europarlamento24 – Il Parlamento europeo ha sostenuto nuove misure per incoraggiare i lobbisti a firmare il registro per la trasparenza dell'Ue, che non è ancora obbligatorio.

Il Parlamento europeo ha approvato le misure tese a incoraggiare i lobbisti che lavorano con le istituzioni europee a firmare il registro pubblico per la trasparenza dell'Ue, istituito congiuntamente alla Commissione nel 2011. I deputati hanno chiesto ancora di rendere il registro obbligatorio e hanno approvato nuove disposizioni per spingere i gruppi di interesse a creare legami più chiari con l'Ue. Per Roberto Gualtieri, relatore del testo approvato con 646 voti a favore, 7 contro e 14 astensioni, serve «evitare che la forza di pochi prevalga sugli interessi di molti: l'attività dei gruppi d'interesse deve essere trasparente e seguire norme rigorose». Le modifiche odierne allo status quo, sempre per Gualtieri, costituiscono un passo in avanti, anche se parziale. Il Parlamento europeo, infatti, è sempre stato dell'idea di istituire un registro obbligatorio e ha chiesto alla Commissione europea di presentare una proposta in tal senso entro il 2016. Si stima che a oggi il 75% di tutte le importanti organizzazioni collegate alle imprese e circa il 60% delle Ong che operano a Bruxelles abbiano firmato il registro.

Per spingere i lobbisti a firmare il registro servono incentivi: i funzionari del Parlamento e i deputati, quando sono avvicinati da una società di lobby non registrata, devono spronarla a registrarsi prima di incontrare il suo rappresentante; va limitato l'accesso ai locali del Parlamento alle organizzazioni e alle persone non registrate; va facilitata l'autorizzazione per l'organizzazione di eventi congiunti presso i locali del Parlamento per i lobbisti registrati; va facilitata la trasmissione di informazioni, anche attraverso specifiche mailing list, per i lobbisti registrati; va consentito ai lobbisti registrati di partecipare in qualità di oratori alle audizioni; va limitato il patrocinio del Parlamento agli eventi dei lobbisti registrati.
Queste misure saranno adottate internamente al Parlamento europeo. Strasburgo ha chiesto alla Commissione europea di adottarle. Ha anche chiesto una definizione più dettagliata di "comportamento scorretto" come definito nel Codice di condotta allegato al Registro e una piena divulgazione dell'identità di tutti i clienti rappresentati da ogni organizzazione registrata.