Ambiente – L'esperienza altoatesina nell'edilizia sostenibile con nuovi edifici a basso consumo energetico

Il progetto Enertour si propone di diffondere in Italia l'esperienza maturata dall'Alto Adige nell'utilizzo delle energie rinnovabili, nel risparmio energetico e nell'adozione di tecnologie e impianti per la protezione dell'ambiente.
Il progetto è promosso da TIS innovation park, parco dell'innovazione e della tecnologia di Bolzano, un punto di riferimento per la cooperazione tra piccole e medie imprese, università e centri di ricerca nazionali e internazionali. L'obiettivo principale del TIS è favorire lo sviluppo economico del territorio.

Il servizio enertour organizza visite guidate a edifici con basso consumo energetico e impianti che utilizzano energia rinnovabile. Un esempio recente è dato da tre progetti a Bolzano: la nuova Camera di commercio della provincia di Bolzano (certificata CasaClima A), l'edificio plurifamiliare “Casa P” (CasaClima A), e il palazzo Kofler (CasaClima B).

Un impianto geotermico per la Camera di commercio
Per il nuovo edificio della Camera di commercio, si è voluto realizzare un organismo funzionale e rappresentativo dell'unità ecocompattibile, in termini di risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili. Il carico di base del consumo energetico per riscaldamento e raffrescamento, viene coperto da un impianto geotermico, che scambia calore con il terreno circostante attraverso i micropali di protezione dello scavo, per riscaldare gli ambienti durante il periodo invernale e rinfrescare d'estate, con un impianto a bassa temperatura a controsoffitto radiante metallico.

Il carico di punta del riscaldamento viene coperto con una caldaia a condensazione alimentata a gas metano, che lavora sempre con elevate efficienze viste le basse temperature di sistema. Il carico di punta in fase di raffrescamento estivo, invece, è assicurato da tradizionali chiller raffreddati ad aria, dove l'utilizzo di più macchine di piccola taglia permette di ottimizzare la parzializzazione del carico. Tutto l'involucro presenta delle buone proprieta di coibentazione termica; la facciata permette di massimizzare d'inverno gli apporti solari passivi attraverso ombreggiamenti aperti, e di contenere i carichi solari d'estate con ombreggiamenti chiusi, evitando quindi il surriscaldamento. L'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, dal geotermico al fotovoltaico, ha consentito di ottenere dall'Agenzia CasaClima la certificazione in Classe A (< 30 kW/m2a). La casa ecocompatibile
Nel progetto dell'architetto Hans Wolfgang Pilleer, l'edificio plurifamiliare “Casa P” doveva inserirsi in modo armonico in un contesto urbano consolidato. La scelta di una costruzione a pianta semicircolare consente di confrontarsi con il fronte stradale, generando una decentrazione dei punti di vista nella zona dell'incrocio, che forma un angolo acuto. L'edificio presenta un volume semicilindrico. La struttura dell'edificio è in cemento armato con solai in calcestruzzo; l'involucro è costituito da una parete di laterizio forato ad alta prestazione con isolamento termico nell'intercapedine. Gli infissi sono in legno di larice, l'impianto radiante è misto tra pavimento e soffitto, la ventilazione viene controllata attraverso un impianto centralizzato. La scelta accurata dei materiali e dei loro spessori, le chiusure esterne e un'areazione controllata: l'edificio ha ottenuto così la classificazione CasaClima A.

Riqualificazione energetica di palazzo Kofler
Per quanto riguarda palazzo Kofler, eretto nel 1748, desiderio della committenza era la ristrutturazione energetica dell'edificio esistente, tutelato come bene architettonico. Il consumo di energia originario ammontava a circa 505 kWh/m2a; dopo la ristrutturazione l'edificio ha ridotto notevolmente il suo consumo, tanto da rientrare in classe energetica CasaClima B. La parte soggetta a riqualificazione energetica è l'ala ovest. Le pareti sono in pietra con uno spessore che varia da 55 a 65 cm. L'intonaco interno ed esterno è in calce. Le analisi fatte in loco hanno mostrato che le fondazioni delle pareti arrivano fino a 60 cm dal piano di calpestio. La facciata ovest, che si apre sul parco interno, è stata oggetto di un intervento di coibentazione a cappotto; le altre facciate sottoposte a vincolo artistico possono essere isolate termicamente solo dall'interno, sacrificando necessariamente parte della superficie disponibile.