Controsoffitti chiusi non ispezionabili

Autore testo e disegno: Laura Buonanno e Pietro Copani

Prendendo in considerazione la non accessibilità al vano tecnico, faremo un'ulteriore classificazione in base al materiale costituente il tamponamento:
in gesso;
in gesso rivestito;
in legno.
 
Pannelli in gesso
Il controsoffitto in lastre di gesso era largamente utilizzato nell'antichità, per l'elevata versatilità e possibilità decorative. Attualmente il suo uso trova applicazione in luoghi di rappresentanza d'elevate dimensioni e in luoghi destinati allo spettacolo grazie all'elevata capacità fonoriflettente.
Le lastre sono disponibili di varie dimensioni, con uno spessore compreso tra 3 e 5 cm. Il peso per elementi di 5 cm di spessore può superare i 50 kg/m2.
Esistono, in ogni caso, lastre più sottili e più leggere realizzate con l'introduzione di nervature armate. Questo tipo di materiale è ininfiammabile e presenta un'ottima resistenza al fuoco (REI 240), tuttavia è sconsigliato in ambienti con alti valori d'umidità relativa dell'aria.
La messa in opera prevede che le lastre di gesso siano sostenute da guide appese al solaio tramite staffe o pendini ad altezza registrabile. L'incastro tra i pannelli e la guida è realizzato in modo che la guida resti nascosta. Nella finitura il giunto tra lastre adiacenti è rasato a gesso, in modo da formare una superficie liscia e continua; la continuità della finitura della superficie del tamponamento non permette l'amovibilità delle lastre ma non impedisce di creare un vano tecnico non ispezionabile. L'ispezionabilità del controsoffitto può essere ottenuta lasciando in vista la struttura del sistema.
 
Pannelli in gesso rivestito
Il controsoffitto in pannelli di gesso rivestito rappresenta una variante più evoluta di quello in lastre di gesso. I pannelli hanno una larghezza modulare, in genere 120 cm, e raggiungono la lunghezza di 330 cm; sono, in ogni caso, facilmente tagliabili a misura, per realizzare elementi di raccordo, al fine di compensare le differenze fra la maglia modulare produttiva e le dimensioni reali degli spazi di intervento. Il peso, per spessori standard di 12,5 mm, è di circa 10 ' 12 kg/m2. In commercio esistono lastre semplici o a prestazioni migliorate come lastre doppie, o lastre con applicato, sulla faccia superiore, uno strato coibente di polistirene o poliuretano espanso. La resistenza al fuoco, per soffitti a lastra semplice, è scarsa (REI 15). Il comportamento acustico del controsoffitto in gesso rivestito è simile al comportamento dei controsoffitto in gesso; anche in questo caso è sconsigliato l'uso di tale soluzione in ambienti con valori di umidità relativa dell'aria alti.
Per la messa in opera si fa uso di una struttura metallica, sospesa al solaio ad altezza regolabile (compresa tra un minimo di 10 cm e un massimo di 120 cm), costituita da profilati a U, i pannelli sono fissati ai profili con viti autofilettanti speciali. La finitura prevede che i giunti siano sigillati con adesivo a base di gesso, chiusi con apposite strisce di carta speciale e successivamente rasati, analoga finitura si applica ai giunti fra controsoffitto e parete perimetrale. Questo tipo di pannelli sono impiegabili anche nel caso in cui si voglia realizzare controsoffitti ispezionabili. In questo caso la struttura è costituita da profili a T rovescia sulle cui ali si posano le lastre, si tratta, tuttavia, di una soluzione economica ma di non elevata qualità estetica.
 
Fonte testo:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, vol.4, Milano 1999.