Coperture con elementi plastici

Negli ultimi anni i laminati plastici hanno avuto un'ampia diffusione nel campo delle coperture di edifici civili ed industriali. La trasparenza unita alla leggerezza e ai costi contenuti hanno infatti costituito un grosso punto a favore di questi prodotti che hanno  migliorato le proprietà meccaniche di resistenza, rigidità e stabilità. Impiegati inizialmente solo in edifici provvisori o di scarso pregio, questi materiali trovano oggi largo impiego in molti edifici dove esiste il problema della leggerezza della copertura e nel contempo la necessità di illuminazione naturale.
Nel settore delle coperture sono comunemente impiegati quattro tipi di materie plastiche: le resine poliestere armate con fibre di vetro, il P.V.C., il policarbonato e il plexiglas, che avendo però costi maggiori viene utilizzato per applicazioni particolari e principalmente nei lucernari. I prodotti per copertura in materiale plastico vengono prodotti sotto forma di lastre, generalmente ondulate o grecate, trasparenti, traslucide o opache, sagomate, rette o curve. I diversi profili permettono la combinazione con altri materiali come ad esempio le lastre metalliche o in fibrocemento.
Il poliestere armato è uno dei materiali più usati in copertura per la sua leggerezza ed il suo basso costo. Qualità principale delle lastre in PRVF è la  trasparenza, che varia dal 60% all'80% a seconda dei colori, e che permette di realizzare coperture traslucide. Si possono creare così ambienti con una buona illuminazione interna sfruttando la luce naturale, qualità questa che le rende particolarmente adatte per l'impiego in capannoni per attività produttive, pensiline, verande, serre. Caratteristiche tecnologiche prinicipali sono le discrete proprietà meccaniche e la buona resistenza all'invecchiamento e alla corrosione da parte degli agenti atmosferici. Discreta anche la resistenza agli UV e alla abrasione superficiale, qualità queste che possono essere ulteriormente migliorate applicando opportuni gel o film protettivi.
Le lastre in P.V.C. rigido non plastificato hanno come punti di forza la leggerezza, costi di trasporto e di posa in opera contenuti, buone caratteristiche meccaniche e di resistenza agli agenti atmosferici, coefficienti di trasmissione luminosa che in alcuni tipi arrivano anche sino al 90%, ma sono preferibilmente applicate nelle versioni opache, che presentano un minor costo e una maggiore resistenza all'azione degradante degli agenti atmosferici. Tali lastre presentano una resistenza notevole ai raggi UV, alle aggressioni chimiche e una consistente durezza superficiale che mette al riparo da rischi di fessurazioni, incrinature, indebolimenti.
Il policarbonato (PC) è un polimero termoplastico. Per le applicazioni in edilizia si ricorre generalmente alle lastre alveolari, costituite da due o più pareti di ridotto spessore, irrigidite da nervature interne. Tale tipo di struttura porta alla formazione di camere d'aria interne alla lastra, cosa che migliora le caratteristiche di resistenza termica del prodotto e quindi il suo comportamento in merito a problemi di condensa superficiale.
I laminati a base di resine polimetacriliche (plexiglas) sono completamente trasparenti; grazie a questa caratteristica possono sostituire efficacemente il vetro, con il vantaggio della leggerezza e della infrangibilità. Alle resine possono essere aggiunti pigmenti colorati trasparenti, quando non si desideri un manufatto completamente incolore. Le caratteristiche di durezza superficiale, di resistenza alle sollecitazioni e di trasparenza permettono di costruire le lastre in resina pura, senza aggiunta di rinforzi di tipo vetroso o nylon, con notevole vantaggio estetico per le coperture. Hanno lo svantaggio del costo superiore rispetto agli altri casi.
Nella posa si deve tener conto delle possibili dilatazioni e contrazioni termiche in funzione anche delle dimensioni delle lastre e della distanza fra i fissaggi e della direzione dei venti dominanti. Le lastre vanno sovrapposte in corrispondenza degli appoggi della sottostruttura, in modo da garantire la tenuta all'acqua. Il fissaggio alla struttura può avvenire in diversi modi con l'utilizzo di chiodi, viti o tasselli, in funzione del tipo di struttura, del materiale di cui è costituita e dalla forma della lastra. Va ricordato che le lastre in materie plastiche non sono pedonabili e quindi è buona norma disporre al disotto delle reti anticaduta adeguatamente fissate.

Tratto da "Il manto di copertura", supplemento di AREA n. 65, Federico Motta Editore

Tunnel radiali termoformati in policarbonato, Stadio San Paolo, Napoli

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N. Grimshaw, Space Center, Leicester

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Coperture dello Yacht Club a Messina

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Rete di fissaggio

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Lastre in vetroresina

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