Il numero dello scorso febbraio di Icon – mensile di
design e architettura conosciuto a livello internazionale – è stato interamente
dedicato al tema del cibo.
Lo speciale, com’è lecito aspettarsi da una simile
testata, affronta l’argomento secondo dall’ottica tutta particolare dei
progettisti, cui è stato per esempio chiesto di spiegare le ragioni alla base
dell’aspetto contemporaneo degli alimenti prodotti a livello industriale.
Naturale che molto spazio sia stato riservato a progetti di design in senso
stretto e in qualche modo legati al tema dell’alimentazione: dai pezzi di
Alessi agli spremiagrumi di Starck esposti al MoMA (e perché non le sorprese
dell’ovetto Kinder, si chiedono giustamente i redattori), allo spagnolo Martì
Guixé che applica i principi della progettazione moderna agli oggetti della
produzione di massa (leccalecca compreso) cui siamo ormai anestetizzati.
Tra golosi oggetti industriali e progetti architettonici
che vogliono riportare la coltivazione agricola all’interno della città, forse
quello che di questo numero colpisce maggiormente resta l'immagine in copertina,
realizzata dallo studio francese Zim&Zou.
Prendendo a prestito dal codice pubblicitario lo standard
della macrofotografia dell’alimento, così bello da non essere neppure reale
(infatti, generalmente si tratta della sua migliore riproduzione in plastica e
altri materiali tutt’altro che commestibili), i due giovani fondatori dello
studio hanno realizzato un magnifico hamburger... fatto palesemente di carta.
Lucie Thomas e Thibault Zimmermann, in arte Zim&Zou,
si sono specializzati infatti nell’esplorazione delle possibilità espressive
della carta, impiegata in ambiti diversi che spaziano dalle installazioni alla
grafica, passando per impieghi più “tradizionali” quali la scultura e
l’illustrazione.
studio: Zim&Zou Studio
designer: Lucie Thomas, Thibault Zimmermann
città: Nancy (Francia)
indirizzo: 10 rue du recteur Louis Bruntz
e-mail: contact@zimandzou.fr
sito web: www.zimandzou.fr