L'architetto milanese Luigi Caccia Dominioni, recentemente scomparso all'età di 103 anni, ha rappresentato per la Milano del dopoguerra un punto di riferimento architettonico importante. Per Lualdi, in particolare, produttrice di porte, boiserie e sistemi di arredamento, ha delineato una svolta focale per il processo di industrializzazione che ha visto l'azienda trasformarsi da falegnameria a marchio internazionale a partire dagli anni '60 del secolo scorso. Non è quindi un caso che Lualdi abbia voluto consacrare la figura di Caccia Dominioni con un omaggio alla sua produzione architettonica, sostenendo la mostra/installazione ideata da Cino Zucchi in occasione della Biennale Architettura 2018, appena inaugurata a Venezia.

La storia ci racconta come l'architetto Caccia Dominioni abbia scelto Lualdi per la realizzazione del suo progetto Casa Pirelli, abitazione privata costruita nei pressi della Chiesa di San Simpliciano a Milano. Una "casa lombarda" dall'aspetto sobrio e compatto, dove i caratteri figurativi della tradizione costruttiva locale vengono rielaborati in chiave moderna e, soprattutto, dove viene scelta la capacità di Lualdi di personalizzare i propri prodotti per la realizzazione degli infissi e dei sistemi di arredamento. Casa Pirelli, ancora oggi una delle architetture emblematiche di Caccia Dominioni, ha rappresentato all'epoca l'avvio di una stretta collaborazione con l'azienda di Marcallo con Casone che con l'urbanista milanese ha anche lavorato, nel 1962 e poi nel 1982, a due modelli di porta, LCD e Super, che tutt'oggi rappresentano i modelli più iconici della sua produzione.
L'occasione non poteva essere quindi più gradita della mostra/installazione “Everyday wonders/Meraviglie quotidiane - CZ reads LCD/CZ legge LCD” per celebrare un'amicizia durata fino alla scomparsa dell'architetto, ma che tutt'ora resta nella storia e nella memoria dei suoi protagonisti. E nessuno meglio di Cino Zucchi, che conobbe personalmente Caccia Dominioni, avrebbe potuto rendere omaggio all'architettura del Maestro e reintepretare il suo lavoro in chiave personale.

La mostra/installazione allestita in Biennale fino a Novembre si concentra sul complesso edilizio progettato da Luigi Caccia Dominioni in Corso Italia, a Milano (1957-64), e illustra il preciso e al contempo eccentrico “innesto urbano” della via, passando progressivamente dalla scala della città a quella del materiale e del dettaglio. Una cupola ellittica progettata per l’occasione è sezionata da piani verticali che la intersecano generando archi ribassati e penetrata da lame verticali che determinano gli ingressi agli spazi interni. Lo stucco “Rosso pompeiano” che riveste i muri interni è lo sfondo per una serie di disegni originali, plastici interpretativi a diverse scale, e un reportage fotografico di Cino Zucchi - la cui vita professionale e professionale ha più volte incrociato il cammino con quella di Caccia -, accompagnando il visitatore attraverso una narrazione spaziale che enfatizza la ricchezza e la qualità della vita urbana.