testo a cura di Davide Cattaneo

EDIFICIO RESIDENZIALE A TREVISO
testo a cura di Davide Cattaneo

Luogo: Treviso
Committente: Immobiliare Castelli
Progettisti: made associati (architetto Adriano Marangon, architetto Michela De Poli)
Collaboratori: Arch. Massimo Romeo
Progettazione strutturale: Ing. Marco Maschio
Direzione Lavori: Arch. Adriano Marangon
Impresa di costruzione: Immobiliare Castelli
Tempi progetto: Inizio giugno 2004
Tempi di realizzazione:
Inizio lavori: settembre 2005
Fine lavori: settembre 2006
Superficie abitabile complessiva: 405 mq
Volume complessivo: 1174 mc
Superficie del lotto: 783 mq
Costo complessivo: 420.000 euro
Foto: Adriano Marangon

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

Il contesto

L'intervento prevede la realizzazione di un piccolo edificio residenziale composto da sei unità abitative, collocato nelle immediate vicinanze della città di Treviso, in una zona in cui il limite città-campagna non presenta confini ben definiti; un territorio dall'identità non acora espressa, nel quale convivono destinazioni diverse (il piccolo campo ancora coltivato, la villetta isolata, il centro commerciale, il polo scientifico). Il lotto interessato dal progetto si inserisce in particolare tra edifici residenziali monofamiliari di medio piccolo taglio e un appezzamento agricolo.
La composizione del nuovo edificio vuole sfruttare gli elementi di qualità e le caratteristiche del sito e in particolare di un paesaggio agrario ancora presente, proteggendosi visivamente da un tessuto urbano denso, intrusivo e dando comunque risposta alle esigenze di massimo utilizzo degli spazi imposto dalla committenza (committenza immobiliare privata).
I progettisti, lo studio made associati, hanno optato per una soluzione che prevede la realizzazione di un blocco compatto capace di dialogare e di confrontarsi con l'intorno ove sia necessario e di generare nel contempo misurate occasioni speciali nei suoi spazi interni. La contenuta dimensione del lotto unita al rispetto delle distanze dai confini e alla collocazione dell'accesso hanno determinato il sedime sul quale edifcare il nuovo volume.

L'edificio

La pulizia e l'ortogonalità delle linee definiscono le superfici e i volumi che compongono l'edificio, sia nella definizione generale dell'involucro, sia degli elementi che lo compongono.
Il volume si apre verso l'esterno nella direzione dello spazio aperto ed esteso del terreno agricolo (in realtà ancora preziosamente chiuso da elementi vegetali arboreo-arbustivi) con punti di vista e scorci prospettici sempre diversi che contraddistinguono la facciata sud.
Il fronte nord è invece completamente cieco, segnato unicamente da una grande fessura che contiene due spazi terrazza. Uno scavo programmato costruisce in alcune zone, piccoli interni luminosi in cui la luce viene catturata ed esaltata da superfici bianche. Questa operazione di sottrazione è evidenziata dal trattamento delle superfici: rivestimento esterno scuro, volumi di taglio chiari.
Il limite di separazione verso sud è costituito da una successione di setti murari di diverse altezze: muro alto in continuità con l'edificio; muro limite del giardino privato; muro che segna l'accesso al parcheggio interrato; muro verde di confine con la campagna.
Le variazioni cromatiche dei setti, rispetto alla tonalità generale dell'intero edifico, evidenziano il ruolo di piano e superficie e non di massa/volume. Più in generale, aggetti, tagli e setti murari si alternano in un gioco prezioso di pieni e vuoti, luci ed ombre che permette ad una immagine complessiva apparentemente statica e imponente di offrire sensazioni dinamiche e inusuali letture dell'involucro.
La copertura dell'edificio è a falde. La leggera inclinazione diventa strumento di mediazione tra l'attenzione alla tipologia di copertura del luogo e la ricerca di un linguaggio espressivo contemporaneo legato ad una pulizia delle linee di facciata che caratterizza tutti gli elementi della composizione.
Tra gli appartamenti non vi è introspezione. Le due unità abitative presenti su ogni livello sono distribuite dal corpo scala centrale, e sono state organizzate secondo lo stesso elementare sviluppo planimetrico: le zone giorno sono disposte a sud, mentre le zone notte a nord (la differenza è determinata dalla presenza di una stanza da letto in più in uno degli appartamenti). Un'apertura verticale segna l'ingresso all'edificio dando luce alle prime rampe del corpo scala.
Al piano terra si trovano piccoli giardini privati, spazi di tranquillità all'aria aperta delimitati da setti murarie che consentono una tutela assoluta della privacy.
Una rampa di accesso porta ai garage del piano interrato.