Edificio per abitazioni in cooperativa

Progetto architettonico: Massimo e Gabriella Carmassi
Collaboratori: D. Mount e B. Watt
Progetto grafico e CAD: C. Evans
Strutture prefabbricate in c.a.: Toscana Soltravi, Putignano
Impianti: Studio tecnico associato Barsotti-Mugnai (impianto elettrico), P.I. Davide Picchi (impianto idraulico)
Imprese costruttrici: Costruzioni Bianchi Sergio (Pontedera), Tommasini Costruzioni Edili e Stradali (Pontedera) Nazione: Italia
Località: Pontedera (Pi)
Datazione del progetto 1994'96 Datazione realizzazione: 1996'98
Murature: mattoni a vista
Tamponature: forati intonacati
Coperture: sottili pannelli ondulati di alluminio
mq lotto: mq 9708
mq superficie complessiva: mq 1432
mc complessivi: mc 20.621

L'edificio per abitazioni in cooperativa sorge a conclusione dell'asse principale ovest-est della città di Pontedera, così come stabilito dal piano di lottizzazione comunale. L'opera è il frutto di due successive elaborazioni progettuali. La prima soluzione prevedeva un numero minore di alloggi per ogni piano e la realizzazione di un livello interrato per i garage. Il prospetto ovest, verso la città, era denotato da una maggiore complessità, con un paramento in mattoni solcato da gole verticali scanalate a 45° e contrappuntato da una serie di colonne isolate a tutta altezza, in acciaio, a sostegno dei terrazzi ricavati entro il profilo dell'edificio. Per il fronte opposto, invece, era prevista una sequenza di strette aperture leggermente strombate verso l'esterno, estese al piano di campagna sino alla linea di gronda. L'asse di mezzeria era segnato da un portale alla scala dell'edificio, in corrispondenza del percorso pedonale che lo attraversava, con i passaggi aerei tra i due bracci. Determinata essenzialmente dalla necessità di contenere i costi, la revisione del progetto portò, innanzitutto, a realizzare i garage al piano terra e ad aumentare il numero di abitazioni per piano. Per quanto riguarda queste ultime, l'edificio attuale è costituito da otto alloggi da tre camere di 91 mq più 18 mq del terrazzo ed otto da due camere di 78 mq più 15 mq del terrazzo, sedici alloggi da due camere di 75 mq più 11 mq del terrazzo e sedici da due camere di 65 mq più 8 mq del terrazzo. La curvatura dell'edificio subisce una riduzione e il disegno del fronte ovest viene semplificato, sostituendo, tra l'altro, le colonne metalliche con pilastri rettangolari in mattoni. Il fronte est è caratterizzato dalla sequenza continua dei tagli verticali, stemperata dall'inserimento, ogni due campate, dei portali d'accesso ai garage. Realizzato con una struttura a telaio in elementi prefabbricati di cemento armato, l'edificio è tamponato esternamente con mattoni a faccia a vista e internamente con forati intonacati; un intercapedine tra le due pareti e uno strato di pannelli isolanti concorrono, insieme ad altri accorgimenti, all'eliminazione dei ponti termici e alla riduzione della trasmissione dei rumori. La copertura, leggermente curva, è costituita da sottili pannelli ondulati in alluminio, appoggiati a centine di ferro fissate al solaio; l'aggetto conferito a quest'ultimo definisce, sia visivamente che funzionalmente, la cornice di protezione dell'edificio. Gli alloggi usufruiscono di un doppio affaccio - triplo in corrispondenza delle testate - e di almeno due terrazzi. Scavati all'interno della volumetria e schermati da pilastri, i terrazzi proteggono gli ambienti affacciati su di essi da una diretta esposizione al sole e alla pioggia, costituendo al contempo uno spazio all'aperto ampiamente vivibile. Sempre a causa del contenimento dei costi si è assistito alla mancata realizzazione di scuri in compensato marino, in luogo dei consueti avvolgibili, o dei previsti infissi/parete in legno e vetro (verso i terrazzi) e in ferro e vetro a separare la cucina dagli ambienti di soggiorno. L'intera costruzione si propone come una sorta di monumentale fondale su cui si infrange l'anonima edilizia della periferia cittadina.

Tratto da "Casabella" pagg.90-95, n. 672, 1999