Disinfestazione da alghe, muschi e licheni

Autore testo: Giuliano Cosi

Muschi, alghe e licheni crescono frequentemente sui materiali lapidei e sulle murature degli edifici, specie nelle aree particolarmente umide, perché sempre in ombra o esposte a Nord, o perché interessate da acque di risalita, di condensazione, o meteoriche.
Essi possono esercitare azioni chimiche e meccaniche sul substrato che li ospita provocandone la disgregazione o rendendoli meno coesivi; interferiscono sull'aspetto cromatico delle superfici interessate e, nello stesso tempo, impediscono la corretta leggibilità delle stesse.
L'azione di alcuni tipi di alghe e batteri può portare a concentrare il ferro dall'interno delle pietre alla superficie, dove esso si ossida e carbonata, macchiando le pietre in certi casi anche irreparabilmente.
I licheni, forme simbiotiche di alghe e funghi, sono in particolare molto dannosi poiché penetrano coi loro talli nelle microfessure delle rocce. I talli oltre ad esercitare forti pressioni sulle pareti delle rocce, introducono in esse anche delle soluzioni chimiche corrosive (acido carbonico e ossalico).
La disinfestazione dei muschi e licheni è preceduta quasi sempre dalla loro rimozione meccanica mediante spazzole rigide, microsabbiatrici, bisturi e spatole, dato che si formano su substrati argillosi depositati sulle pietre sul quale formano tappeti uniformi più o meno aderenti.
Nel caso si tratti di incrostazioni spesse e più tenaci, si ricorre ad un  pretrattamento con soluzioni basiche (ammoniaca al 5%), che rigonfiano e ammorbidiscono il tallo facilitandone l'asportazione.
In seguito viene applicato il biocida, che può essere specifico per certe specie o a vasto raggio di azione.
Per l'eliminazione di alghe e licheni si possono applicare prodotti ad ampio spettro, come i sali d'ammonio quaternari, i derivati del fenolo o i composti organo metallici.
I sali di ammonio quaternari, soprattutto i cloruri di alchildimetilbenzilammonio, sono particolarmente attivi contro le alghe cianoficee e cloroficee, e hanno il vantaggio rispetto ad altri prodotti, come il formolo, il fenolo, ecc., di essere sufficientemente stabili, e quindi di assicurare un'azione prolungata nel tempo.
Ottimi risultati contro le alghe danno anche il rame e suoi composti, come il solfato di cupritetramina (NH3)4CuSO4, e i complessi solfato di rame-idrazina, CuSO4-(N2H)2S04, come pure i sali sadici dell'acido dimetilditiocarbammico e del merciptobenzotriazolo.
Buoni risultati contro alghe, muschi e licheni si sono ottenuti con l'ipoclorito di sodio in soluzione acquosa all'1-2% e applicazioni di detergenti a pH neutro, seguito da un trattamento biocida con un derivato triazinico (Litio 3). Oppure si usano prodotti specifici in grado di bloccare la fotosintesi come i derivati dell'urea, i fosforganici, le diazine e le triazine (3 ciclo esil ' 6 dimetilamino 1,3,5 triazina 2,4 dione).
Per l'eliminazione di muschi si usano prodotti con i quali si irrorano le piante: una volta assorbiti dall'apparato fogliare o radicale, arrivano all'interno delle cellule bloccando il processo fotosintetico.
Tutti questi biocidi sono in genere solubili in acqua e bastano loro soluzioni all'1% per ottenere una disinfestazione pressoché totale delle pietre. 
 
Prescrizioni tecniche
Trattamento biocida mediante prima applicazione a pennello di soluzione
Trattamento biocida mediante prima applicazione a pennello di soluzione, successiva spazzolatura delle superfici, accurato lavaggio con acqua demineralizzata, ripetizione del trattamento dopo 24 ore: con soluzione di sale d'ammonio quaternario (cloruro di beuralconio) ed acqua ossigenata a 120 volumi
 
Trattamento biocida in presenza di guano e microflora
Trattamento biocida in presenza di guano e microflora particolarmente attiva su superfici in pietra, mediante: rimozione manuale con bisturi delle croste, successivo lavaggio con acqua demineralizzata e pennelli di nylon, trattamento con acqua ossigenata a 130 volumi (perossido di idrogeno) per l'eliminazione dei talli della microflora rimossa, accurato lavaggio con acqua demineralizzata, ripetizione dopo 24 ore del trattamento con: applicazione a pennello di soluzione al 4% di sale d'ammonio quaternario (cloruro di benzalconio) ed acqua ossigenata
 
Trattamento antibiodeteriogeno preventivo
Trattamento antibiodeteriogeno preventivo di superficie in pietra con: applicazione a pennello di lichenicida-alghicida non idrosolubile, 30 g/mq, diluito in acetone
 
Fonte testo e foto:
L. Lazzaroni, M.L. Tabasso, Il restauro della pietra, CEDAM, Padova, 1986.
G.G. Amoroso, Il restauro della pietra nell'architettura monumentale, ed. D. Flaccovio, Palermo, 1995.
La conservazione dei monumenti, atti del 1° corso di informazione ASSIRCO, Perugia, 6-7-8 novembre 1979, a cura dell'Arch. Rosanna Cazzella, edizioni Kappa, Roma, 1981.
G.Caneva, M.P. Nugari, D. Pinna, O. Salvadori, Il controllo del degrado biologico, Nardini editore, Fiesole, 1996.

Estese incrostazioni di licheni gialli su granito

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Facciata in pietra serena completamente ricoperta da macchie colate

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Lichene crostoso su una balaustra in pietra forte

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Esteso attacco algale su sculture in arenaria

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