In cantiere – Nell'ambito del piano di riqualificazione dell'area Maciachini a Milano, è in via di completamento il Food Park, l'area bar-ristorante del Businesspark in corso di realizzazione

Progettato da Paolo Pasquini, architetto di Europa Risorse, è in via di completamento il Food Park, uno degli edifici del nuovo Maciachini a Milano, progetto che sorge sui 67.000 mq dell'area occupata fino al 1998 dall'azienda farmaceutica Carlo Erba. Su questo spazio, "restituito alla città", la società Europa Risorse ha deciso di realizzare, come developer, un Businesspark, cioè una serie di uffici e servizi combinati con aree verdi. La scala urbana dell'intervento ha sin da subito richiesto una stretta collaborazione fra la proprietà e l'Amministrazione comunale e, così, ne è nata una feconda collaborazione da cui è derivato un progetto che, oltre a quelli di terziario previsti inizialmente, prevede la realizzazione di una serie di edifici di interesse pubblico. Per la città di Milano la dismissione dell'ex area industriale ha rappresentato un'occasione di sviluppo urbano: entro il 2010 sorgeranno infatti un teatro, un Museo dei Burattini e delle Marionette, un centro fitness, alcuni negozi, un'area pubblica attrezzata a verde di 14.000 mq oltre a un bar-ristorante, il Food Park appunto. Europa Risorse ha coinvolto nel progetto architetti di valore, quali i berlinesi Sauerbruch & Hutton, Italo Rota&Partners, oltre a un progettista appartenente alla cosiddetta "nuova generazione" quale Alessandro Scandurra.
Il progetto (che sin da principio comprendeva l'apporto progettuale di Maurice Kanah di Kconsult) è divenuto un vero è proprio modello sperimentale da un punto di vista procedurale per lo sviluppo delle future aree di espansione milanesi.

Il recinto chiuso si apre al pubblico
Il grande lotto, che sino agli anni Novanta è sempre stato racchiuso all'interno di un imponente recinto in muratura, è stato trasformato per mezzo del nuovo masterplan in una sorta di polmone verde. I nuovi edifici si organizzeranno lungo il perimetro per ricostruire l'isolato lasciando, tuttavia, numerose aperture e spazi aperti che lo rendono permeabile. Al suo interno vi sarà inoltre posto per una piccola area pubblica attrezzata a verde. Tra le richieste avanzate dal Comune di Milano, la principale è stata quella di inserire una strada centrale pubblica di attraversamento. Inoltre, è stata indicata l'esigenza di connettere l'area al sistema dei "raggi verdi", cioè le direttici di collegamento fra centro città e sistema dei parchi periferici, previste dal nuovo piano urbanistico di Milano, il PGT (Piano di Governo del territorio) in vigore dal 2005. La connessione avviene per mezzo di una pista ciclabile che, da piazza Maciachini (importante snodo nella zona nord ovest di Milano), si collega al Parco Nord e costeggia il lotto lungo il lato est. All'interno dell'area verde, poi, verrà collocato anche un monumento in memoria della Shoah.

Forestazione urbana
Il Food Park si sviluppa lungo la strada pubblica di attraversamento del lotto. Obbiettivo del progetto è stato quello di creare, insieme a un edificio caratterizzato dalla trasparenza, una striscia di bosco urbano. Il volume, di forma lineare, sarà infatti accompagnato da un'alberatura, cioè un bosco ideale che si insinua visivamente e materialmente all'interno del corpo di fabbrica. In tutta l'area è prevista la presenza di parcheggi sotterranei, mentre solo su questa porzione di terreno pieno si presentava l'opportunità di piantare alberi di prima grandezza; così, si è deciso di piantumare con essenze scelte tra tutte le specie appartenenti alla zona lombarda, fra cui carpini, querce, aceri e olmi.

La struttura del Food Park
Il progetto, che lega natura e architettura, ha portato poi gli architetti a sviluppare un edificio, il Food Park appunto, caratterizzato dalla trasparenza e dalle colorazioni verdi. La struttura è costituita principalmente da due solette in calcestruzzo armato, di cui una, quella del basamento, è leggermente sollevata da terra e l'altra di copertura. In tal modo una lunga tettoia, larga sei metri e lunga duecento, collega due padiglioni sui quali si innestano i corpi ciechi dei locali per i servizi della ristorazione. Una serie di pilastri tubolari in acciaio, disposti secondo una maglia regolare ma in ordine sparso, accompagnano tutto il percorso con l'intento di fondersi visivamente con i tronchi degli alberi. Il progetto, infatti, prevede di inserire le piante al centro dei quattro patii che forano il corpo di fabbrica lineare. Altre essenze, invece, "entreranno" nell'edificio attraverso le nicchie ricavate lungo le facciate longitudinali.

La trasparenza dell'edificio
Per ottenere la maggiore trasparenza possibile i progettisti hanno lavorato sullo spessore della soletta di copertura, sulla struttura delle vetrate e sul posizionamento degli impianti legati alla ristorazione. La copertura del tetto in calcestruzzo rappresenta l'elemento più innovativo: per realizzarla è stato utilizzato calcestruzzo impermeabile in pasta. La lastra misura solo 15 cm e, al suo interno, sono state ricavate una serie di aperture a soffitto - di cui alcune chiuse con serramenti in vetro che hanno imposto una struttura particolare della casseratura. All'interno dei padiglioni adibiti a ristorante, i soffitti sono stati poi tamponati con pannelli isolanti e lastre di cartongesso. Tutte le superfici continue a vista in calcestruzzo sono caratterizzate da un disegno a blocchi, i quali sembrano incastrarsi l'uno nell'altro come pietre: in realtà, il disegno della trama è stato ottenuto grazie ad una serie di scanalature create, in fase di getto, per mezzo dell'inserimento di appositi elementi distanziatori. La trasparenza dell'edificio è resa possibile dalle vetrate continue dei due prospetti del corpo di fabbrica lineare e i serramenti sono stati annegati sia nella soletta inferiore sia in quella superiore. Infine, per mitigare ulteriormente l'impatto dei montanti verticali, l'alluminio è stato verniciato di nero per confondersi con il nero del materiale isolante della vetrocamera.

I camini verdi e l'uso del colore
Per funzionare da canne di esalazione e ventilazione delle cucine e dei locali tec¬nici sono stati creati cinque camini in calcestruzzo. I vani sono stati opportunamente interrati per alleggerire la struttura trasparente del corpo lineare e sia i camini sia i lati ciechi dei corpi di servizio sono stati rivestiti con superfici di vetro retro-verniciate. Di notte, i camini, che risaltano per il colore verde "psichedelico" saranno illu¬minati e, come delle lanterne, segnaleranno il percorso della strada pubblica all'iterno dell'intervento. Per ottenere gli effetti cromatici previsti dal progetto, le superfici in calcestruzzo saranno colorate a posteriori con pigmenti impregnanti agli ossidi naturali e che svolgeranno anche funzione di protezione superficiale del materiale. Anche in questo caso l'ottima sinergia fra i progettisti (tra cui lo studio Sauerbruch & Hutton, specializzato in "architettura colorata") ha portato a valide soluzioni e utili suggerimenti, e si sono create vere e proprie occasioni di scambio sulle tecniche più appropriate da utilizzare.

Un cantiere veloce
Non ultimo, segnaliamo come la collaborazione fra società di investimento e l'Amministrazione pubblica abbia dato vita a un cantiere particolarmente veloce: i lavori sono potuti iniziare grazie a una semplice dichiarazione di inizio lavori per la costruzione della prima fase. In seguito è stata siglata una convenzione che ha permesso lo sviluppo delle fasi sucessive. Il clima di collaborazione ha reso possibile l'accorciamento di molte altre procedure che, fortunatamente, sono coincise con l'approvazione di recenti norme che facilitano le realizzazioni edilizie nel caso di spazi di interesse pubblico.



Scheda progetto

Luogo: Milano

Progettista: Paolo Pasquini

Partner: C&M s.a.s. (direzione lavori)

Collaboratori: Cinzia Catena

Progetto strutture: Planning

Impresa di costruzione: Edilbasso

Fotografo: courtesy of Europa Risorse

Tempi progetto: 2006-2007

Tempi di realizzazione: marzo 2007 - dicembre 2008

Superficie costruita mq: circa 1000mq