Il prossimo 6 e 7 luglio, a Ledro (Tn) inaugura il nuovo allestimento del Museo delle Palafitte, che si offre al pubblico raddoppiato negli spazi e più luminoso e aperto che mai. Il nuovo Museo - sede territoriale del MUSE Museo delle Scienze - è frutto di un importante investimento da parte della Provincia autonoma di Trento che, ancora una volta, conferma attenzione al tema cultura, sensibilità nei confronti del patrimonio e della storia locale, lungimiranza nel promuovere e sostenere un alto livello di qualità della vita, in ogni zona del territorio locale. All’interno del nuovo allestimento, grazie a un’interpretazione museografica contemporanea - che si basa su concetti quali dinamismo, trasparenza, leggerezza, immediatezza, spettacolarità e inclusione - il filo della trama espositiva corre da un reperto all’altro, per ricostruire e cucire insieme gli aspetti personali e locali con quelli sociali e globali della vita sulle palafitte. Il programma dell’inaugurazione prevede due giorni di festa con visite guidate, spettacoli, laboratori e concerti, oltre a una special edition delle Palafittiadi® Olimpiadi della preistoria. L’appuntamento, che è un grande e apprezzato classico dell’estate a Ledro, quest’anno è targato UNESCO, in virtù di una speciale programmazione che include una sfida su canoe e coinvolge i 6 Paesi del Sito seriale Palafitte UNESCO.

"Il Museo delle Palafitte di Ledro è un caso rilevantissimo nel quadro della museologia contemporanea - spiega il direttore del MUSE Michele Lanzinger. Progettato e gestito per tanti anni come un semplice antiquarium dedicato a esporre una limitata selezione di reperti e con la funzione di controllo degli accessi al sito palafitticolo, la sua funzione è cambiata radicalmente grazie alla fantasia e all’impegno di una vivacissima squadra di curatori che hanno riletto la funzione verso nuovi traguardi. Il museo è diventato progressivamente un luogo dove si pratica intensamente l’azione educativa con scuole che giungono da tutto il settentrione e, negli anni, si è dimostrato capace di produrre importanti programmi ed eventi per il pubblico al punto di assumere un ruolo di promotore di turismo locale di altissima importanza. La stessa inaugurazione, che si dipanerà in due giornate fitte di appuntamenti, conferma lo stile e il modo di fare di un museo pensato soprattutto per i suoi visitatori e non solo per i materiali conservati. Rimane da sottolineare la qualità architettonica del rifacimento delle esposizioni e quella dell’ampliamento della struttura. Finalmente il museo, con i suoi oltre 45 mila visitatori all’anno, avrà lo spazio per ospitare adeguatamente le proprie attività educative e potrà produrre esposizioni temporanee capaci di rinnovare l’interesse anno dopo anno, per le sue iniziative espositive. I ringraziamenti vanno alla squadra che vi lavora con impegno e costanza, agli architetti e le aziende che hanno collaborato e infine alle istituzioni, tra le quali la Provincia autonoma di Trento che ha sostenuto i costi della realizzazione e il Comune di Ledro che ha sostenuto nei fatti il miglioramento, anche degli intorni, di questo splendido museo".

Il museo raccoglie i reperti, risalenti all’età del Bronzo, ritrovati nel corso di 90 anni di ricerche tra i resti del villaggio palafitticolo sulle sponde del lago di Ledro, uno dei più importanti dell’arco alpino. All’interno i reperti sono raccolti e interpretati secondo criteri museografici attenti al contenuto, tanto quanto alla resa scenografica e al coinvolgimento - anche emotivo - del visitatore. Il nuovo allestimento è ancora all’insegna della trasparenza e della leggerezza, per immergere il visitatore in uno spazio privo di confini e percorsi obbligati. Immediatezza, spettacolarità e inclusione sono espressioni evidenti di un lavoro di ristrutturazione e reinterpretazione che ha visto un ripensamento di tutto l’apparato espositivo. Dalla riprogettazione delle vetrine ai reperti esposti, dalle didascalie alle modalità di comunicazione adottate, tutto è stato ripensato. I temi affrontati sono 4, articolati su un asse concettuale che va dal Macro al Micro. Partendo dalle palafitte come fenomeno alpino ed europeo, si passa alla dimensione del villaggio e del territorio che lo circonda, per arrivare infine agli individui, alle loro attività e alle tante cose, piccole e grandi, che ci distinguono e ci accomunano con gli abitanti della palafitte di 4000 anni fa. All’esterno della struttura la ricostruzione di quattro capanne, complete di arredi e suppellettili, riproduce uno spaccato di vita quotidiana preistorica nella quale il visitatore può immergersi scoprendo come vivevano i nostri antenati. Il percorso si conclude con l’aggiunta di un cubo vetrato, il QBO, che funge da nuovo spazio per attività educative, eventi, spettacoli, mostre temporanee e da speciale punto di osservazione del lago e dell’area archeologica.