europarlamento24 – Una proposta di Confindustria Finco valida anche per superare l'empasse della messa in mora del nostro Paese da parte dell'Europa.

Rendere più efficienti il maggior numero di edifici esistenti sfruttandone l'intero potenziale di risparmio energetico.

È l'obiettivo che l'Enea e Confindustria Finco fanno e che suona ancora più urgente in seguito alle sollecitazione rivolte al nostro Paese da parte dell'Ue inerenti la mancata adozione integrale della legislazione europea sul rendimento energetico degli edifici.

Tra le sollecitazioni che Finco e gli operatori fanno c'è la stabilizzazione del bonus 55%. Gli operatori del settore edilizio, infatti propongono un'evoluzione del 55%: un nuovo meccanismo denominato "55% Plus" che, sulla base di un risparmio energetico conseguibile certificato, consenta l'accesso a prestiti agevolati, i cosiddetti Ecoprestiti, fino ad un tetto individuale e condominiale stabilito, in abbinamento a forme di incentivazione già consolidate, come appunto il 55% per le somme rimanenti.

Per Sergio Fabio Brivio, Consigliere per la Sostenibilità e l'Innovazione di Confindustria Finco, c'è convergenza tra le posizioni degli stakeholder e quella delle istituzioni. Riguardo al finanziamento delle opere per l'efficienza energetica, si lancia anche una provocazione: usare i fondi stanziati per le centrali nucleari indirizzandoli diversamente dopo l'esito del referendum di giugno. Tanto più che la filiera dell'efficienza energetica è completamente nazionale e può avere un alto impatto sullo sviluppo occupazionale. Per Brivio da più di un biennio si sostiene che la parola "infrastrutture" in Italia va declinata anche come manutenzione, non ultimo energetica: così si fanno lavorare migliaia di imprese.