prototipo – Il team della città francese di Nantes ha studiato lo sviluppo di un prototipo ideale per un disegno più ampio di rinnovamento urbano.

Si chiama Philéas il progetto realizzato dal team francese Atlantic Challenge (con studenti appartenenti a Ensa Nantes, Esb, Ecole des Mines de Nantes, Issba, Iut Nantes, Insitut des Matériaux Jean Roussel) per la competizione internazionale del Solar Decathlon Europe 2014. Il disegno, connesso al territorio, è pensato per l'area dell'Île de Nantes, un'isola situata nel cuore della città di Nantes, attualmente oggetto di un vasto programma di rinnovamento urbano finalizzato alla valorizzazione di ciò che è già esistente. L'approccio del gruppo di ricerca francese mira a trovare il giusto equilibrio tra high-tech e low-tech, per sviluppare un modo semplice ma intelligente per gestire l'energia. L'obiettivo principale è riuscire a operare retrofitting con sobrietà, usando soluzioni economiche efficienti che rendano il patrimonio esistente accessibile a tutti. In molte città europee interi quartieri ed edifici (soprattutto quelli costruiti durante la rivoluzione industriale) sono oggi abbandonati perché le loro storiche funzioni sono superate. Atlantic Challenge ha deciso di lavorare, dunque, nell'ambito del distretto post-industriale "Bas-Chantenay" situato sulle rive della Loira. In particolare, è stato preso in esame un edificio, chiamato Cap 44, che dal 1895, anno in cui è stato costruito dalla società Hennebique, ha svolto diverse funzioni.

L'obiettivo degli studenti è valorizzare le caratteristiche architettoniche standard, come la struttura e la trasparenza, per poi procedere a dare all'edificio una nuova vita; mettendo in evidenza il suo passato industriale, lo spazio rivelerà le sue qualità dimostrando che è possibile lavorare in modo sostenibile ed efficiente su queste tipologie di edifici, utilizzando un processo comune e riproducibile che possa diventare una sorta di cornice per nuove abitudini ambientali, urbanistiche e architettoniche. La soluzione proposta si basa su un sistema "plug-and-play", con unità facilmente inseribili nella struttura esistente, smontabili in modo agevole e adattabili alle evoluzioni tecnologiche e alla trasformazione degli usi da parte degli utenti. L'edificio ideale sarà dotato di pannelli solari fotovoltaici e sistema di raccolta dell'acqua piovana. Sarà alimentato, inoltre, con energia idroelettrica. Un sistema di gestione dei rifiuti permetterà una consistente riduzione dell'impatto ambientale di tutta la struttura. Ogni unità prefabbricata contribuirà alla ventilazione naturale della struttura e avrà performance energetiche passive grazie a una strategia bioclimatica mirata.