fiere – Mario Cucinella ci parla del SAIEnergia del quale è curatore per il secondo anno consecutivo

Un'occasione di incontro e confronto tra tecnici, progettisti e produttori e studenti, un'opportunità per accrescere la consapevolezza degli operatori nel campo dell'edilizia sostenibile e del risparmio energetico.
Questo il Saienergia nelle parole di Mario Cucinella, architetto e curatore, per il secondo anno consecutivo, della manifestazione. Cucinella, ha posto al centro del suo impegno progettuale appunto il tema della sostenibilità: famosa la sua "casa da 100mila euro", una casa a basso costo, altamente personalizzabile bella e che non solo consuma poco, ma produce energia con cui pagare almeno in parte l'investimento per acquistarla.
"Al di là delle inizative di governo che attualmente sono molto fragili sul tema del risparmio energetico e dell'ambiente - afferma l'architetto - l'Italia ha da rispettare gli impegni presi con la Comunità europea nella lotta ai cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili entro il 2020. Il tempo sembra molto ma la trasformazione deve essere messa in moto lentamente e da subito: le imprese dovranno gradatamente cambiare pelle, i professionisti dovranno incrementare e trasformare le loro conoscenze. E' su questo processo che oggi è necessario investire, e il Saienergia ne è un valido esempio".
Nella quattro giorni della fiera, quindi, dal 28 al 31 ottobre, la Piazza dell'Energia, allestita al padiglione 14, sarà il luogo d'elezione per il confronto e la divulgazione. Workshop, dibattiti e mostre si avvicenderanno, sotto il coordinamento dell'architetto Cucinella, sull'argomento dell'integrazione tecnologica negli edifici, con particolare attenzione alle soluzioni "elevata efficienza a basso costo". E sarà l'occasione in cui tecnici e produttori dialogheranno con il pubblico. "Abbiamo fatto dei forum preparatori on line - prosegue l'architetto - e abbiamo ricevuto centinaia di richieste di informazioni: c'è un grande desiderio di apprendere "come si fa", "quanto costa", quali sono i problemi. Bologna sarà l'occasione per rispondere a tutte le domande".
Una sfida quella di Bologna, che si vincerà non con un'attitudine elitaria, come accadeva vent'anni fa, quando il "bio" era accessibile solamente a pochi. Oggi i cambiamenti climatici, che interessano tutto il pianeta, portano coseguenze e numeri talmente grandi che le soluzioni andranno applicate in massa. Ad onor del vero, già oggi i costi per "costruire verde" si sono abbassati. "Abbiamo già assistito al calo del prezzo del fotovoltaico - afferma Cucinella -. Una volta che l'utilizzo di questi sistemi diventerà di uso comune, la caduta dei prezzi sarà una naturale conseguenza. In Italia stiamo facendo poco in questo ambito, ma la comunità scientifica e i governi al di fuori dell'Italia stanno lavorando molto sul tema della riduzione delle emissioni di CO2. Le idee, le tecnologie, i prodotti e le conoscenze già ci sono, si tratta solo di accettare il di essere di fronte ad un grande cambiamento, necessario".
Un esempio a questo riguardo viene fornito da un forum molto interessante, che avrà come tema il condizionamento senza aria condizionata. Nella due giorni del simposio intitolato PHDC (Passive and Hybrid Downdraught Cooling), scandita da una giornata di seminario ed una di workshop (29 e 30 ottobre) si presenteranno appunto i risultati di una ricerca intenazionale inerente il tema del "raffrescamento senza climatizzazione". Un tema importantissimo, in quanto la realizzazione di edifici a zero emissioni di C02 passa anche da qui. "Il motivo è presto spiegato - afferma l'architetto Mario Cucinella - per fare una frigoria ci vogliono cinque calorie. Produrre freddo porta con sé una richiesta di energia elettrica più rilevante e di conseguenza risulta più costoso che scaldare".
È noto ormai l'impatto negativo sull'ambiente e sul consumo di energia dei tradizionali impianti per l'aria condizionata e viste le previsioni inerenti i cambiamenti climatici e l'innalzamento delle temperature, diventa evidente l'importanza delle ricerca. Questa, finanziata dalla Comunità europea e che ha visto la partecipazione anche di India e Cina, enormi paesi, grandi utilizzatori di aria condizionata, propone quindi sistemi di raffrescamento ibrido e passivo, ottenuti tramite l'evaporazione dell'acqua nell'aria. Si tratta di un sistema di climatizzazione a bassissimo impatto ambientale, in grado di sostituire del tutto o in parte il tradizionale impianto, senza l'uso di ventilatori e controsoffitti, né macchinari che impieghino fluidi refrigeranti. In un panorama nazionale non proprio all'avangardia su questi temi, grande fiducia viene riposta nelle nuove generazioni di progettisti, che, a detta dell'architetto, si affacciano al tema energetico con una maggiore consapevolezza e con maggiore creatività rispetto ai colleghi "senior", identificando queste tematiche già come parte del loro mestiere.
"Ne abbiamo avuto un esempio nel concorso SaieSelection. Low cost & low energy sustainable housing - prosegue Cucinella che è anche presidente della giuria del concorso - E quello che abbiamo notato con soddisfazione è la grande attenzione nei progetti degli studenti agli aspetti scientifico analitico del lavoro. Il grande passo - afferma l'architetto - si farà quando quando si investirà sulla qualità dei progetti e sul loro contenuto scientifico. Risultato da ottenere non ricorrendo ad un uso massiccio della tecnologia, ma paradossalmente utilizzandola il meno possibile. L'attenzione dovrà spostarsi sulle capacità di affrontare il progetto edilizio "integrato" con gli impianti più adeguati: oggi è necessario entrare in una nuova era in cui il progetto sarà ovviamente artistico ma anche profondamente scientifico".