testo a cura di Davide Cattaneo

FACOLTA' DI SCIENZE UMANISTICHE UNIVERSITA' LA SAPIENZA
testo a cura di Davide Cattaneo

Luogo: Roma
Committente: Edilgiove 2000
srl
Progetto architettonico: spsk+
Progetto
esecutivo:
spsk+ coordinamento arch. M. Giannini
Direzione
lavori:
Ing. S. Ruggeri
Progetto strutture: Prof.
Ing. F.Sylos Labini
Progetto impianti: Ing.
S.Senni
Coordinamento della Sicurezza: ing. M.
Bartaletti
Impresa di costruzione: SAC - Società Appalti e
Costruzioni S.p.A.
Tempi di progetto:
2005-2006
Tempi di realizzazione:
2006-2008
Superficie costruita: 7.000 mq
Volume
costruito:
17.000 mc
Costi: 19.500.000
Euro
Fotografie:spsk+

Vedi la
SCHEDA ARCHITETTO

Il complesso della ex Vetreria Sciarra è uno dei tanti insediamenti
industriali sorti attorno agli anni '20 lungo la via Tiburtina nel quartiere di
San Lorenzo a Roma, come la fabbrica della Birra Whurer, il Pastificio Cerere,
la Fabbrica del Ghiaccio Pizzamiglio, la Fabbrica Farmaceutica e la Fabbrica del
legno. Sono collocati all'interno di un tessuto urbano denso, prevalentemente
residenziale, dove le corti degli edifici vengono ad assumere la caratteristica
di spazio di relazione intenso, sia visivo sia spaziale e concretamente il ruolo
di legare insieme parti differenti.
L'edificio della Vetreria Sciarra,
incluso in un angolo tra via dei Volsci e via dei Reti, realizzato in fasi
successive a partire dal 1926 e dismesso alla fine degli anni '80, sviluppa su
una superficie totale di circa 7.000 mq.
In seguito a un intervento di
recupero ospita da quest'anno una delle sedi della Facoltà di Scienze
Umanistiche dell'Università di Roma "La Sapienza". In particolare nella nuova
sede sono state trasferite alcune sezioni di ricerca di quattro dipartimenti:
scienze storiche archeologiche e antropologiche dell'antichità; storia
dell'arte; studi filologici, linguistici e letterari; storia moderna e
contemporanea. L'attività di recupero, realizzata grazie all'utilizzo di fondi
ministeriali per un valore di circa 19.500.000 euro, coniuga rispetto dello
stile architettonico originario delle facciate con soluzioni di grande modernità
e funzionalità per gli ambienti interni.
Il progetto è il risultato di una
mediazione tra le indicazioni funzionali e dimensionali della committenza per
l'insediamento di una nuova sede universitaria e le richieste degli abitanti di
avere spazi di relazione semi-pubblici, non volendo modificare le visuali
interne al lotto. Il coinvolgimento delle rappresentanze dei cittadini è stato
una costante di tutte le fasi dell'attività progettuale.
Il nuovo complesso
conserva e recupera i due fronti principali integrandoli con un nuovo volume,
mentre lo spazio interno assume una nuova configurazione determinata dal
confronto dialettico con il tessuto storico del quartiere. Le volumetrie vengono
rimodulate in una composizione di volumi che integrano e si giustappongono alla
vecchia vetreria, organizzata attorno a uno spazio esterno articolato su più
livelli.
La complessità di questo intervento risiede nel cercare luce ed aria
all'interno del lotto non potendo trovare aperture sui confini del lotto. La
rimodulazione dei volumi del complesso ha portato alla creazione di un sistema
di corti interne tale da garantire affacci qualificati e le condizioni di
comfort necessarie alla fruizione ottimale degli spazi esterni.
Ne risulta
un effetto molto particolare di dialogo tra l'esterno e l'interno del complesso,
il primo rimodulato nel partito architettonico originale, il secondo lavorato
come un unico elemento fluido traslucido, che riesce a garantire apertura e
privacy a tutti gli spazi interni ed esterni.
Ad un sistema di facciata in
vetro doppio serigrafato è affidata questa funzione di massima permeabilità per
ottenere una superficie trasparente continua modulata unicamente dai serramenti
delle parti apribili e non. In questo senso sono state impiegate differenti
tipologie di serramenti; sono presenti aperture a sporgere o ad anta che si
alternano a numerose soluzioni fuori misura. I toni chiari del travertino
impiegato per la pavimentazione della corte interna si illuminano grazie ai
riflessi copiosi di lece e agli accenti particolari generati dalle superfici
vetrate e dai serramenti metallici.
La distribuzione degli ambienti
all'interno dei volumi è molto attenta a questo privilegiato rapporto
interno-esterno a tutti livelli. Al piano terra l'impianto planimetrico
comprende tutti gli spazi di accoglienza dell'Università; l'ampio foyer è
direttamente connesso con la corte interna così come le tre aule presenti a
questo livello. Completano questo livello la sala conferenze e alcuni locali da
destinare ad attività didattiche o di laboratorio. Al primo livello avviene una
ripetizione pressochè speculare al piano terra della distribuzione delle aule
mentre al secondo e al terzo piano gli spazi per la didattica si alternano agli
uffici amministrativi.
L'esigenza di spazi all'aperto per la socialità e
l'incontro viene soddisfatta dalle coperture praticabili direttamente connesse
all'interno dei volumi.
La pavimentazione degli spazi interni è in grès
porcellanato ad eccezione della sale conferenze nella quale è stato posato
parquet industriale.
È stato realizzato anche un parcheggio a raso
pertinenziale di 2700 mq in largo Passamonti.