Gare Montparnasse  

Progettista: Jean-Marie Duthilleul, Etienne Tricaud, Michel Maillard, Agence des gares-SNCF
Committente: Société Nationale des Chemins de fer Français (SNCF), Région de Paris Montparnasse.
Committente copertura binari: Ville de Paris, SEMIREP.
Destinazione d'uso: stazione ferroviaria

La ricostruzione dell'intero isolato comprendente l'antica Gare Montparnasse e l'edificio provvisorio della Gare du Maine, al termine dell'asse della rue de Rennes, comincia a prendere forma nel 1958 e si conclude nel 1969.
In questo importante intervento urbano conosciuto come Opération Maine-Montparnasse e diretto dagli architetti Beaudouin, Lopez, de Marien, Arretche e Dubuisson, la nuova stazione costruita al posto delle due esistenti è segnalata dall'imponente volume della Tour Montparnasse e dalla piattaforma del centro commerciale che si estende ai suoi piedi.
La struttura ferroviaria è nascosta dagli alti edifici in linea che circondano i binari, adibiti a uffici e ad abitazioni, e si sviluppa in una complessa rete di corridoi sotterranei di collegamento tra i vari mezzi di trasporto. Per ovviare alla palese perdita d'identità del luogo-stazione, dovuta a scelte di carattere prettamente funzionale e alla scadente qualità dello spazio architettonico, questo grande progetto delle ferrovie francesi del secondo dopoguerra è soggetto, a vent'anni dalla fine dei lavori, a una completa ristrutturazione. Tra il 1985 e il 1988, vengono precisati i criteri per la ricostruzione del fabbricato, che deve fungere da esempio guida per le successive ristrutturazioni e nuove costruzioni degli edifici ferroviari francesi legati allo sviluppo delle linee ad alta velocità.
Iniziato sotto la direzione di Michel Maillard, architetto della SNCF, il progetto si amplia e definisce il proprio carattere di prototipo della nuova architettura ferroviaria di Stato con l'arrivo di Duthilleul e Tricaud e con la formazione dell'Agence des gares-SNCF.
Dal punto di vista del rapporto con il sito, i principi seguiti riguardano, in particolare, la leggibilità dell'edificio-stazione dalla piazza antistante e dalle strade che la delimitano. Secondo i progettisti, la stazione deve mostrare nuovamente la propria facciata alla città e presentare al viaggiatore, secondo la tradizione tardo-ottocentesca, un fronte compatto che rimandi all'universo del viaggio in treno. Viene così richiesto alla municipalità, e ottenuto, il permesso di costruire, sulla piazza antistante, un nuovo avancorpo. Il volume realizzato, la cui forma arcuata delimitata da due grossi elementi verticali simbolizza un grande portale, mette in secondo piano l'uniformità e la linearità dell'edificio amministrativo che, all'epoca, era stato costruito al posto del fabbricato viaggiatori e crea un nuovo filtro tra lo spazio urbano e lo spazio dei treni. Prendendo inoltre spunto dal progetto degli anni Sessanta, rimasto parzialmente incompiuto nella zona retrostante, i binari e i marciapiedi sono ricoperti da una nuova piattaforma comprendente, nel proprio spessore, un parcheggio per autovetture. Sopra questa particolare galleria dei treni è costruito un vasto parco pubblico. Sul retro, la stazione è ora collegata a una nuova passeggiata urbana che prosegue fino all'avenue du Maine e che isola le vicine abitazioni dallo spazio dell'arrivo e della partenza dei treni. Infine, due nuovi accessi posti sulle strade laterali, sotto i due corpi in linea paralleli, sottolineano la percorribilità della stazione in ogni direzione e creano una distinzione dei percorsi tra chi arriva in macchina o in taxi, a piedi o in autobus, o con la metropolitana.
La riorganizzazione dello spazio interno è data dalla soppressione di una parte dei solai che isolavano l'atrio degli arrivi e delle partenze dalle zone di accesso ai servizi pubblici e ai treni. Nel nuovo progetto la salle des pas perdus si protende nell'avancorpo costruito sulla piazza e disegna un ampio e unico volume che mette in relazione, attraverso rampe, scale e terrazze, lo spazio urbano antistante, i percorsi sotterranei che conducono alla metropolitana, e le gallerie dei passeggeri e dei treni, posti su tre livelli diversi. Tutti i percorsi confluiscono in questa nuova "sala" posta al centro dell'edificio viaggiatori, in cui domina un'idea di fluidità e di trasparenza. Nelle zone laterali rispetto all'atrio sono collocati i diversi servizi: vendita dei biglietti, uffici informazioni, sale d'aspetto al livello superiore, negli spazi adiacenti alla galleria dei passeggeri; ristorazione e servizi commerciali al livello intermedio; piccole boutiques e rivenditori ambulanti al livello sottostante, da cui si ha accesso alla metropolitana.
I criteri costruttivi e i materiali impiegati fanno riferimento alla destinazione dei treni - l'oceano Atlantico - e definiscono al contempo, per il grande uso del ferro e del vetro, il carattere architettonico delle nuove stazioni francesi. La zona d'accesso dal boulevard Pasteur, all'altezza della seconda galleria dei passeggeri, è coperta da una struttura che richiama la forma, la materia e il disegno delle vele gonfiate dal vento. Il grande atrio degli arrivi e delle partenze è caratterizzato invece da una struttura in calcestruzzo, ferro e vetro, che disegna terrazze e percorsi a diverse quote. La volta di copertura, sempre in ferro e vetro, e la vetrata frontale ad arco ribassato che ricorda le finestre termali delle prime stazioni di testa, permettono una grande apertura e trasparenza tra interno ed esterno. Nella galleria dei treni, formata da una successione di tre navate corrispondenti agli arrivi e alle partenze dei TGV e alle linee di traffico regionale, domina infine il cemento armato dei pesanti pilastri di sostegno della piattaforma, i cui architravi richiamano le volte di copertura delle antiche gallerie dei treni a vapore. Questa prima stazione d'Europa adattata all'arrivo e alla partenza dei treni ad alta velocità traduce in un linguaggio prettamente tecnicistico l'impostazione classica delle stazioni principali della fine del XIX secolo e permette, nello stesso tempo, la riqualificazione del tessuto in cui si inserisce dando una nuova qualità architettonica e urbana agli spazi circostanti.

Estratto da: STAZIONI - architetture 1990-2010

									Prospetto della facciata principale