alberghi – L'Eco Hotel Garnì Bonapace a Torbole sul Garda, è stato inaugurato a maggio 2013, ed è il primo albergo certificato Passivhaus in Italia.

L'Eco Hotel Garnì Bonapace è stato inaugurato a maggio 2013, ed è il primo albergo certificato Passivhaus in Italia ed il secondo al mondo ed è anche il primo al mondo che può vantare contemporaneamente le tre certificazioni Passivhaus, KlimaHaus, Hotel Gold e ARCA Platinum, oltre a essersi aggiudicato anche il premio APE come progetto vincitore del concorso indetto dall'Agenzia provinciale per le risorse idriche e l'energia (Aprie). L'albergo è gestito da Arrigo Jacobitti e dalla sua famiglia che ha scelto di puntare per la nuova struttura ricettiva sull'eco sostenibilità e l'efficienza energetica oltre che per i benefici economici che questo comporta in termini di consumi estremamente ridotti, anche per l'intuizione di quanto possa essere positiva, in termini di immagine, per una struttura alberghiera situata in una zona turistica così rinomata, il poter vantare tali certificazioni di prim'ordine.

Il proprietario ha infatti dichiarato che, grazie alla consapevolezza di come oggi la clientela sia molto sensibile alla filosofia 'green' e di come sia già pronta ad apprezzarla, al momento di scegliere come costruire la loro nuova struttura ricettiva, quella di costruire una struttura totalmente ecologica a impatto zero, era sembrata a quel punto la scelta più naturale. Intuizione che sta già dando i suoi frutti dato l'alto numero di clienti che prenotano il Garnì anche per la curiosità di pernottare in un edificio così efficiente e sostenibile. L'intera struttura portante dell'Eco Hotel è in legno: pareti e balconi in pannelli in legno con tecnologia X-Lam e solai in travi di legno lamellare, con certificazione di gestione sostenibile delle foreste PEFC. Inoltre anche i rivestimenti esterni sono stati previsti in legno di larice. Secondo i dettami del protocollo Passivhaus è stata posta particolare attenzione alla realizzazione di un involucro efficiente, minimizzando i ponti termici, installando serramenti ad alta efficienza energetica con tripli vetri basso-emissivi e connessioni che limitano il più possibile le perdite d'aria. E' stato previsto un sistema impiantistico ottimizzato che permette di ottenere, utilizzando un minimo quantitativo di energia, un edificio efficiente nei costi, senza però rinunciare a un alto livello di comfort abitativo che è in realtà il primo obiettivo del protocollo Passivhaus. L'hotel è dotato di un impianto di ventilazione meccanica controllata ad altissima efficienza, certificato dal Passivhaus Institut, con rendimento pari all'84% e una portata d'aria di 1.600 mc l'ora. Anche i consumi elettrici per la produzione di acqua calda sanitaria sono ridotti, grazie a 14 mq di pannelli solari sottovuoto ad alta efficienza in grado di soddisfare oltre il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria. La parte rimanente viene integrata dall'impianto a pompa di calore geotermica acqua-acqua, di potenza pari a 30 kW, che sfrutta la falda del lago di Garda, la cui riva è distante solo 600 m. Essenzialmente il solo utilizzo dell'unità di trattamento aria è in grado di deumidificare e raffrescare per l'intero fabbisogno di climatizzazione estiva; la parte rimanente viene integrata dalle travi fredde attive complete di sistema drypac, che consente di lavorare a una temperatura di mandata inferiore a quella di rugiada. Per quanto riguarda il fabbisogno di corrente elettrica l'edificio è reso autonomo grazie all'installazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 10 KWh.  Per massimizzare l'efficienza energetica e il comfort dei fruitori della struttura è stata svolta un'analisi dinamica dell'irraggiamento dell'edificio che ha permesso di ottimizzare le aperture per permettere di sfruttare l'energia solare in inverno, e di prevedere dei sistemi di oscuramento per proteggere dal surriscaldamento estivo. Sulla facciata sud sono state previste delle tende verticali motorizzate esternamente alle finestre, che evitano il surriscaldamento degli ambienti interni, riflettendo i raggi UV. La domotica poi regolarizza e ottimizza l'utilizzo della struttura: uscendo dalla stanza e disinserendo la chiave elettronica, le finestre si chiudono automaticamente e si abbassano le tende esterne, per conservare la temperatura ottimale.

Anche la previsione di un parcheggio interrato anzichè esterno ha permesso di ridurre al minimo le superfici pavimentate esterne a vantaggio di quelle a verde, con tutti gli effetti positivi che ne conseguono a livello di sostenibilità, quali la riduzione dell'effetto serra e dell'assorbimento anzichè dello scorrimento superficiale delle acque meteoriche. Secondo il calcolo con il software PHPP, Pacchetto di Progettazione Passivhaus, da utilizzarsi per la certificazione di un edificio secondo questo protocollo, è previsto che l'hotel consumerà appena 13 kWh/mq per il riscaldamento, che corrispondono circa a 680 euro annui, mentre per il raffrescamento saranno sufficienti 11 kWh/mq, pari a circa 500 euro annui. Per dare enfasi e sottolineare l'importanza della presenza in Italia di un modello così esemplare di struttura ricettiva alla cerimonia di consegna della certificazione Passivhaus erano presenti i rappresentanti dell'Istituto Zephir - Passivhaus Italia, affiliati e rappresentanti italiani del Passivhaus Institut di Darmstadt e, non a caso, anche il fondatore e direttore del Passivhaus Institut, il Prof. Dr. Wolfgang Feist, che si è complimentato con i committenti, i progettisti, l'impresa di costruzione, le autorità locali presenti e tutti coloro che hanno contribuito a perseguire questo importante risultato.