazioni; l'aggiunta di additivi specifici ne migliora, inoltre, le prestazioni antincendio e trattamenti finali con fungicidi li rendono adatti anche per applicazioni in ambienti umidi.
In commercio si trovano, generalmente, pannelli di dimensioni 60x60 cm, lisci o decorati, sagomati, ciechi o forati (migliorano le prestazioni di fonoassorbenza); possono anche essere integrati da un feltro di lana di roccia che permette di ottenere un coefficiente di fonoassorbenza a vicino allo 0,8 con frequenze comprese tra 500 e i 1000 Hz. Con uno spessore di 30 mm (lo spessore minimo è di 15 mm) il peso di una realizzazione del genere è 18 - 20 kg/m2, per i pannelli decorati sale a 25 '28 kg/m2.
La messa in opera avviene per incastro del pannello con il profilato metallico dell'orditura di sostegno, appesa tramite endinatura regolabile d'acciaio al solaio; l'elevata lavorabilità del materiale permette di sagomare il bordo dei pannelli in modo tale che resti in vista la modularità del sistema ma sia totalmente celata la struttura.
 
Pannelli in fibra e fibra rinforzata
Sono costituiti da un conglomerato di fibra minerale, o vegetale mineralizzata e legante. Le prestazioni di fonoassorbenza oscillano, in base al tipo di pannello, tra 0,55 e 0,8 per frequenze comprese tra 500 e 1000 Hz; la coibenza termoacustica è ugualmente affidabile; sono incombustibili e hanno una resistenza al fuoco che va da REI 120 a REI 180 fino a REI 240 per i pannelli speciali in fibrocemento. La produzione prevede pannelli pressati o gettati in stampi, con una vasta gamma di finiture e trattamenti superficiali, oltre che con diverse soluzioni di posa in opera.
Le misure in commercio sono di 60x60 cm e 60x120 cm, con spessori che variano, per i pannelli pressati, da 15 ' 20 mm e, per gli atri, da 30-40 mm.
Con questi pannelli si possono realizzare controsoffitti con struttura in vista o nascosta, con giunti visibili o invisibili.
Nel caso di struttura a vista avremo profilati metallici a Z o a T rovescia sulle cui ali saranno posati i pannelli bloccati con clips a molla; una soluzione diversa potrebbe essere quella di creare delle scanalature, comprese nello spessore, ai bordi del pannello in cui far passare l'ala del profilato, in questo modo la struttura rimane invisibile. Una tipologia a struttura invisibile è costituita da una doppia orditura intermedia di supporto, i pannelli sono inseriti nelle guide tramite scanalature praticate nei bordi, fra loro sono bloccati da un incastro maschio e femmina.
 
Pannelli metallici (lamierino d'acciaio e stampati in alluminio)
Le caratteristiche di fonoassorbenza di questi pannelli migliora notevolmente tramite dei microfori del diametro di 2 mm, con un passo ad esempio di 6 mm per una foratura pari al 18% della superficie del pannello, e la sovrapposizione di materassini di lana minerale; con una percentuale del 30%, ottenuta con un passo di 3,5 mm e un materassino di 10 cm, il coefficiente d'assorbimento acustico, per frequenze di 1000 Hz, è di 0,8 e scende a 0,65 con un materassino di 3 cm. La resistenza al fuoco è limitata a 30 REI.
La produzione prevede pannelli a pianta quadrata; lo spessore, sia per gli stampati in alluminio che per il lamierino d'acciaio, è compreso, generalmente, tra 5 e 10 mm con un peso del controsoffitto che varia per i pannelli d'acciaio da 5 a 6 kg/cm2, e per quelli in alluminio da 2,5 a 3 kg/cm2
L'orditura portante, in profilati metallici, può essere costituita da semplici tubi elios disposti parallelamente agganciati ad un'orditura intermedia; l'aggancio dei pannelli può avvenire o tramite clips a molla o per incastro a scatto dei bordi sagomati con nervature che svolgono anche una funzione d'irrigidimento del pannello stesso. Il perimetro del controsoffitto è completato da speciali profili d'imposta. La finitura più comune è la preverniciatura a forno, ma si possono realizzare anche finiture satinate, lucide e a specchio; possono inoltre prevedersi finiture in materiali diversi. L'inserimento dei corpi illuminanti (a incasso o plafoniere aggettanti) può essere realizzata con pannelli modulari intercambiabili; per l'impianto di condizionamento esistono pannelli incorporanti le bocchette.  
 
Profilati in lamierino d'acciaio e stampati in alluminio
Per questa tipologia di controsoffitto valgono le caratteristiche di cui si è detto per la tipologia in pannelli metallici.
Le doghe si ottengono per profilatura di nastri di lamierino d'acciaio o d'alluminio, generalmente lo spessore dato è, per l'acciaio, di 4'10 mm e, per l'alluminio, di 5'10 mm; la leggerezza è caratteristica dei controsoffitto realizzati in doghe: per l'acciaio il peso, comprensivo del materassino fonoassorbente, varia tra 4,5 e 5 kg/m2 e per l'alluminio 2,5 e 3 kg/m2, ci sono anche controsoffitti con elementi di tamponamento in PVC e altre materie plastiche. La leggerezza; la semplicità dell'orditura, composta da una sola fila di binari paralleli; e l'elevata superficie coperta da ogni doga (1 ' 1,5 m2), fanno sì che questa tipologia consenta la realizzazione del sistema di controsoffittatura con il metodo di montaggio più rapido.
Con la profilatura si ottengono due tipi fondamentali di doghe, in funzione del sistema di montaggio: scatolari o a canale.
Le doghe scatolari hanno sezione ad U con i bordi risvoltati e asimmetrici in modo da consentire la sovrapposizione degli stessi durante la fase di montaggio, in genere hanno un interasse di 10, 15 o 20 cm e un'altezza variabile tra 12 - 15 mm e 40 - 50 mm; il supporto, cui le doghe sono aggraffate, è realizzato con profilati di sezione ad U o ad W, questi profili sono disposti trasversalmente rispetto alle doghe con un interasse variabile di 140 - 160 cm, in modo da impedirne lo svergolamento. Ci sono anche doghe irrigidite tramite nervature, o bordi più alti, in questo caso l'aggraffatura avviene per incastro con clips a molla agganciate a semplici tubi elios. In ogni caso l'aggancio deve permettere l'ispezionabilità del plenum tramite smontaggio delle doghe singole.
Le doghe a canale si presentano con un profilo ad U molto allargata e i bordi arrotondati, l'interasse fra le singole doghe è di 10 - 15 cm, l'altezza tra i 12 ed i 25 mm; la struttura di supporto è costituita da profili ad U rovescia posti con interasse di 120 - 140 cm; l'aggancio avviene per inserimento a scatto dei bordi degli elementi di tamponamento con la controsagomatura dei profili della struttura di sostegno.
La finitura, nell'intradosso, può essere realizzata con preverniciatura a fuoco, cromatura, anodizzazione, spazzolatura, zincatura, ecc. Le fughe tra le doghe possono essere lasciate aperte, migliorando così anche le prestazioni fonoassorbenti, oppure sigillate, tramite guarnizioni a C o tubolari in PVC o alluminio.
 
Fonte testo:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, vol.4, Milano 1999.