©Thomas Mayer

Il Keizersgracht è il canale centrale fra i tre principali canali della città vecchia di Amsterdam. Al numero civico 401 si trova una residenza risalente al 1665 circa. Il suo costruttore, Isaac Focquier, un commerciante francese, fece inserire nella sua facciata classicista un pannello con l’immagine del suo porto d’origine: Marsiglia. Il pannello è ancora oggi conservato e dà alla costruzione il nome di “Huis Marseille”. Nel 1999 l’edificio è stato acquistato dalla Fondazione de Pont e da allora ospita il primo Museo della Fotografia di Amsterdam. L’esposizione e la collezione sono focalizzate sulla fotografia contemporanea internazionale dei Paesi Bassi, del Sud Africa e del Giappone.
Recentemente lo storico istituto è stato ampliato all’edificio adiacente. Nel rispetto delle esigenze della conservazione dei beni architettonici, è stato creato un collegamento tra le due costruzioni. L’highlight dei lavori di ristrutturazione è stata l’esposizione di un’elaborata decorazione rossa scarlatta in stile Luigi XIV. Inoltre sul soffitto di una sala è stato appeso un dipinto di Jacob de Wit, ottenuto in prestito permanente dalla Società Archeologica Reale. Insieme alla fotografia contemporanea si ha così un equilibrato nesso tra passato e presente.

Già alcuni anni prima dell’ampliamento la fondazione ha rinnovato l’impianto di illuminazione dell’area espositiva in collaborazione con Erco. Oltre ai vantaggi dal punto di vista energetico e della conservazione degli oggetti in esposizione, a convincere la committenza a rinnovare l’impianto con tecnologia LED è stata una riproduzione “uno a uno” dell’illuminotecnica esistente. Con l’ampliamento si trattava di trasferire ai nuovi spazi non solo il concept espositivo, ma anche un coerente progetto illuminotecnico. La gamma di versioni degli apparecchi a LED di Erco ha consentito di offrire una famiglia di apparecchi che per tonalità di luce e caratteristiche di distribuzione non si distingueva dagli apparecchi esistenti.

Il design degli apparecchi passa in secondo piano rispetto all’architettura, lasciando agli ambienti la loro naturalezza. Ciò diventa particolarmente evidente nella nuova esposizione delle stanze in stile Luigi XIV o nella Sala Giardino, con il dipinto a soffitto di Jacob de Wit. Nella loro modularità le famiglie di faretti Logotec, Light Board e Pollux qui utilizzate sono degli strumenti di illuminazione perfetti per mettere in scena i diversi formati delle foto e le altezze variabili degli ambienti. Per un’illuminazione uniforme delle fotografie l’illuminotecnica offre la massima precisione sia con i soffitti alti delle sale rappresentative che negli ambienti bassi dei piani sotterranei e nelle aree una volta abitate. Grazie ai sistemi di binari elettrificati è possibile reagire alle complesse situazioni determinate dall’afflusso di luce diurna. Le lenti Spherolit intercambiabili consentono di allestire le esposizioni che si succedono utilizzando gli stessi strumenti di illuminazione.