FestSpielHaus  
Località: Franz Schubert-Platz 2, St. Pölten - Niederösterreich (Austria Inferiore)
Committente: NÖ Kulturszene Betriebsges
Progettista: Klaus Kada
Collaboratori: Märzendorfer, Matzer, Rous, Nakonig, Altenbacher, Szammer, Forsthofer, Wimmer, Moritz, Clerici, Schatz, Schwarzmann, Fr. Schmidt, Gattermayer, Kianek
Impresa costruttrice: NÖ HYPO LEASING - DECUS
Datazione concorso: 1989 per la nuova sede del governo regionale dell'Austria inferiore;
Datazione realizzazione: 1994 - 1997
Area: 14.180 mq
Volume: 91.600 mc
Costo: 33,2 milioni di Euro
Destinazione d'uso attuale: Sala per concerti

St. Pölten, centro culturale e scolastico di grande importanza economica e culturale situato ad una sessantina di chilometri a ovest di Vienna, viene proclamato nel 1986 nuova capitale dell'Austria Inferiore, un vastissimo Land federale sempre amministrato da Vienna dopo la caduta della monarchia austroungarica.
Il nuovo Festspielhaus è eretto sulla riva del Traisen           e rappresenta il cardine di un nuovo distretto culturale che connette il quartiere degli uffici governativi di St. Pölten con il centro barocco e ottocentesco di questa cittadina di circa cinquantamila abitanti in pieno sviluppo.
Originariamente il progetto di Klaus Kada era orientato diversamente e voleva essere il punto d'arrivo e il punto d'incontro serale di un nuovo 'Landhausboulevard', quasi baricentro del nuovo sistema stradale. Per adattarsi al progetto di Hans Hollein il progetto è però stato ruotato di novanta gradi e avvicinato al margine occidentale del complesso dove funziona ora da elemento di collegamento tra frammenti di città vecchi e nuovi.
Esternamente si presenta come un parallelepipedo semplice ma allo stesso tempo articolato, interrotto dal corpo voluminoso della sala principale. La forma esterna della grande sala è il risultato di un lungo studio effettuato con l'ausilio di modelli sempre più precisi e di ricerche al computer sulle curve di inviluppo interne acustiche e ottiche. Questo volume pare ergesi 'libero nella luce' poiché su tre lati scale di sicurezza, ambienti di servizio e passaggi lo isolano dal contesto. Anche i volumi architettonici disposti attorno alla sala sono caratterizzati da trasparenza e luminosità. Sul fronte nord, rivolto verso la città, sopra la parete vetrata del bar e del ristorante, si erge su sottili pilastri, la Kammersaal, rivestita di scaglie di vetro blu. Il piazzale d'ingresso è leggermente in pendenza e si trasforma all'interno del costruito nel pavimento del foyer, al quale si può accedere anche direttamente dal parcheggio sotterraneo utilizzando una scala mobile.
Il Festspielhaus è in primo luogo una sala per concerti, la cui conformazione consente di ospitare anche opere, balletti, musical, spettacoli di prosa. Il complesso è dotato, oltre che della sala principale, di due palcoscenici laterali, retroscena, palco per le prove, una sala per balletti e una piccola sala per musica da sala.
La grande sala luminosa galleggia entro la struttura aperta degli spazi di passaggio del foyer e dell'anello periferico degli altri corpi.
L'enorme involucro vitreo, luminescente, che riveste la sala principale, si propone, sia all'esterno che all'interno dell'edificio, come fulcro visivo attorno al quale sono dislocate, come cellule indipendenti, tutte le altre funzioni e gli spazi di collegamento, rispondendo, in tal modo, all'esigenza di orientamento necessaria per uno spazio pubblico.
Il guscio di cemento a doppia curvatura della sala principale è reso leggero e fluttuante dal punto di vista visivo grazie al rivestimento, formato da una membrana di vetro smaltato retroilluminato. Il dimensionamento della struttura sottostante è stato realizzato con l'intervento del laser, mentre il taglio delle lastre di vetro, tutte piane, è stato gestito attraverso l'uso del Cad. Gli elementi di vetro sono appesi ad un reticolo di funi ancorato alle linee di gronda e fermato in punti precisi contro la parete in cemento grazie ad una serie di elementi in compressione. Lo spazio tra cemento e vetro è occupato da strette scale di servizio e batterie di proiettori, la cui luce viene riflessa dal cemento verniciato di bianco e filtra attraverso i vetri traslucidi creando una luminosità omogenea.
Tutte la altre strutture sono realizzate in cemento, metallo e vetro.
 
'Un'associazione per me ricorrente era quello del tendone da circo, illuminato chiaramente e svettante sulla piazza delle feste, mentre i 'carri di servizio', cioè le zone funzionali, sono fermi intorno ad esso'.
[KADA - 1997]
'Con il Festival di St. Pölten Kada ha messo in evidenza ancora una volta la sua particolare capacità esibita negli ultimi vent'anni in maniera coerente, di trasformare progetti del modernismo classico dando loro una qualità contemporanea. Questo è il suo metodo, variato continuamente a seconda dei differenti incarichi a cui è stato applicato: suddividere il programma in maniera precisa, scomporlo in elementi spaziali tra loro collegati, separare questi ultimi e riconnetterli tramite superfici di collegamento che fanno largo uso del vetro, fornendo trasparenza ed illuminazione interna. A St. Pölten Kada ha trasferito in un'altra dimensione il tema a lui congeniale della trasparenza di programma, struttura, spazio e movimento.'
[KAPFINGER ' 2000]
 
Bibliografia
LIBRI
"Klaus Kada- das Werk", Monografia, Vienna 2000;
"Architekturszene Österreich", Puster - Verlag Monaco 1999;
"Dialogues in Time", Neue Grazer Architektur v. Peter Blundell Jones, Haus der Architektur Graz 1998;
'St. Pölten neu - Das Bild der Landeshauptstadt', Springer Verlag
Wien New York 1997;
'Bauvielfalt in Niederösterreich', NÖ - Landeregierung 1996;
"Architektur in Europa seit 1968", Campus-Verlag 1992;
"Österreichische Architektur im 20.Jahrhundert" di Friedrich Achleitner, Residenzverlag Salisburgo 1983.
RIVISTE
'Bau & immobilien Report', n.12 1999;
'Frame', 4/vol.2, settembre/ottobre 1998;
'Das Bauzentrum', n.7 settembre 1998;
'Transparent', edizione n.5, giugno 1998;
'The Architectural Review', n.1251 maggio 1998;
'Technique & Architecture', n. 437 aprile 1998;
'DBZ - Deutsche Bauzeitschrift', 1 gennaio 1998;
'Architektur und Wohnen', n.3 1998;
 'Baumeister', n.2 1998;
 'Bauwelt' n.45, novembre 1997;
 'Glas, Architektur und Technik', ottobre/novembre n. 5 1997;
'Domus', n.793, maggio 1997;
'Planen, bauen, wohnen', aprile 1997;

Sezione longitudinale Pianta secondo piano Pianta piano terra Guardaroba Sala Haydin
Vista notturna Fronte sud Ingresso lato nord Particolare facciata Vista complessiva