Arredamento – Assoarredo studia nuove soluzioni per valorizzare l’eccellenza della produzione italiana nei punti vendita

«L'Italia è un caso unico al mondo: nessun altro paese può vantare livelli d'eccellenza così alti nel campo dell'arredamento e un'immagine prestigiosa come la nostra. Eppure non siamo ancora capaci di vendere bene». È con queste parole che il presidente di Assarredo, Paolo Boffi, commenta lo stato di salute dell'industria del mobile e dell'arredamento italiano, mettendo in evidenza uno dei nodi critici, quello di un'attenzione non sufficiente al retail che rischia di penalizzare il settore.

Stimolare la domanda
Secondo quanto rilevato da Paolo Boffi, a differenza di molti nostri competitor, stiamo considerando troppo tardi che sono finiti i tempi in cui bastava rispondere con un buon prodotto alla richiesta del mercato per vendere, mentre oggi alcune piazze sono ormai sature, e quelle che non lo sono possono scegliere nell'ambito di un'offerta decisamente più ampia che in passato. Ora è necessario stimolare la domanda, dare nuove motivazioni al consumatore, con i prodotti made in Italy ad alto valore aggiunto.

Per il medio periodo, Assarredo intende quindi focalizzarsi proprio sulla tematica del retail per offrire alle aziende strumenti più adeguati ma, soprattutto, per aiutare gli imprenditori a guardare al problema da una prospettiva diversa. È partito da queste premesse il progetto, ideato dall'associazione, di una convention sul retail, dedicata agli imprenditori del settore, prevista per il primo semestre 2008. L'incontro permetterà agli operatori italiani di conoscere esempi significativi della realtà internazionale, per stimolare interesse e curiosità sul tema del retail e confrontarsi con i competitor internazionali, che sovente intraprendono operazioni di marketing mirato o di co-marketing.

Il ruolo delle esportazioni
Secondo Paolo Boffi, è proprio in un buon momento congiunturale per il settore, come quello attuale, che le aziende devono cercare di essere innovative, non solo nei prodotti ma anche nei propri modelli organizzativi e in special modo nella distribuzione. Anche per il 2007 (i dati non sono ancora usciti) si prevede la ripetizione dei buoni risultati del 2006, anno in cui il fatturato del settore mobili è valutato in oltre 19.000 milioni di euro ai prezzi della produzione, con una crescita di circa il 2% rispetto al 2005. L'incremento del fatturato settoriale è stato trainato dalle esportazioni (+4,5%), grazie soprattutto all'alta gamma e al contract, mentre sono risultate relativamente stazionarie le vendite in Italia (+0,4%).

A livello di paesi, gli ultimi dati disponibili, relativi ai primi cinque mesi del 2007, fanno segnare incrementi in quasi tutti i mercati: alle buone performance commerciali della Francia (+7,8%) e del Regno Unito (+4,1%) si accoda finalmente anche la Germania con una più modesta crescita dell'1%, che interrompe un trend negativo di diversi periodi. Russia (+18,6%), Spagna (+11,7%), Grecia (+29,8%), Austria (+20%) e Ucraina (+44%) sono i mercati che, tra i primi 12 paesi clienti del nostro paese, hanno avuto gli incrementi più elevati.

Prodotti d'alta gamma
Il mobile di produzione italiana è considerato nel mondo uno status symbol, indicatore di ricchezza e innovazione. Da qui nasce l'idea di una sinergia con i rappresentanti di altri settori del manifatturiero, le famose tre F: Food, Fashion, Furniture. Per ora in fase embrionale, l'iniziativa prevede la creazione di un nuovo format di vendita, dove il consumatore troverà prodotti d'alta gamma nell'ambito dell'abbigliamento, arredamento e alimentare. Il progetto nasce dall'osservazione di quello che sta succedendo nel mondo, dove i consumatori finali, soprattutto se di fascia medio-alta, scelgono luoghi d'acquisto specializzati non in una determinata tipologia di prodotto, ma in una gamma specifica, offrendo prodotti analoghi per livello di qualità e stile di vita.