Di tutto si può dire tranne che Barcellona sia una città immobile. Tra le metropoli che hanno sofferto le conseguenze della delocalizzazione delle attività produttive, si è distinta per aver saputo rispondere con trasformazioni urbane tempestive e strategie specifiche. Come nel quartiere del Poblenou, dove gli spazi abbandonati dalle industrie sono stati occupati da nuove attività economiche all’interno di un progetto di riqualificazione promosso dal Comune soprannominato Bcn 22@, che prevede l’insediamento di 3,5 milioni di metri quadrati di attività neo-terziarie su terreni industriali inattivi. Uno dei punti focali di questo ambizioso progetto è la Plaça de les Glòries, a cui si vuole restituire quella centralità prevista in origine dal Piano Cerdà.

(Photo by Rafael Vargas)

L’ultimo grande progetto urbanistico cittadino è ancora in progress, dopo che nel 2015 è stato smantellato l’anello stradale soprelevato realizzato per le Olimpiadi del 1992. Lo spazio lasciato vuoto sarà occupato, oltre che dalla risistemazione della viabilità, da un grande parco di 12 ettari, nuovi edifici residenziali e uffici, e prevedrà la riorganizzazione del sistema ferroviario e su gomma con l’interramento di una porzione di Gran Via e di Diagonal.

(Photo by Rafael Vargas)

Nelle immediate vicinanze della piazza fanno già parte del paesaggio urbano alcuni edifici emblematici sorti nelle ultime decadi: dal Teatre Nacional de Catalunya all’Auditorium, dalla Torre Agbar al Museo del Design, tutti firmati da architetti di fama internazionale. L’ultima tessera del puzzle in ordine di tempo è il Mercat dels Encants Nous, la struttura che ha dato forma e riparo all’antico mercato delle pulci barcellonese, prima ubicato su un’area all’aperto poco distante, dall’altra parte della Diagonal. Se le origini del mercato risalgono al lontano XIV secolo, è solo dal 1929 che occupava stabilmente i circa 17.000 metri quadrati concessi su base temporanea dal comune, sconfinando poi negli anni nelle strade limitrofe. Non è stato facile per la pubblica amministrazione venire a patti con i commercianti, che si sono sempre opposti a ogni tentativo di dislocare il mercato in un’altra parte della città. La soluzione è stata quella di concedere agli Encants un terreno più contenuto dall’altra parte della piazza de Les Glòries per poi indire un concorso pubblico.

(Photo by Rafael Vargas)

Ne è risultato vincitore il progetto dello studio b720 Arquitectos, diretto da Fermín Vázquez, che ha saputo dare risposta alle molteplici e complesse richieste del bando, tra cui quella di preservare lo spirito di un’istituzione popolare radicata nella memoria collettiva cittadina e, allo stesso tempo, contribuire alla ridefinizione della nuova piazza de Les Glòries. La sua realizzazione ha comportato il confronto costante con la committenza e con i commercianti.
Il terreno destinato al nuovo mercato si trova giusto a lato del Museo del Design e occupa una superficie di 8.000 metri quadrati; uno spazio ridotto per un programma commerciale che ne prevedeva più del doppio. Fondamentale, tanto per i progettisti quanto per i commercianti, evitare di trasformare questo luogo nell’ennesimo centro commerciale, mantenendone il carattere “aperto” del mercato. Per questo motivo, i tre livelli fuori terra che lo compongono non hanno nulla a che vedere con un “edificio tradizionale”, ma sono realizzati su una superficie studiata per dar vita a un percorso continuo, con rampe di collegamento e quote di calpestio leggermente inclinate.

(Photo by Rafael Vargas)

L’architetto Fermín Vàzquez ha così descritto l’intervento: “Abbiamo progettato una sorta di percorso continuo, con una leggera pendenza punteggiata da gabbiotti modulari che sale a forma di spirale e, per due volte, abbraccia la piazza dedicata alle aste della quota inferiore, il cuore del nuovo mercato”.
I gabbiotti dedicati all’esposizione della merce offrono ai commercianti uno spazio funzionale: realizzati in lamiera metallica di colore neutro e disposti secondo una geometria regolare, lasciano tutto il protagonismo alla caotica varietà di generi esposti. Due sono le quote interrate, la prima funzionale alla logistica del mercato, la seconda ospita un parcheggio pubblico.

(Photo by Rafael Vargas)

L’aspetto che più caratterizza la struttura del Mercat e che non passa inosservato nello skyline della piazza è certamente la pensilina metallica triangolare di 8.000 metri quadrati di superficie che funge da copertura, che è stata anche una delle principali sfide da risolvere in fase di progetto: proteggere i commercianti dalle intemperie senza cadere nella tipologia del centro commerciale chiuso. I progettisti hanno studiato un’ariosa copertura metallica sospesa a 25 metri di altezza, con la superficie inferiore brillante che, oltre ad alleggerirla visivamente, riflette le immagini sottostanti, moltiplicandole, secondo una geometria frammentata di piani triangolari inclinati. Una sorta di caleidoscopio che riflette le immagini dell’interno del mercato verso l’esterno e viceversa. Gli elementi che compongono il controsoffitto, studiati ad hoc per il progetto, sono pannelli di alluminio “a nido d’ape” con una lamina inferiore di acciaio inox colorato con finitura a specchio.
Il risultato è una struttura ibrida, permeabile, abbastanza imponente da offrire una quinta urbana alla piazza, ma anche abbastanza trasparente e leggera da trasmettere la sensazione di un mercato all’aperto in continuità con lo spazio pubblico circostante. Con una presenza di 150.000 visitatori settimanali, quasi il doppio di quelli previsti, il nuovo mercato si è trasformato nell’ennesima attrazione per i turisti in visita in città, anche se i commercianti si lamentano che sono pochi quelli che acquistano. Senza dubbio il pubblico del mercato, oltre a crescere, si è diversificato e non è più lo stesso rispetto al passato, quello che preferiva lo spirito “callejero” di un tempo.