Edilizia e Territorio – Il ministero dell'Ambiente insieme alla Cassa depositi e prestiti e all'Abi destina 600 milioni al rinnovamento in chiave ecologica del patrimonio edilzio. Ecco il vademecum per ottenere i fondi.

È in rampa di lancio il Fondo rotativo per Kyoto, la leva finanziaria con cui il ministero dell'Ambiente insieme a Cassa depositi e presiti e Abi, destinerà 600 milioni di euro allo sviluppo del risparmio energetico e delle energie rinnovabili di piccola taglia. I beneficiari vanno dai consumatori alle piccole e medie imprese, passando per i soggetti pubblici per il riammodernamento in chiave ecologica di scuole, ospedali e più in generale di uffici pubblici. Nel grafico (clicca qui) e nel vademecum da scaricare e conservare (clicca qui) sono illustrate tutte le procedure da seguire per presentare la domanda e ottenere i fondi.

I fondi. La prima tranche del Fondo è di 200 milioni di euro: un decreto che approderà in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo - e di cui "Edilizia e Territorio" ha pubblicato nel numero 7/2012 un vademecum a cura di Cassa depositi e prestiti - sblocca la prima dotazione delle risorse. Un successivo decreto - già firmato dal ministero dell'Ambiente - libererà altri 375 milioni di euro ai quali si aggiungeranno altri 25 milioni tornati sul Fondo Kyoto dopo una prima assegnazione alle Esco. Ma il ministro Corrado Clini, nel corso del lancio ufficiale dell'iniziativa il 16 febbraio, ha tenuto a precisare che i 600 milioni sono disponibili "tutti e da subito".

Gli interventi finanziati. Le misure individuate consistono in interventi su materie concorrenti ed esclusive. Si tratta per la prima fascia di interventi su installazioni di impianti a micro-trigenerazione diffusa (elettricità-calore-freddo); installazione di impianti da fonti rinnovabili e risparmio energetico. Gli interventi per le materie esclusive dello Stato riguardano invece la sostituzione di motori elettrici industriali, la ricerca in tecnologie innovative e il capitolo della gestione forestale sostenibile, oltre che investimenti sui cicli produttivi delle imprese che producono acido adipico e delle imprese agro-forestali. La ripartizione dei plafond su scala regionale premia la misura usi finali: 130 milioni di euro destinati a interventi sugli involucri, infissi, finestre, strutture opache verticali, ma escludendo dalla platea dei beneficiari tutti i soggetti privati. Gli investimenti di questo tipo saranno riservati ai soggetti pubblici, presumibilmente per evitare sovrapposizioni con il bonus del 55 per cento. Rientrano in gioco tutti i beneficiari invece per le misure destinate alla climatizzazione tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione di piccola taglia. Per le rinnovabili ci sono 10 milioni di euro, mentre per la microgenerazione diffusa altri 25 milioni. Ma non è detto che in futuro la ripartizione possa vedere spostate risorse da una voce all'altra. "Dipenderà da come andrà la risposta a questo primo bando" spiegano in Cassa depositi e prestiti, braccio operativo del Fondo, insieme alle banche e alle Regioni. Cinque enti locali hanno deciso di sganciarsi dalla gestione centralizzata e gestire in autonomia le procedure: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte.

Il calendario. In ogni caso sarà fondamentale tenere d'occhio il calendario. Il 16 febbraio è già stata pubblicata sul sito di Cassa depositi e prestiti la sezione dedicata al Fondo ed è stato attivato il numero verde per chiedere informazioni. Le procedure sono tutte a sportello, il che implica l'erogazione dei fondi mano a mano che le domande vengono presentate e approvate, fino a disponibilità. Il 1° marzo è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la circolare attuativa (clicca e scarica) che sblocca i primi 200 milioni di questo ciclo di programmazione. Dal 2 marzo è possibile registrarsi sul sito di Cdp per l'accreditamento mentre il click day vero e proprio partirà il 16 marzo. Il 14 luglio infine si chiuderà il termine per la presentazione delle richieste, sempre che, naturalmente, i fondi non siano esauriti prima. "In ogni caso - spiega Cdp - è bene sapere che se non si è entrati nel primo ciclo di erogazione del prestito, le domande presentate vengono automaticamente registrate dal nostro sistema informatico e recuperate all'apertura della seconda assegnazione dei prestiti". La restituzione delle somme da parte dei beneficiari sarà regolata con cadenza semestrale delle rate.